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Compiti delle vacanze sì, compiti delle vacanze no

Pubblicato il: 25/07/2014 10:24:53 -


Il punto di vista di un genitore sull’utilità dei compiti per le vacanze e lo stimolo a considerare anche il periodo di pausa estiva come “long life learning”.
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Sono arrivate ormai le vacanze, i ritmi nelle famiglie sono più distesi, nelle strade c’è meno traffico, le scuole sono chiuse, l’anno scolastico terminato.
Si ritorna a discutere sull’opportunità o meno dei compiti delle vacanze: c’è chi ritiene che i ragazzi abbiano diritto al meritato riposo dopo un anno di studio e chi al contrario pensa che una pausa troppo lunga quindi senza compiti, arrugginisca le menti e comprometta le capacità dei ragazzi stessi.

A volte si ha l’impressione che i nostri ragazzi siano costretti per nove mesi a essere immersi in un sistema che tolga loro persino il respiro, per tornare poi a respirare a pieni polmoni nei tre mesi estivi. Accade in modo simile anche nel mondo del lavoro, si vive la settimana in funzione del sabato e della domenica, dei ponti e delle ferie. Lavoro e studio concepiti come qualcosa di cui ci si deve “liberare” per poter realmente “vivere”.

Ma la vita è sempre lavoro, ossia mossa personale, curiosità che muove il desiderio della conoscenza. I nostri ragazzi che studiano le pagine di storia per una verifica sono gli stessi che si allenano per una partita o leggono un libro o guardano un film. Il lavoro e la fatica si accompagnano nella nostra vita, il lavoro può essere, sotto certi versi, anche riposante.

Il punto è che la vita sia dei ragazzi che la nostra è una e si vive in unità, a scuola, al lavoro, in estate, in inverno, seppur con ritmi diversi. C’è così un tempo per i compiti e il ripasso durante le vacanze, per i genitori è questione di strategia che va studiata e pensata. Non serve a nulla essere assillanti, come non serve il famoso invito a “togliersi il pensiero” e fare i compiti subito, in fretta, come un peso, una tassa da pagare.

I ragazzi devono essere aiutati a vivere questi momenti con leggerezza e passione, imparare a scoprire passi, esercizi, versioni come occasioni piacevoli e non ostacoli. A settembre così non occorre ripartire ma piuttosto continuare, con un desiderio grande di imparare, sempre, “long life learning”.

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Immagine in testata di Wikipedia (licenza free to share)

Maria Grazia Colombo

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