“Vivere insieme, apprendere insieme”: scuola e disabilità in Germania
Grazie agli stimoli prodotti dalla Dichiarazione di Salamanca prima e dalla Convenzione dell’Onu poi, anche la Germania sta provando la via all’inclusione scolastica dei soggetti portatori di disabilità. Con un effetto domino su tutta l’area mitteleuropea.
Sin dalla “Dichiarazione di Salamanca sui principi, le politiche e le pratiche in materia di educazione ed esigenze educative speciali”, stipulata sotto l’egida dell’UNESCO nel 1994, questo tema tanto importante quanto delicato è stato al centro della diplomazia educativa internazionale.
L’elaborazione e l’accettazione, nell’ambito delle Nazioni Unite, della “Convenzione sui diritti delle persone con disabiltà” (2006), che ampiamente sviluppa il tema delle implicazioni pedagogiche, non a caso è considerato un naturale proseguimento nella lunga via verso l’inclusione su scala globale.
Il Parlamento tedesco ha ratificato pienamente la convenzione il 24 Febbraio 2009, dando vita a un dibattito politico e civile che ha prodotto non poche positive conseguenze. Gli stati federali, ognuno con le proprie modalità, si stanno adeguando secondo i canoni legislativi locali, rivoluzionando il sistema scolastico federale. La Convenzione stessa si esprime in maniera netta per un approccio integrale e una maggiore indipendenza dei disabili nel tessuto sociale ed educativo, ponendo l’accento sui servizi e le strutture di accoglienza (art. 19). Dal punto di vista prettamente educativo e didattico vi è l’intenzione di garantire un “sistema di istruzione inclusivo a tutti i livelli e un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita” (art. 24).
Questo aspetto ha un impatto senza dubbio epocale in un sistema educativo dove storicamente è ben radicata sul territorio la presenza di “Förderschule” (Scuole speciali) dove, secondo incontestabili dati statistici, si concentra una percentuale molto alta di alunni con background migratorio o proveniente da contesti sociali molto disagiati. La cosiddetta “Inklusionsgesetz” (Legge dell’inclusione), già in vigore in Baviera, Nordreno-Vestfalia, Assia e Bassa Sassonia, prevede una scuola inclusiva a tutto tondo con la graduale “ristrutturazione” e il “riassorbimento” delle scuole speciali. Di notevole importanza risulta, inoltre, una collaborazione più attiva con le scuole professionali. Questo aspetto richiede un investimento per la formazione degli insegnanti che dovranno attuare, seppur in tempi dilatati, il passaggio da una concezione scolastica “esclusiva” a una filosofia didattica “inclusiva”.
Tale formazione in servizio è atta a riconvertire i docenti delle scuole speciali in stretta collaborazione con i locali istituti pedagogici, le università e gli Uffici Scolastici territoriali. Un docente-tutor avrà il compito pioneristico di organizzare i corsi e gestire le eventuali richieste del corpo docente, mantenendo un costante contatto sia con l’amministrazione pubblica sia con la dirigenza scolastica.
Appare evidente che la legge, come confermato da tanti illustri commentatori, si basa su due pilastri fondamentali: l’incongruenza storica di un sistema educativo estremamente differenziato e l’accettazione del principio che si debba avere un pari accesso alla scuola pubblica, sostenuta da idonei strumenti di intervento didattico nell’ottica di una formazione comune.
Per il pubblico italiano potrà sembrare una procedura oramai consolidata, ma in Germania questa trasformazione ha un sapore “rivoluzionario” tanto da produrre fazioni contrastanti sia nelle associazioni dei genitori sia nei sindacati scolastici.
Ci sono in gioco non soltanto aspetti pedagogici, ma anche di natura giuslavoristica, come la ridistribuzione dei docenti di sostegno nella rinnovata rete scolastica. Le associazioni di rappresentanza delle comunità straniere esprimono, d’altro canto, il loro plauso a tale pregevole iniziativa che eviterà il rischio di una eventuale ghettizzazione a causa delle ben note difficoltà di pronuncia ed espressione orale.
Si assiste, specialmente in sede universitaria, a un fiorire di studi e ricerche per implementare nuove metodologie di supporto e di mentoring in stretto contatto con le famiglie e i servizi sociali. Con il motto “vivere insieme-apprendere insieme” (“Gemeinsam Leben-Gemeinsam Lernen”) si è aperta una nuova via nella storia dell’istruzione non solo tedesca ma continentale, poiché queste decisioni istituzionali hanno generato un effetto domino, con profonde e positive influenze, in tutta l’area mitteleuropea.
GERMAN ABSTRACT:
Nach der “Salamanca-Erklärung” ist das Prinzip der Wertschätzung der Diversität in der Erziehung zentral geworden. Mit der Ratifizierung der “UN-Konvention über die Rechte von Menschen mit Behinderungen” hat Deutschland einen neuen Weg in Richthung Inklusion genommen.
ENGLISH ABSTRACT:
The “Salamanca Statement” gave high importance to the development of inclusion on global scale. With the ratification of “UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities” Germany is implementing a renewed inclusive education system.
LINK UTILI
http://www.inkoe.de/
http://www.fi-bs.de/fibs/index.php
http://www.uni-muenster.de/PinI/
http://www.inklumedien.de/index.html
http://www.schulministerium.nrw.de/BP/Inklusion_Gemeinsames_Lernen/index.html#hier
http://www.km.bayern.de/allgemein/meldung/855.html
Giovanni Patriarca