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Pinocchio 2.0, le storie inventate per bambine/i: Che cos’è la bellezza?

Pubblicato il: 11/02/2013 16:54:03 -


Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0 è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici di inventare brevi storie e poesie che poi vengono lette in classe dalle maestre e illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto. Ecco la storia inventata da Mastro Ticchio.
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C’era una volta un re che aveva una figlia, ma brutta brutta brutta! Il re si lamentava spesso con la regina!

“Che ne sarà del nostro regno? Non abbiamo figli maschi e chi sposerà nostra figlia? Nessun principe avrà il coraggio di chiedere la sua mano!”

“Hai ragione, marito mio! E ci vorranno molti soldi per trovare qualcuno che se la sposi! E le nostre casse non sono affatto floride! Che disperazione!”

E la figlia, Cunegonda – neanche un bel nome in effetti – era pure un po’ scema!

“Babbo! Come mai le stelle stanno in cielo? E perché la luna non cade mai sulla terra? E perché i gatti sono tanto carini e gli scarafaggi fanno schifo?”

E non si domandava perché avesse gli occhi storti, la gobba, una gamba più corta dell’altra e le puzzasse il fiato! Anzi, quando si guardava allo specchio ripeteva la solita cantilena: “Dimmi specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? Lo so che non rispondi, perché sei invidioso! La più bella sono io, la principessa Cunegonda e sposerò il principe più azzurro che c’è sulla terra!”

E davanti allo specchio si imbellettava tutta! Ciprie, rossetti, profumi!

“Ancelle! Portatemi quel profumo, no, quell’altro e quell’altro ancora!”

Insomma, tutta presa dalla sua immaginaria bellezza, non aveva occhi che per se stessa e sembrava che tutto il resto le facesse solo schifo!

“Ma che è questa minestra? Non sa di niente! E questa pasta è scotta! E questo pasticcio di piselli non sa di nulla! Andatevene tutte! Stamattina tra le lenzuola ho trovato un pelo di gatto! Chi ce l’ha messo? Andate via! Tutteee!!!”

E il re e la regina l’assecondavano in ogni modo!

“È tanto brutta! Speriamo che non se ne accorga mai! Sopportiamo i suoi capricci! Chissà che non ci sia qualche magia che la renda una bambina normale!”

Fu così che tutti i messaggeri del regno furono mandati alla ricerca di un mago, ma che fosse il più bravo di tutti! Dopo giorni e giorni di ricerca, il mago fu trovato! Si chiamava Cefalù e aveva una gran fama: era uno specialista nel trasformare rospi e ranocchie in principi e principesse di grande bellezza.

“Non temete, disse al re e alla regina, ho filtri magici di ogni tipo, adatti a trasformare uno scarafaggio in una farfalla, un verme in un cucciolo di cane.”

Il mago si mise subito al lavoro e cominciò a versare in una coppa d’argento polveri su polveri… e a dire strane parole: abracadabra, sinsalabim… e tante altre che nessuno capiva.

“Domani, disse il mago al re e alla regina, versate nella coppa acqua di sorgente e mescolate, poi datela da bere a vostra figlia!”

Il mattino seguente, Cunegonda si alzò dal letto e chiese subito la colazione. La regina le offrì i soliti biscotti, la tazza di latte e la coppa con il filtro magico.

“Bevi quest’acqua, figlia mia! È acqua di fonte e ti renderà ancora più bella!”

“Ancora più bella? Ma io sono già la fanciulla più bella del regno! Comunque, per farti contenta, la berrò!”

E bevve, tutto d’un fiato! Subito dopo un vortice impetuoso scese dall’alto e avvolse Cunegonda facendola girare su se stessa con estrema violenza! Lei cominciò a gridare, tutti gridarono spaventati, ma poi, a poco a poco, il vortice rallentò la sua furia e Cunegonda lentamente riapparve alla vista di tutti! L’attesa del re, della regina e di tutta la servitù era spasmodica! Diradatasi la polvere, apparve… miracolo dei miracoli, una fanciulla bellissima, meravigliosa, occhi grandi azzurri, capelli biondi, un abito sfarzoso su un corpo di fanciulla perfetto!

Tutti gridarono al miracolo! Il re e la regina non stavano più nella pelle per l’emozione! Cunegonda si guardò addosso, capì che era accaduto qualcosa di grosso, tentennò un poco e poi corse allo specchio! Si guardò e… un urlo straziante squarciò il silenzio della corte.

“Che cos’è successo!?!? Che mi avete fatto!?!? Che mi avete fatto bere?!?! Dov’è più la mia bellezza? Sono diventata un mostro, un mostro, un mostro! Nessuno mi sposerà più, nessuno” e corse di nuovo verso il letto e vi si gettò in un pianto dirotto!

Il re, la regina e tutti i cortigiani rimasero ammutoliti. Non ci fu nulla da fare!

Cunegonda cacciò via tutti i presenti, si chiuse nella sua stanza e non volle vedere più nessuno.

Da allora, nel regno delle favole, una donna meravigliosa, la più bella del mondo, è chiusa nella sua reggia.

***
Nella foto, Simone Fasolilli, 5 anni, disegna i personaggi del racconto.

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Mastro Ticchio

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