Copiare sì, ma per superare
La questione è “come” copiare e non “se” copiare. Per l’alunno il vero danno è la copia passiva; il vero merito per l’insegnante, invece, è assegnare compiti in cui tale pratica sia inutile o impossibile.
Questo mio contributo prende spunto dalla lettura di alcuni interventi precedenti, “Alle radici del copiare” di Marcello Dei e “Copiare: parola al Dirigente” di Domenica Di Sorbo. Il copiare, archetipo e ferro del mestiere dello studente, oggi reso ancor più semplice dall’evoluzione tecnologica, è comunque un mezzo fecondo, quando il modello è utilizzato per essere superato dalla propria individualità. È ciò che l’adolescente mette naturalmente in atto nel processo di personificazione, che lo conduce a conquistare la propria originale personalità, copiando ovvero prendendo a modello i comportamenti di figure significative.
La questione è, dunque, “come” copiare e non “se” copiare. Per l’alunno il vero danno è la copia passiva; per l’insegnante, invece, il vero merito è assegnare compiti in cui la copia passiva sia praticamente inutile o impossibile. Non è un costrutto teorico.
Mi sovviene il rilievo sulle criticità del modello italiano di certificazione fatto da Fabio Di Pietro in “Le competenze socio-culturali e trasversali nella certificazione: tra primo biennio del II ciclo d’istruzione, EQF ed alta formazione”: come conciliare la valutazione decimale disciplinare con la valutazione fondata su standard? Se si procede a un confronto tra il descrittore del livello EQF 2 e il modello di certificato all’allegato del DM 9 del 27 gennaio 2010 per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, si possono osservare gravi criticità:
1) Le competenze di base nel modello dell’obbligo non si traducono in descrittori transdisciplinari, ma in criteri monodisciplinari, tra l’altro non esemplificati né articolati
2) I livelli di acquisizione delle competenze (distinti in base, intermedio, avanzato) propongono descrittori che di fatto alludono, nelle fasce intermedio e avanzato, ad anticipazioni di quanto nell’EQF ritroviamo dichiarato per livelli superiori al 2°, rispettivamente al 3° e al 4°. In effetti, la differenza negli standard dei livelli doveva trovare fondamento per es. nel tempo nel quale gli alunni raggiungevano il comportamento competente e non nella complessità della richiesta-risposta.
Purtroppo molti collegi docenti sono andati oltre, suggerendo un automatismo altamente negativo, quello tra la scala grafica di valutazione decimale e la scala di valutazione basata su standard di competenza, che non solo è impraticabile su un piano docimologico, ma apre al pericolo gravissimo di una semplificazione del percorso tra voto disciplinare e valutazione della competenza.
Nelle mie lezioni, faccio spesso un esempio di prova valutativa. Si tratta di un compito di realtà, che spero possa essere adottato: l’alunno alla fine del biennio dell’obbligo d’istruzione accede a un colloquio transdisciplinare, in cui viene simulata una selezione per l’ammissione al lavoro, nella quale deve presentare se stesso, utilizzando le prove e le valutazioni decimali disciplinari. Tale prova viene valutata con una scala graduata su livelli, che caratterizza la propria certificazione di competenze alla fine dell’obbligo d’istruzione.
È una condizione di esame altamente motivante, perché è una situazione che per l’alunno si presenterà nella vita. Nella preparazione, l’alunno può collaborare con i propri compagni ma nello stesso tempo, dovendo presentare autenticamente se stesso, non può copiare passivamente.
Probabilmente, è questa la via per portare a soluzione le piccole e grandi criticità dell’istruzione italiana, evidenziate dagli autori citati. Il sistema italiano, del resto, è l’unico, nell’Europa comunitaria, in cui alla fine dell’obbligo dell’istruzione non è previsto un esame.
****
ARTICOLI CORRELATI:
– Ragazzi, si copia
/racconti-ed-esperienze/ragazzi-si-copia-4038614752.shtml
– Alle radici del copiare
/didattica-e-apprendimento/alle-radici-copiare-4055932100.shtml
– Copiare è fico
/didattica-e-apprendimento/copiare-fico-4055755692.shtml
– Riflessioni e commenti degli studenti di Telese sul copiare a scuola. Uno sguardo critico
/Temi/Didattica-e-apprendimento/2012/11/img/dei_all1.pdf
– Copiare: parola al Dirigente
/didattica-e-apprendimento/copiare-parola-dirigente-4055848183.shtml
– Le competenze socio-culturali e trasversali nella certificazione
/didattica-e-apprendimento/competenze-socio-culturali-trasversali-certificazione-4053823396.shtml
– Torniamo a insegnare!
/community/torniamo-insegnare-4056344484.shtml
– Le parole si imparano a scuola, ma sul web corrono più veloci
/community/parole-si-imparano-scuola-ma-web-corrono-piu-veloci-3055921632.shtml
– Cronache dall’ultimo esame di maturità (1)
/racconti-ed-esperienze/cronache-dall-ultimo-esame-maturita-1-4040427558.shtml
– Cronache dall’ultimo esame di maturità (2)
/racconti-ed-esperienze/cronache-dall-ultimo-esame-maturita-2-4041024859.shtml
– Cronache dall’ultimo esame di maturità (3)
/racconti-ed-esperienze/cronache-dall-ultimo-esame-maturita-3-4042687892.shtml
– Maturità, che ansia!
/Multimedia/2011/07/maturita2011_video.shtml
– Vi presento… il mio esame di terza media
/community/vi-presento-mio-esame-terza-media-4014654926.shtml
– La spia di Tel Aviv nella tesina di terza media… e altro ancora
/community/spia-tel-aviv-tesina-terza-media-altro-ancora-4015148988.shtml
– La robotica nella mia tesina di terza media
/community/robotica-mia-tesina-terza-media-4015040501.shtml
– Le mie idee e l’Energia nella tesina di terza media
/community/mie-idee-l-energia-tesina-terza-media-4015244271.shtml
– Un anno scolastico. 200 giorni vissuti da un adolescente
/community/anno-scolastico-200-giorni-vissuti-un-adolescente-4014964095.shtml
– Esami di terza media… ciak, si gira!
/community/esami-terza-media-ciak-si-gira-4044701512.shtml
– La pace tra i popoli nella tesina di terza media
/community/pace-popoli-tesina-terza-media-4044786900.shtml.
Gennaro Palmisciano