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eTwinning, una rete europea per la didattica

Pubblicato il: 04/06/2013 11:14:32 -


Partecipare alla community eTwinning si traduce in didattica innovativa, competenze chiave, formazione per gli insegnanti. Con vantaggi per la scuola tutta: gli istituti possono sperimentare un canale di innovazione che permette di superare i propri confini e inserirsi in una dimensione europea della didattica.
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eTwinning per una didattica innovativa

eTwinning si configura come una vera e propria community di insegnanti europei che entrano in relazione tra di loro attraverso una piattaforma online per dare vita a progetti didattici condivisi con partner europei, scambiare buone pratiche e confrontare esperienze, collaborare e sperimentare insieme, condividere valutazioni e riflessioni, far circolare informazioni, materiali didattici, idee…
eTwinning è uno strumento flessibile, adattabile ad ogni esigenza scolastica che offre la possibilità di costruire collaborazioni a lungo termine, coniugando innovazione didattica, dimensione europea e formazione e sviluppo professionale dei docenti.
Nata nel 2005 come azione del Programma eLearning, dal 2007 è parte del Programma di Apprendimento Permanente (Lifelong Learning Programme – LLP, 2007-2013) e conta oggi oltre 200.000 insegnanti e 100.000 scuole in 33 paesi europei.
Attraverso eTwinning, la Commissione Europea ha voluto integrare e diffondere le possibilità offerte dalle nuove Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) nei sistemi di didattica e formazione, favorendo nel contempo un’apertura alla dimensione comunitaria, nell’ottica di contribuire a creare e fortificare un sentimento di cittadinanza europea condiviso nelle nuove generazioni.
eTwinning e le competenze chiave

La flessibilità di eTwinning si manifesta chiaramente nel modo in cui riesce a essere strumento ideale per sviluppare nella didattica quotidiana alcune delle più innovative indicazioni, sia nazionali che europee.
Partiamo dalle Competenze chiave per l’apprendimento permanente (Raccomandazione 2006/962/CE), accanto alle nostre Competenze chiave di cittadinanza (Obbligo di istruzione, linee guida del 27/12/2007), passando per l’interesse crescente verso la metodologia CLIL: come integrare il tutto nei nostri programmi didattici? come verificarne il loro raggiungimento? come favorire la trasversalità che li contraddistingue?
I progetti eTwinning ci offrono alcuni spunti di applicazione a testimoniare la bontà dello strumento per il raggiungimento di fini che, a prima vista, sembrano estranei, ma che a un occhio attento dimostrano come lavorare con eTwinning non appesantisca il carico di lavoro, non sia un di più, ma sia piuttosto didattica quotidiana, per tutti i livelli scolastici. Alcuni esempi per chiarirci le idee.
Tra i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di I grado, nelle indicazioni nazionali per il curriculo, troviamo: “l’alunno riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi. […] ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica attraverso esperienze significative ed ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà”.
Nel progetto eTwinning “A Taste Of Maths (ATOM)”, realizzato dalla prof.ssa Maria Teresa Asprella del Liceo “Duni” di Matera, gli alunni hanno dimostrato di aver raggiunto tali traguardi in maniera creativa, innovativa e proattiva, basti guardare il video “Perspective” realizzato dai ragazzi insieme ai loro coetanei partner, in particolare rumeni.
Mettiamo poi insieme la Competenza europea n. 2: comunicazione nelle lingue straniere (e nello specifico la “capacità di comprendere, esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni e l’apprezzamento della diversità culturale nonché l’interesse e la curiosità per le lingue e la comunicazione interculturale”) alla Competenza di cittadinanza n. 8: acquisire ed interpretare l’informazione (“acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni”) e scopriamo facilmente come prendere spunto dalla realtà e realizzare un vero e proprio TG multilingue (qui il video del TG Machiavelli), con servizi giornalistici che non hanno nulla da invidiare a quelli reali, è una chiara dimostrazione che tali competenze sono nel bagaglio dei ragazzi della prof.ssa Laura Carbonelli del Liceo Machiavelli di Roma e lì resteranno ben oltre il termine del progetto “Carpe Nuntium: voilà nuestra Fritalianza” e della loro esperienza scolastica, ma probabilmente per sempre.

eTwinning e la formazione insegnanti

A dispetto di una cronica mancanza di mezzi, strumenti e sicurezze, è sotto gli occhi di tutti la crescente richiesta di formazione dei docenti italiani, caratterizzati da una motivazione sempre molto alta e da una crescente voglia di essere al passo coi tempi. Una ricerca OCSE di pochi anni fa (TALIS 2008 – Teaching and learning international survey) non solo ha misurato tale attenzione(1), ma ha anche individuato come alcune attività di sviluppo professionale possano dare maggiori benefici, in termini di percezione della loro efficacia: proprio attraverso due di tali attività, in particolare il tutoraggio tra pari(2) e la partecipazione a reti di docenti(3), eTwinning si fa largo anche nella formazione degli insegnanti con una forza dirompente. Learning events, webinars ed expert talks online, seminari di formazione di livello europeo, nazionali e regionali in presenza, gruppi tematici, sale insegnanti virtuali, condivisione di risorse didattiche direttamente in piattaforma: l’offerta formativa in eTwinning appare vasta, innovativa, adattabile a tutte le esigenze, davvero un’opportunità unica per tutti.
Tanto che l’Unità nazionale ha pensato di sperimentare l’inserimento di eTwinning anche nella formazione dei nuovi docenti, ovvero nel TFA – Tirocinio Formativo Attivo, in collaborazione con gli Ambasciatori già coinvolti nelle loro scuole come tutor o nelle Università come tutor coordinatori: ancora una opportunità in più per una scuola che sia davvero al passo coi tempi.

In sintesi, perché eTwinning?

Appare ora chiaro che i benefici di eTwinning sono molteplici.
Con la partecipazione a progetti eTwinning, gli studenti hanno modo di sviluppare le competenze chiave, le competenze linguistiche e comunicative e quelle TIC a fini didattici; migliorano motivazione all’apprendimento e responsabilizzazione.
La partecipazione alla community di eTwinning è poi un’occasione d’oro per i docenti, per il loro sviluppo professionale, per acquisire e rafforzare competenze TIC e linguistiche, ma anche per continui aggiornamento e crescita professionale, moltiplicati attraverso lo scambio con i colleghi europei.
Ma i vantaggi sono per la scuola tutta: attraverso eTwinning, gli istituti scolastici guadagnano visibilità e competitività, proponendo un modo diverso di fare scuola, integrando le TIC e l’uso della lingua straniera nella normale prassi didattica, sperimentando un canale di innovazione che fornisce la leva per superare i propri confini e inserirsi in una vera e propria rete europea della didattica.

Massimiliano D’Innocenzo ci parla di eTwinning: guarda la video intervista di Linda Giannini.

Note:
(1) Indice di bisogno di sviluppo professionale: media TALIS 52,9, Italia 62,7.
(2) “Affiancamento, osservazione e tutoraggio tra pari”: solo il 27,4% dei docenti ha partecipato, ma con un impatto medio-alto nell’89,6% dei casi.
(3) “Partecipazione a una rete di docenti con obiettivo specifico di sviluppo professionale”: solo il 20,0% dei docenti ha partecipato, me con un impatto medio-alto nell’86,6% dei casi.

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Immagine in testata di Photl (licenza free to share)

Massimiliano D Innocenzo

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