Riflessione intorno all’apprendimento cooperativo
Attraverso un approccio riflessivo sulle ragioni dell’apprendimento cooperativo l’autrice intende proporre alla nostra rivista un dibattito tramite una serie di articoli sulle esperienze di buone pratiche didattiche multidisciplinari.
L’obiettivo di fare della scuola italiana la più importante agenzia formativa basata sulla creatività e l’innovazione della conoscenza impone la necessità di affrontare in maniera più pervasiva problemi di metodo e problemi di contenuto.
Le idee e le proposte che sono venute via via acquistando spessore e significato in questi ultimi anni, formulate dalla ricerca pedagogica e dagli stessi insegnanti, attribuiscono notevole valore a tre dimensioni particolari:
– al gruppo;
– alla partecipazione al lavoro condiviso;
– alla consapevolezza della pari dignità individuale all’interno di un insieme di studenti.
Tali dimensioni sembrano acquistare una valenza ancora maggiore sullo sfondo del principio dell’apprendimento cooperativo, non solo perché valorizzano un approccio che affianca la lezione frontale e permette di superarne alcuni limiti, ma anche in quanto permettono l’acquisizione di nuovi significativi contesti didattici nel loro aprirsi all’evoluzione e all’allargamento delle relazioni interpersonali e nel loro proporre un continuum di contributi, idee e operazioni in rapporto interattivo.
Di fatto, all’interno del gruppo-classe si determina in maniera progressiva e conseguente un’influenza diretta e reciproca su e da ognuno dei membri nelle varie fasi della stessa evoluzione del lavoro formale e informale, svolto nella classe e al di fuori di essa, investendo tutti i fattori (culturali, sociali, economici, territoriali, storici) che qualitativamente e quantitativamente informano in ogni momento i comportamenti, la partecipazione, il ruolo, le abitudini, i valori, le aspettative.
L’impegno della collaborazione non è solo un insieme di tecniche, ma è soprattutto un atteggiamento democratico di dialogo, proposta e condivisione dell’apprendimento, e diventa per ciò che concerne il professionista dell’educazione, una delle naturali e conseguenti applicazioni degli stessi principi fondamentali che hanno caratterizzato molte esperienze didattiche multidisciplinari di questi ultimi anni, nell’ambito dei progetti di ristrutturazione dei nostri cicli scolastici.
Attivare le risorse del gruppo classe per l’apprendimento cooperativo è molto produttivo quando si voglia pervenire a un progetto comune. Attraverso la realizzazione del clima cooperativo, gli studenti cercano di raggiungere insieme il compito assegnato, e questo li aiuta non solo a sentirsi interdipendenti, legati l’uno all’altro nel raggiungere un obiettivo sociale, ma anche un migliore obiettivo cognitivo.
In particolare, il gruppo cooperativo riesce meglio a riconoscere, e in seguito applicare, una positiva assunzione di responsabilità in merito al proprio processo di apprendimento, attivando consapevolmente l’approccio autoregolativo per adeguare comportamenti, strategie, abitudini utili a un più economico ed efficace processo di apprendimento. Riesce meglio, anche attraverso la mediazione del docente, a compiere la revisione metacognitiva, a riflettere continuamente sui risultati ottenuti e sui processi attuati, a trovare le strade più efficaci per correggere i punti deboli e per sviluppare quelli forti, a valutare le competenze individuali e a utilizzarle e valorizzarle all’interno del gruppo.
È essenziale che gli studenti, anche nell’apprendimento cooperativo, possano lavorare sia da soli, sia in gruppo, non solo per riuscire a portare all’interno del gruppo una rielaborazione maggiormente riflessiva e personalizzata come base di confronto per la realizzazione finale, ma anche per scoprire i vantaggi emotivi e sociali della responsabilità individuale come elemento necessario per collaborare con gli altri, superando l’individualismo e la competizione attraverso la gratificazione affettiva e il rinforzo motivazionale offerto dal confronto costruttivo, dall’aiuto reciproco, dalla negoziazione, dalla condivisione, dal successo collettivo.
L’identità di gruppo, il “senso del noi”, il senso della comunità sono valori etico-sociali che costituiscono esperienze rilevanti per intrecciare l’apprendimento teorico e quello pratico, alla base dell’imparare a pensare collettivamente, a compiere realizzazioni corali, a coltivare il lavoro e la ricerca di staff così importanti per l’avanzamento delle società complesse e per lo sviluppo di progetti di cooperazione territoriali, nazionali e internazionali.
Adottare l’apprendimento cooperativo è utile anche per promuovere forme sistematiche di collaborazione tra gli insegnanti e per permettere di superare la preminenza della lezione frontale, salvaguardandone il valore specifico in alcuni precisi momenti dell’attività didattica, e permettendo contemporaneamente la dilatazione dei tempi della programmazione strettamente disciplinare, della verifica scritta o interrogazione, a favore di una didattica di servizio con forte ricaduta nell’attività quotidiana, nel comportamento e nella vita dello studente.
La pedagogia democratica è la pedagogia della proposta e della ricerca comune. Questo vale per gli studenti, ma anche per i docenti.
Per approfondire il dibattito e il confronto sul tema, a questi appunti di tipo generale e introduttivo farò seguire alcune esemplificazioni del lavoro di gruppo, per l’apprendimento cooperativo in aula e per l’esperienza condivisa in laboratorio e in stage condotto nella dimensione multidisciplinare.
Correlati
– Con l’apprendimento cooperativo la scuola diventa “palestra di democrazia, di Stefano Rossi
– L’Apprendimento Cooperativo: facilita la didattica e le relazioni, di Stefano Rossi
***
Immagine in testata di Istitut Escola Les Vinyes/Flickr (licenza free to share)
Daniela Silvestri