La trasformazione educativa in Pinocchio di Collodi
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Il romanzo collodiano, e Pinocchio in particolare, perde in attrattiva per lettori che diventano adulti? O, invece, come personalmente ritengo, acquista nuovo fascino perché porta chi lo legge a rivivere il proprio lato fanciullesco?
“Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” è un romanzo che, fin dalla mia più tenera età, mi è molto caro. Il suo protagonista, in modo particolare, mi ha sempre affascinato, accompagnandomi, grazie alle situazioni rocambolesche che vive, nella crescita. In anni successivi, nel periodo dell’adolescenza e oltre, l’opera collodiana mi ha aiutata, attraverso la risata, a superare momenti difficili. Proprio la costante presenza, nella mia vita, di un testo che, a un’analisi superficiale, risulta scritto solo per l’infanzia, mi ha portata a riflettere, su più punti, i quali sono alla base di questa tesi. Il romanzo collodiano, e Pinocchio in particolare, perde in attrattiva per lettori che diventano adulti? O, invece, come personalmente ritengo, acquista nuovo fascino perché porta chi lo legge a rivivere il proprio lato fanciullesco? Con il presente elaborato desidero dare risposta a questi quesiti, analizzando, con gli occhi dell’adulta, il capolavoro di Carlo Collodi, cercando, per quanto possibile, di non rovinarne la poesia. La scelta di porre l’attenzione del presente lavoro sul protagonista del romanzo è stata dettata, oltre che da un mio profondo affetto nei suoi confronti, soprattutto dall’immensa curiosità che, ancor oggi, suscita in me. Infatti, se da bambina restavo incantata di fronte alle illustrazioni che ritraggono Pinocchio nelle situazioni più assurde mentre qualcun altro mi leggeva la storia, oggi concentro il mio interesse sul percorso evolutivo che il protagonista intraprende fin dall’inizio della storia. Ed è così che ho sviluppato questa ricerca atta a individuare, ed esaminare, le fasi che hanno portato un pezzo di legno a diventare un ragazzino in carne e ossa.
Il presente lavoro è composto da due parti. Nella prima parte considero l’autore del romanzo. Benché infatti Carlo Lorenzini sia noto in tutto il mondo proprio per aver dato vita a Pinocchio, meno conosciuto appare l’iter che ha portato l’autore fiorentino a scrivere per l’infanzia. Dopo una breve biografia generale (capitolo I), sviluppo, in maniera più specifica, l’ultimo periodo lavorativo di Collodi, dal 1875 al 1890, perché vi è il passaggio dal giornalismo per adulti, mai abbandonato, al diventare autore per l’infanzia (capitolo II). In questo secondo capitolo, in particolare, prendo in esame le opere collodiane per l’infanzia, precedenti e successive, all’elaborazione di “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, analizzandone le moltissime similitudini riscontrabili. La seconda parte della tesi (capitolo III) è costituita, invece, dalla sezione dedicata all’osservazione del testo. Inizialmente, infatti, analizzo parte dei personaggi, e le loro funzioni all’interno della storia, che ruotano intorno a Pinocchio. Successivamente, indico e analizzo le tematiche, per me, principali del romanzo. Infine, studio le varie trasformazioni di Pinocchio, che segnano un vero e proprio percorso di crescita del personaggio. Mi sembra che un’operazione di questo genere non possa essere portata a termine senza una forte sintesi fra la dimensione letteraria e la coscienza pedagogica implicita nell’opera: è quanto mi propongo di realizzare mentre valuto i processi di trasformazione e di crescita del personaggio principale.
Leggi la tesi di Virginia Defendi “La trasformazione educativa in Pinocchio di Collodi”.
Virginia Defendi fa parte dei progetti Soave Kids: http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=87 e Pinocchio 2.0: http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=275 e http://www.facebook.com/group.php?gid=139204519436108
Virginia Defendi