Omaggio a Nelson Mandela
“L’istruzione è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l’istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione”
(Nelson Mandela)
LA PACE
“Pace”, mai parola è stata più usata da uomini avidi per nascondere abominevoli quanto inumani piani di dominio del mondo, com’è oggi conosciuto. Resto spesso seduto a ciondolare tra i miei pensieri di folle sognatore dove la figura della pace è ancora accostata al sorriso di un bambino e non a un bidone di petrolio. Bambini, dolci oltre ogni misura e innocenti, come uccellini che ancora indifesi cercano il cibo dalla bocca di una madre.
Nel riecheggiare questi miei pensieri rifletto: “Chi siamo noi? E cosa ci rende disperatamente folli, al punto da non differire, poi così tanto, da una macchina? La nostra forza è la forza di lottare per ciò in cui crediamo, come fecero uomini “grandi” del passato, uomini di cui le gesta resteranno impresse a fuoco nel cuore di chi le ha vissute, su se stesso, imprese titaniche di chi alla parola pace ha attribuito un valore reale, senza cercare interesse alcuno per se stessi o per denaro.
Dette queste poche parole, rendo onore. Onore a uomini che hanno forgiato la mia anima in una lista di nomi destinata a durare nelle ere.
– Martin L. King, morto per difendere i diritti del popolo nero: “Io ho un sogno. Vivere in un mondo dove mia figlia verrà giudicata per il colore dei suoi occhi e non per quello della sua pelle”.
– Mahatma Ghandi, sostenitore della non violenza: “Nel mondo possediamo tutto ciò che serve per far vivere il corpo di un uomo, ma non la sua avarizia”.
– Nelson Mandela, sostenitore in Sudafrica dell’uguaglianza dei diritti umani: “La pace non è un sogno: può diventare realtà, ma per custodirla bisogna esser capaci di sognare”.
Ernesto (anni 16)
‘’PACE’’
La pace mi ricorda…
Il volo di una colomba nel cielo,
le onde del mare
che si cullano dolcemente.
Guardo l’alba,
è composta da rosee nuvole,
mi sembra accogliere
quella poca tranquillità
che c’è nel mondo.
La gente chiede pace e tranquillità
ma tra guerre e discordie
sarà difficile cambiare il mondo.
Noi ragazzi
cercheremo
comunque di farlo!
Roberta Bigot (anni 12)
a cura di Eugenia Curti (Scuola dell’Ospedale Niguarda, Milano)
La scuola in ospedale Niguarda fa parte dei progetti Pinocchio 2.0: http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=275 e http://www.facebook.com/group.php?gid=139204519436108, Soave kids:http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=87 – http://blog.edidablog.it/edidablog/segnidisegni/
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SCUOLA IN OSPEDALE DEL NIGUARDA DI MILANO