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L’applicazione della legge 107 ed il rinnovamento della scuola: alcune considerazioni (2 parte)

Pubblicato il: 24/03/2016 07:55:07 -


Inutile negarlo, la legge 107/2015 ha aperto una fase nuova nel mondo della scuola. Nel bene o nel male. Ha toccato nervi scoperti e, pur senza modificare i percorsi di studio, è intervenuta su meccanismi determinanti.
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Provo infine a svolgere alcune riflessioni su un punto chiave della Legge 107: l’organico potenziato. In questo momento la gestione dell’organico potenziato, quindi dei docenti “in più” arrivati con la fase C, è oggettivamente caotica e spesso insensata. Ma forse era inevitabile, considerando che questi insegnanti sono arrivati in corsa a metà anno scolastico e che molti di loro non hanno le competenze che le scuole avevano richiesto perché Governo e sindacati avevano l’esigenza di svuotare le graduatorie troppo piene.

Così si assiste spesso allo spettacolo di docenti che hanno 18 ore a disposizione e stanno in aula a “girarsi i pollici”. In molte scuole però si è avviata una importante riflessione su come “utilizzare” questi docenti. Le indicazioni emerse serviranno il prossimo anno, quando si potrà disporre dell’organico dell’autonomia con una stabilità triennale. Proviamo a individuare alcuni punti fermi sulla questione dell’organico.

– Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’organico è unico ed è l’organico dell’autonomia. Non ci possono essere insegnanti di serie A che vanno in classe ed insegnanti “potenziati” di serie B che fanno altre cose. Ci sono insegnanti che hanno pari dignità e che vengono diversamente “utilizzati” in base alle loro competenze ed alle esigenze della scuola.

– Alla scuola va assegnato un organico dell’autonomia in numero adeguato alle sue esigenze, con un “potenziamento” rispetto al fabbisogno di insegnanti nelle classi che dovrebbe attestarsi sul 10/15%. L’attribuzione dell’organico dell’autonomia dovrebbe attenersi il più possibile alle classi di concorso richieste dalla scuola, altrimenti non si disporrà delle risorse professionali necessarie a raggiungere gli obiettivi indicati nel PTOF.

– L’organico deve essere assegnato entro il 31 agosto, in modo che le scuole possano avviare una programmazione adeguata fin dall’inizio dell’anno scolastico. E, dentro l’arco del triennio, andrebbe prevista la possibilità di revisione annuale.

– È auspicabile che l’organico dell’autonomia venga destinato innanzitutto alla didattica, prevedendo compresenze, progetti, attività di recupero, ecc. La quota dedicata alle sostituzioni dei docenti assenti o ad attività organizzative dovrebbe essere residuale.

– La gestione dell’organico dell’autonomia è affidata al dirigente scolastico, ma sulla base di criteri individuati in sede di collegio docenti e consiglio di istituto. Sarebbe importante che i dipartimenti avessero un ruolo centrale e dessero indicazioni didattiche.

– Ci possono essere potenziati “interi” o “parziali”, cioè docenti che hanno tutta la cattedra sul potenziamento o docenti con potenziamento “diffuso” su più cattedre (es. invece di 5 docenti in classe ed uno di potenziamento su 18 ore, 6 docenti con 15 ore in classe e 3 ore di potenziamento).

– L’organico potenziato andrebbe esteso anche alle scuole per l’infanzia. Sarebbe importante introdurre l’organico potenziato anche per gli ATA, sia per sostenere il lavoro ordinario che per l’implementazione dei servizi, magari in rete.

Sono solo alcuni spunti di riflessione. Ma è importante che nella scuola si apra un confronto aperto sui contenuti, dove serviranno le intelligenze di tutti. È necessario fare presto e bene perché le scelte di questi mesi peseranno in modo determinante sulla scuola dei prossimi anni.

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Ludovico Arte

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