Pinocchio 2.0 e i grandi che inventano storie: la principessa delle fate
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Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0 è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni di inventare brevi storie che poi vengono lette in classe dalle maestre e illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto. Ecco la storia inventata da Tiziana Costa, madre di Emily Montagner.
C’era una volta una bellissima principessa di nome Emily, che viveva nel Regno di Fantàsia insieme alle fate e agli elfi. Tutti gli abitanti di Fantàsia erano molto felici perché la loro principessa era buona e dolce, e in tutto il regno c’era gioia e armonia. Crescevano fiori dai mille colori e grandi alberi sempreverdi, che le fatine curavano con amore, ma vicino al regno, dopo la foresta incantata, in una torre alta e grigia, circondata da erbacce e sterpaglia, viveva una strega molto cattiva, di nome Malerba, che non sopportava né Fantàsia, né la loro principessa. Molte volte la strega Malerba aveva cercato di distruggere Fantàsia, ma gli elfi l’avevano difesa con tutte le loro forze e così la strega passava le sue giornate cercando di escogitare un modo per raggiungere il suo perfido scopo. Ogni giorno consultava la sua sfera magica per spiare tutto quello che accadeva nel regno, e un giorno, mentre osservava la sfera, scoprì che la principessa Emily stava partendo per un viaggio nella terra di Smeralda e così decise che quella era l’occasione che aspettava per rapire la principessa. Si travestì da vecchia mendicante e attese lungo la strada di Smeralda che la principessa passasse con la sua carrozza dorata. Appena la vide, si mise in mezzo alla strada supplicando la principessa di aiutarla e mossa a compassione, la principessa Emily scese dalla carrozza e si avvicinò alla vecchietta per chiederle di cosa aveva bisogno, ma non appena le fu abbastanza vicino, la vecchietta si trasformò in un grande uccello rapace e afferrando la principessa con i suoi grandi artigli volò via. La strega Malerba rinchiuse la principessa nella torre più alta e fece crescere tutt’intorno dei rovi magici e mise a guardia della torre un gigantesco drago alato. Alla notizia del rapimento, tutto il regno di Fantàsia si disperò e le fatine e gli elfi divennero tristi, mentre i fiori e gli alberi iniziarono ad appassire… quello che era stato un regno meraviglioso e pieno di gioia, ora era cupo e triste. Molti principi dei regni vicini avevano cercato di salvare la bella principessa, ma nessuno di loro era riuscito a superare il bosco incantato, infatti, per poter arrivare al bosco bisognava attraversare un ponte, sotto il quale viveva un terrificante troll, che si divertiva a porre ai viandanti un indovinello e solo colui che riusciva a risolverlo aveva il libero accesso al ponte, così molti principi fuggirono spaventati mentre altri perirono cercando di sfidare a duello il troll. Anche il bel principe Eric del regno dei Sogni venne a sapere della bella principessa tenuta prigioniera nella torre e decise di partire con il suo cavallo bianco per salvarla. Dopo giorni di galoppo, il principe arrivò al ponte, ma proprio mentre stava per attraversarlo, il troll uscì dal suo nascondiglio: “Fermo! Nessuno può passare sul mio ponte senza aver prima risolto il mio indovinello!” disse al principe, che riponendo la spada nel fodero, accettò di ascoltare l’indovinello. “Dimmi, qual è l’animale che da piccolo cammina su 4 zampe, da adulto su 2 e da vecchio su 3?”. Il principe ci pensò un attimo e poi rispose: “Ma è semplice! È l’uomo, che da piccolo gattona, da adulto cammina sulle gambe e da vecchio utilizza un bastone!”. Il troll si fece da parte e lasciò passare il giovane principe, che così riuscì ad entrare nel bosco fatato. Mentre camminava nel bosco, il principe si sentiva osservato e s’accorse che gli alberi si spostavano al suo passaggio per lasciargli il passo, improvvisamente sentì una voce dolcissima che lo chiamava e cercando di capire da dove veniva quella voce, si avvicinò ad una cascata e li, nell’acqua vide una bellissima fatina: “Chi sei?” domandò sorpreso, “Avvicinati, principe Eric, io sono la fata del bosco e so che stai andando alla torre per liberare la principessa Emily dalla strega Malerba, e voglio aiutarti”. Il principe si avvicinò e chiese alla fata cosa poteva fare per aiutarlo e la fata rispose: “So che la perfida strega ha posto a guardia della torre un terribile drago alato e per sconfiggerlo anche tu dovrai poter volare!” ancora più stupito il principe esclamò: “Volare? Ma è impossibile!” e allora la fata chiamò Pegaso il cavallo alato e disse: “Pegaso ti aiuterà, te lo affido affinché tu possa riuscire a liberare la principessa e ricorda che solo se riuscirai a colpire il drago al cuore potrai ucciderlo!”. Il principe ringraziò la buona fatina e volò via sulla groppa di Pegaso. Sorvolarono il bosco e ben presto riuscì a vedere la torre e il drago. Appena il drago li vide avvicinarsi, volò sulla torre minaccioso e pronto a sputare fuoco e fiamme dalla sua grande bocca dai denti aguzzi, ma il principe non si lasciò intimorire e sguainando la spada spronò Pegaso all’attacco. Il drago ferito era ancora più arrabbiato e cercava d’incenerirli con le sue fiamme, ma il principe fece volare Pegaso sotto al drago e riuscì a trafiggergli il cuore con la spada. Il drago cade in terra morto e il principe Eric poté correre a salvare la bella principessa.
La fece salire sulla groppa di Pegaso e volarono insieme verso il regno di Fantàsia. Appena rividero la loro splendida principessa le fate iniziarono a volare spargendo la loro polvere magica su tutti i fiori e le piante, che tornarono ad essere rigogliosi e gli elfi si diedero un gran da fare per organizzare una grande festa in onore del principe e della principessa, che da quel momento vissero per sempre felici e contenti…
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La principessa delle fate: disegno di Sofia Mazza, anni 4.
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Pinocchio 2.0: http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=275 e http://www.facebook.com/group.php?gid=139204519436108
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Tiziana Costa