Erasmus+ rinasce

Dopo un lungo negoziato tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio d’Europa il nuovo programma Erasmus+ è operativo dal 1° gennaio 2014. Continuando il processo di razionalizzazione dei vari programmi esistenti e il loro adeguamento alle mutate esigenze sociali ed economiche europee e mondiali, Erasmus+ integra in una nuova architettura sette programmi europei:
– il programma LLP (Grundtvig, Erasmus, Leonardo e Comenius);
– Gioventù in azione; -i cinque programmi per la cooperazione internazionale nell’istruzione superiore (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma per la cooperazione con i Paesi industrializzati);
– le attività nel settore dello sport.
Questa integrazione promuoverà una maggiore “sinergia” tra politiche e favorirà la cooperazione tra i diversi settori interessati, sinergia più che mai necessaria nel mondo attuale, ben diverso da quello per cui i primi programmi furono ideati.

Il nuovo programma, rispetto al LLP, propone un numero più limitato di attività, riunite in tre “azioni chiave”:
1. mobilità;
2. progetti di cooperazione;
3. sostegno alle politiche.

“Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento”: mobilità per studenti, tirocinanti, insegnanti e altro personale docente, giovani (per gli scambi di giovani), animatori giovanili e volontari.
A supporto della mobilità nel settore universitario è prevista un’assoluta novità: “uno strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti”. Tale strumento permetterà a un gran numero di studenti di finanziare i loro studi, a livello di master, in un Paese diverso dal loro.

“Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone prassi” riguarda:
– “partenariati strategici” tra organizzazioni e/o istituti che svolgono attività d’istruzione e di formazione o attività in altri settori rilevanti tese a sviluppare e realizzare iniziative congiunte e a promuovere l’apprendimento tra pari e gli scambi di esperienze;
– “partenariati tra mondo del lavoro e istituti d’istruzione e di formazione” sotto forma di:
a) “alleanze per la conoscenza”, tra istituti d’istruzione superiore e mondo del lavoro, tese a promuovere la creatività, l’innovazione, l’apprendimento sul lavoro e l’imprenditorialità;
b) “alleanze per le abilità settoriali” tra coloro che dispensano istruzione e formazione e il mondo del lavoro, volte a promuovere le possibilità d’impiego, contribuire alla creazione di nuovi programmi specifici per i vari settori o intersettoriali, sviluppare metodi innovativi d’istruzione e formazione professionale e impiegare gli strumenti dell’Unione per la trasparenza e il riconoscimento;
c) “piattaforme di supporto informatico” che coprano tutti i settori dell’istruzione e della formazione, con particolare riferimento all’eTwinning, che consentano l’apprendimento tra pari, la mobilità virtuale e gli scambi di buone prassi, nonché l’accesso ai partecipanti provenienti da paesi interessati dalla politica europea di vicinato.
– “Forme di partenariato internazionale” tra istituti d’istruzione superiore dell’Unione e dei paesi partner.
– “Sostegno alle riforme delle politiche”, nell’ambito di quest’azione vengono sostenute le attività relative al metodo aperto di coordinamento (OMC), i processi di Bologna e Copenhagen, nonché i vari strumenti di riconoscimento e trasparenza adottati nell’Unione quali: Europass, ECTS (European Credit Transfer System), EQF (European Qualifications Framework), EQVET, EQAVET (European quality assurance in vocational education and training), EQAR (European Quality Assurance Register), ENQA (European Association for Quality Assurance in Higher Education) e tutte le attività connesse al NARIC (European Network of Information Centres) a Eurydice e a Euroguidance.
L’azione sostiene, inoltre, il dialogo politico con i paesi partner e con le organizzazioni internazionali.

L’“Attività Jean Monnet” e il sostegno di altre istituzioni sono in un capitolo a parte, come anche la “Gioventù”, ma le attività proposte sono integrate nelle tre azioni chiave.

Partenariati di grandi dimensioni come le “alleanze per la conoscenza” e “le alleanze per le abilità settoriali” rivestiranno una particolare importanza strategica. La gestione del programma sarà largamente decentralizzata, resta la distinzione tra azioni centralizzate – affidate all’EACEA – e azioni decentralizzate, affidate alle agenzie nazionali.

Una novità assoluta è costituita dalla “lista d’indicatori” per il monitoraggio e la valutazione del programma (allegata al Regolamento): un primo passo verso la costruzione di strumenti di monitoraggio e di valutazione condivisi e il più possibile oggettivi.

Infine, il dato sul bilancio di Erasmus+ che è di 14.774.524.000 euro, inferiore a quanto richiesto dalla Commissione, ma superiore del 40 % rispetto ai bilanci precedenti, proprio quando il bilancio dell’Unione Europea è stato fortemente tagliato.

Per approfondire e partecipare:
Portale Erasmus+
L’invito a presentare proposte, che è già stato pubblicato
Informazioni su Erasmus+ nel sito della Commissione europea (english version). È prevista la pubblicazione in altre lingue.
Il Regolamento in italiano

Per un ulteriore approfondimento leggi: “Ultimi della classe” di Elena Fornero

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allegato con testo completo
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Angela Vegliante