Pinocchio 2.0, le storie inventate per bambine e bambini: Celeste
Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0, è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici di inventare brevi storie e poesie che poi vengono lette in classe dalle maestre e illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto. Ecco il lavoro svolto al Niguarda dalle tirocinanti dei Licei "Agnesi" di Milano, "Parini" di Seregno e "Torno" di Castano Primo. I racconti sono stai scritti dalle ragazze e dai bambini e successivamente drammatizzati in un piccolo spettacolo.
C’era una volta una bambina di nome Celeste.
Aveva dieci anni, tanti amici e i capelli azzurri…sì, proprio azzurri.
Un giorno Celeste stava giocando nel parco con i suoi amici quando la palla finì nel bosco lì vicino.
La bambina si addentrò tra gli alberi per cercare la palla, quando la raccolse sentì: “Celeste!!”.
La bambina, perplessa, si girò, ma non vide nessuno.
Stava tornando dai suoi amici quando una foglia cadde sulla palla, allora provò a toglierla, però si accorse che la foglia le stava sorridendo.
Celeste rimase senza parole quando la foglia parlò: “Ciao Celeste, sono Velina e ho bisogno del tuo aiuto”.
“Le foglie non parlano! Perché tu sì?”.
“Io vengo da molto lontano, da un mondo fantastico”.
Celeste, dopo un momento, le chiese: “Come mai hai bisogno del mio aiuto?”.
“Mi serve una bambina che porti i colori nel mio mondo. Un gufo malvagio, Octavius, li sta portando via tutti”.
Celeste ci rifletté e decise che l’avrebbe aiutata.
“Ho solo una domanda” disse “come arrivo nel tuo mondo?”.
“Non preoccuparti, ci penso io”.
Detto questo la foglia iniziò a crescere, divenne grande, grande, sempre più grande, avvolse Celeste e iniziò a volare.
Alla bambina sembrò di volare per un’eternità.
Quando Velina si srotolò Celeste atterrò in piedi, ma quando alzò lo sguardo si trovò davanti un enorme troll che la guardava. La fanciulla era terrorizzata, il troll le si avvicinò e… “Ciao Celeste!!!” disse con un gran sorriso.
La bambina era senza parole.
“Ehi Velina, lei è Celeste giusto?”.
“Ciao Osvaldo!!” esclamò Velina.
“Ehi Velina, lei è Celeste giusto? La bambina di cui mi parlavi?”.
“Sì sì, è proprio lei”.
Allora la foglia si rivolse alla bambina: “Celeste, lui è Osvaldo, sembra cattivo ma ha un cuore d’oro. Ti aiuterà sicuramente”.
Celeste guardò Velina incapace di credere alle sue orecchie, la foglia la guardò rassicurandola: “Tranquilla, puoi fidarti”.
La bambina accennò un sorriso e lo strano trio…..ADESSO CONTINUA TU!!!
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Eugenia Curti