Home » Racconti ed esperienze » Didattica laboratoriale e multidisciplinarietà

Didattica laboratoriale e multidisciplinarietà

Pubblicato il: 09/07/2014 14:06:27 -


Dalla realizzazione di un libro pop up alla Robotica Educativa applicata a un caso di Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD).
Print Friendly, PDF & Email
image_pdfimage_print

Una delle dicotomie pedagogiche che hanno avuto non facile risoluzione, costituendo oggetto di discussione per molti secoli, è quella tra “teoria” e “pratica” in educazione, tra “istruzione” e “formazione”, tra “pensiero” e “azione”, ma di recente risoluzione grazie ai contributi del pensiero di J.Dewey e J. Bruner.

Il primo autore ha dato un contributo determinante per il costituirsi della didattica laboratoriale: “… Il pensiero che non è connesso con un aumento di efficienza per l’azione… è un pensiero che lascia a desiderare in quanto tale. E l’abilità ottenuta al di fuori del pensiero non è connessa con alcun senso degli scopi per i quali deve essere adoperata… e l’informazione separata dall’azione riflessiva è cosa morta, un peso inutile sulla mente” (1). Per Dewey, pensiero e azione svolgono un’azione sinergica e s’integrano con la realtà, al fine di comprenderla e, se necessario, modificarla.

Bruner, invece, parla di principio di esternalizzazione, esprimendo in maniera diversa lo stesso concetto di Dewey: “… L’esternalizzazione libera l’attività cognitiva dal suo carattere implicito, rendendola più pubblica, negoziabile e solidale. Al tempo stesso la rende più accessibile alla successiva riflessione e metacognizione…” (2). Bruner, dunque, attribuisce fondamentale importanza alla realizzazione di opere, frutto dell’attività cognitiva di un individuo.

In linea con il pensiero contemporaneo, le Indicazioni Nazionali (3) parlano di didattica laboratoriale legata a un “sapere” (le conoscenze) legato al “saper fare” (le abilità) e al “saper essere” (l’agire intenzionale e consapevole) integrate nell’unitarietà della persona.

La nostra tradizione scolastica è sempre stata quasi esclusivamente fondata sulla tradizionale via deduttiva: concetti, nozioni, schemi logici, vengono prima studiati e poi “eventualmente” verificati praticamente. A superamento di quest’ atteggiamento riduttivistico bisogna favorire un apprendimento del “sapere” congiunto con quello del “fare”, un “fare riflessivo” in cui l’allievo apprende in quanto reso attivo e consapevole della situazione didattica (4).

In linea con le considerazioni precedenti, nella mia pratica scolastica utilizzo la didattica laboratoriale, in piccolo gruppo, per promuovere competenze cognitive e metacognitive. Nell’esperienza che qui vi descrivo, in quanto insegnante di sostegno, ho inserito nel piccolo gruppo un alunno che presenta un deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD), per attivare un’esperienza di laboratorio interdisciplinare di Robotica Educativa.

L’idea progettuale qui proposta nasce e si realizza per migliorare le deficitarie capacità attentive, contenere l’iperattività e l’impulsività dell’alunno in questione. L’intento è di determinare una modificazione del comportamento del bambino, in un contesto di didattica laboratoriale, attraverso interventi finalizzati al contenimento delle sue problematiche e a un progressivo incremento della stima di sé.

L’attività di Robotica Educativa, proposta in questo laboratorio, si è rivelata stimolo efficace a favore della motivazione allo studio delle discipline, con conseguente ricaduta positiva sull’acquisizione di conoscenze e competenze.

Per approfondire su “Didattica laboratoriale e multidisciplinarietà

Le immagini

Correlati:
La robotica sociale e la sua sostenibilità, di Carlo Nati e Linda Giannini
• La video intervista di Carlo Nati e Linda Giannini a Ben Robins

• “Collective Awareness platforms”: Fabrizio Sestini, Scientific Officier alla Commissione Europea, ci parla di “Collective Awareness platforms”, un’iniziativa europea di ricerca che mira a promuovere l’integrazione delle tecnologie, anche esistenti, per fini sociali. La video intervista è di Carlo Nati e Linda Giannini
• “Social Robots: sviluppi e applicazioni”: Leopoldina Fortunati, dell’Università di Udine, ci parla dello sviluppo della robotica sociale e delle sue applicazioni anche in ambito educativo. La video intervista è di Carlo Nati e Linda Giannini
Speciale Pinocchio 2.0 e la fiaba, alimento prezioso! a cura di Maurizio Tiriticco
• Maurizio Tiriticco presenta lo Speciale dedicato a Pinocchio 2.0 in una video interista di Carlo Nati
Speciale Pinocchio 2.0 e le altre storie a cura di Luciano Corradini. L’editoriale di Luciano Corradini – Articoli di Antonio Attini, Paolo Beneventi, Fabio Bottaini, Luigi Calcerano, Eugenia Curti, Virginia Defendi, Anna Letizia Galasso, Linda Giannini, Betty Liotti, Melania Matacena, Emiliano Mele, Donatella Merlo, Immacolata Nappi, Carlo Nati, Alberto Olivero, Riccardo Pastore, Lucia Peloso, Carlo Ridolfi, Savino Roggia, Maurizio Tiriticco
La robotica nella mia tesina di terza media, di Riccardo Pastore
Costruzioni ecosostenibili… per un mondo migliore, di Edoardo Marini
Costruzioni ecosostenibili, video intervista di Linda Giannini e Carlo Nati a Edoardo Marini
La nostra casa ecosostenibile, di Lorenzo Colangeli e Thomas Chittano
Una casa ecosostenibile, video intervista di Linda Giannini e Carlo Nati a Lorenzo Colangeli e Thomas Chittano
Una città ecosostenibile, video intervista di Linda Giannini e Carlo Nati a Umberto Loreti
Diario di una giornata nella scuola dell’infanzia, di Francesca Caputo e Alessandra Di Ciancio
I progetti di Anthony, video intervista di Linda Giannini e Carlo Nati ad Anthony Schievano
Cos’è la creatività?, intervista di Linda Giannini e Carlo Nati a Paolo Manzelli
Il robot che sa risolvere il cubo di Rubik, di Francesco Priore e Anthony Schievano
Vi presento i nostri migliori robot, di Francesco Priore
Poetic Robot, da una mail alla maestra, di Marcello Di Perna e Alessio Piccaro
Kaspar il robot mediatore, di Carlo Nati
Lezione sull’iCub e i suoi 53 gradi di libertà di movimento, di Aldo Domenico Ficara
Robotica creativa per l’inclusione scolastica nella scuola in ospedale, di Immacolata Nappi
Robotica Creativa e New Technology: un supporto reciproco per l’apprendimento, di Immacolata Nappi

Elena Gallucci

19 recommended

Rispondi

0 notes
1139 views
bookmark icon

Rispondi