La buona, la brutta e la cattiva: educazione e corruzione. La questione morale e il futuro dei sistemi d’istruzione
Il recente rapporto globale sulla corruzione nel mondo dell’educazione, pubblicato da “Transparency International”: una serie di analisi e possibili percorsi.
“Transparency International”, comunemente nota per i suoi rapporti scientificamente dettagliati sulla corruzione a livello globale, ha dedicato recentemente un corposo volume – ricco di dati e statistiche – alle pratiche immorali nei sistemi educativi.
Il tema non è affatto da sottovalutare e non è rilegato ai paesi in via di democratizzazione o sotto il giogo di regimi autoritari.
In modi e forme differenti e subdoli, la corruzione nell’educazione si presenta ovunque, con costi personali e sociali devastanti, minando alla radice il diritto fondamentale alla formazione e all’istruzione.
Non vi è dubbio che l’obbligo scolastico, seppur diverso da paese a paese, influisca in modo sostanziale nella spesa pubblica (edilizia scolastica, salari, libri di testo, informatizzazione) ma, a volte, procedure di “governance” non appropriate o una irresponsabile gestione delle risorse – caratterizzata da favoritismi o preferenze al di fuori di ogni procedura legale o di ogni accettabile regola economica – sono il segno di un radicale scollamento dalla missione identitaria della scuola e delle istituzioni accademiche.
A questo aspetto si aggiunge, di solito, una sorta di “distanza istituzionale” in cui l’accesso alle informazioni o ai dati diviene burocraticamente impossibile tanto da scoraggiare qualsiasi intento di controllo e di verifica. In alcuni casi, inoltre, l´estrema centralizzazione rende logisticamente impraticabile – nonostante la rivoluzione tecnologica – la via di un auspicabile accertamento per i diversi attori interessati (comunità locali, famiglie, studenti, rappresentanti dei docenti) che operano a ragguardevoli distanze dai centri del potere amministrativo e politico.
Si rende, quindi, necessario uno sforzo per:
– decentralizzare i processi decisionali;
– elevare i livelli di partecipazione democratica;
– seguire un percorso di equità ed efficienza nella cornice di una sussidiarietà solidale;
– definire chiaramente le regole di spesa utilizzando, nell’ottica del “check and balance”, gli strumenti della moderna contabilità.
Il maggiore coinvolgimento democratico nella gestione amministrativa e didattica, basato su principi d’integrità e responsabilità, permetterebbe di evitare il crescente fenomeno di “ghost-schools” (scuole fantasma) o diplomifici e la triste saga di tangenti e speculazioni, il cui risultato è, oltre all’inevitabile alterazione del mercato del lavoro, la falsa convinzione del possibile successo senza il necessario impegno e la dovuta costanza. Questo aspetto modifica la mentalità giovanile, già disorientata da una società tanto tecnologica quanto “fluidamente” disumanizzante.
In alcuni paesi a democrazia avanzata, inoltre, il sistema accademico, considerato un centro di potere non solo culturale ma anche politico ed economico, soffre di un certo immobilismo con procedure di accreditamento e reclutamento artificialmente complesse o guidate da corporazioni, nepotismo e clientelismo.
Alcuni eventi negativi hanno mostrato che tali pratiche riducono drasticamente gli investimenti del settore privato e offuscano la fama dell’università. E, in un vertiginoso effetto-domino, viene minata base culturale del paese con il conseguente collasso sia dello sviluppo economico che dell’intera struttura educativa nazionale.
Secondo la classica metodologia interdisciplinare, “Transparency International” offre dal punto di vista sociologico, economico, politico, pedagogico e statistico una serie di analisi e possibili percorsi esaminando la corruzione nell’educazione sia su scala globale, in un contesto storico di “brain-drain” e di migrazioni epocali; nonché dal punto di vista peculiare delle diverse aree geografiche con approcci innovativi sia per rafforzare l’etica professionale del personale educativo sia per formare una nuova generazione di cittadini e futuri leaders che abbiano a cuore un’istruzione libera e di qualità.
Deutsche abstract:
Eine veröffentlichte Forschung der Stiftung Transparenscy International hat das Risiko der Korruption im schulischen und akademischen Bereich gezeigt. Dieser Faktor spielt eine große negative Rolle in der wirtschaftlichen und demokratischen Entwicklung.
English abstract:
The recent global report on corruption in education edited by Transparency International shows clearly the destabilizing risks for the economic and democratic development.
Per approfondire:
– www.transparency.org/gcr_education
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Giovanni Patriarca