Care studentesse! Cari studenti!
Una dedica a tutte le studentesse e gli studenti a partire dal ricordo personale del primo giorno di scuola; un giorno particolare che è l’inizio di un’avventura… quella della conoscenza e della libertà di pensiero!
Ricordo il mio primo giorno di scuola! Era il 1933! Avevo appena cinque anni e, siccome sapevo leggere e scrivere, ma un pochino soltanto, i miei genitori decisero di iscrivermi alla prima elementare, ovviamente di una scuola privata. Erano suore!
C’erano un cancello e un giardino. Tante mamme e tanti bambini, molti piangenti e io… io solo ridevo ed ero felice! Emozionatissimo, mollai la mano della mamma, dissi un frettoloso ciao e corsi e corsi per tutto il giardino, da solo, forse fui l’unico, ed ero tanto felice. Ero il primo!
Mi venne incontro una suora, che poi sarebbe stata la mia maestra, Suor Maddalena.
“Dove vai, così di corsa? Come ti chiami?”
“Sono Maurizio. Devo andare in prima!”
E cominciò la mia avventura. Sì, perché la scuola è un’avventura! L’avventura della conoscenza. Leggere, scrivere e far di conto, come si diceva allora, non sono che i primi passi. Il bello viene dopo! E io lo sapevo!
Dopo quel giorno parole sempre nuove. Ogni parola una cosa, un fatto!
Fu così che, giorno dopo giorno, scoprivo un pezzetto di mondo sempre nuovo. Dalle cose più semplici, l’acqua che si ghiaccia e che bolle, il palloncino gonfiato col gas e che vola nel cielo, la barchetta di carta che galleggia, insomma il perché di tante cose. Perché piove, perché nevica. La mia prima elementare fu meravigliosa! Tanti piccoli grandi esperimenti. E poi tanti disegni, tanti colori, e poi ancora la riga e la squadra, il compasso, i numeri… gli interi e i decimali, quei decimali che non finiscono mai! Il potere di una virgola!
Gli anni passavano veloci e anche gli avvenimenti della nostra storia. Venne la guerra, terribile! Morte e distruzione e tanta tanta fame, poi venne la pace, finalmente, ma la scuola era sempre lì, anno dopo anno, una sorta di casa incantata, un’isola dove il sapere si costruiva giorno dopo giorno! E non era un sapere astratto, fine a se stesso. Perché è fatto di tanti strumenti invisibili, quelli del pensiero, che ti aiutano a capire le cose, i fatti, i fatti della storia soprattutto, le ragioni della guerra e della pace, la violenza delle dittature e le ragioni delle democrazie.
La scuola e la conoscenza mi hanno salvato, hanno salvato tanti di noi dal buio dell’ignoranza, dal fanatismo delle ideologie totalitarie. La scuola è un grande presidio della democrazia! Perché nella scuola si insegna e si impara. E sono le attività del pensiero che rendono libero ciascuno di noi, di voi, oggi e domani!
Avete la fortuna di andare a scuola, di imparare e di costruire giorno dopo giorno il vostro libero pensiero, la vostra libertà. Oggi i problemi sono tanti, lo so, è un momento brutto per il nostro Paese e anche per le nostre scuole. Ma se la Scuola, quella con la S maiuscola, ha vinto contro la dittatura, contro la guerra, contro le sopraffazioni dei più forti contro i più deboli, la Scuola di oggi vincerà anche questa battaglia!
La nostra è la scuola di una Repubblica democratica, e questa è una prima grande garanzia. I vostri insegnanti sono donne e uomini liberi e con i loro insegnamenti renderanno liberi anche voi!
Abbiate fiducia! Mettetecela tutta! Perché l’avventura del pensare e dell’apprendere è un’avventura meravigliosa! E siete voi i costruttori di un mondo migliore!
Buon anno! Vi abbraccio tutti forte forte. E vi assicuro che ho un po’ di invidia! Vorrei ricominciare! Con voi!
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Maurizio Tiriticco