I creativi del terzo millennio: didattica innovativa e “Maker Faire Rome 2013”

Domenica sono tornata con la mia famiglia al Palazzo dei Congressi dell’EUR (Roma). Ero già stata con i ragazzi il venerdì, giornata interamente dedicata alle scuole e agli studenti.

Gli studenti portati a visitare la grande mostra dedicata all’innovazione, alla creatività e alle idee si erano molto entusiasmati. Io mi ero addirittura esaltata.
Tecnologia, design, arte, sostenibilità, modelli di business alternativi non si trovano facilmente mescolati in un percorso di poche ore, né tante abilità creative e straordinarie sembrano essere all’improvviso accessibili a tutti.

È stato un evento importante quello del “Maker Faire Rome 2013” (3-6 ottobre). Un evento germinativo di sviluppo, perché era – a sua volta – non solo contenitore di prodotti originali e di novità tecnologico-digitali, ma anche di una serie ben organizzata di piccoli e grandi eventi, di workshop, di testimonianze, di protagonisti famosi, di hobbysti appassionati, di amanti del fai-da-te e, soprattutto, di giovani inventori, che erano addirittura gli studenti stessi.

Durante i momenti formativi molti ragazzi, attraverso l’uso di nuove tecnologie, hanno svolto attività riguardanti il problem solving; hanno costruito il loro personale sticker magnetico-luminoso; hanno dipinto e creato con la luce utilizzando le sorgenti luminose mobili; hanno compreso la trasmissione del suono attraverso la conservazione delle vibrazioni sfruttando il più semplice telefono mai costruito.

Ma, soprattutto, ai nostri ragazzi si è svelata, in modo trasparente, la metodologia costruttivista e inclusiva dell’imparare facendo.

Sotto gli occhi di noi tutti, adulti e ragazzi, docenti e studenti, si è snodato l’intreccio visibile dei saperi e delle competenze trasversali:
– dall’arte più innovativa ai robot programmati con Arduino;
– dal saper inventare l’oggettistica divertente alla progettazione di strumenti avveniristici;
– dall’individuare progetti ecosolidali semplici e sostenibili all’utilizzo di un’economia a basso costo;
– dall’educazione civica alla cultura del lavoro improntata a produrre cose di valore per l’intera comunità sociale.
Il tutto attuando una full immersion con le nuove tecnologie di stampa 3D e di elettronica open source.

L’appuntamento con il futuro della tecnologia nata dal basso, dedicato all’inventiva, alla creatività e all’intraprendenza, ha permesso agli studenti di restare per ore a diretto contatto con i makers e ha fatto loro capire che cosa vuol dire la “Nuova Rivoluzione Industriale”.

Molti ragazzi dell’ultimo anno del liceo hanno deciso di dedicare la loro ricerca monografica a questi temi.
Durante il percorso di visita al “Maker Faire”, è nata l’idea far adottare a una rete di scuole superiori uno dei progetti più interessanti e relativo all’utilizzo delle energie rinnovabili per la sostenibilità ambientale: “Ventolone”.
Il progetto “Ventolone” è stato sviluppato in Africa ed è opera di un team di tecnici, d’ingegneri e di volontari facenti capo a un ente di beneficenza.
La scommessa è lo sviluppo delle energie rinnovabili e della consapevolezza ambientale sia per i paesi sviluppati sia per quelli in via di sviluppo.

Un bel modo per diffondere la cultura di un Terzo Millennio ricco di speranza nel futuro.


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Daniela Silvestri