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L’arte contemporanea a scuola

Pubblicato il: 07/05/2010 14:49:46 -


Molto è stato detto e scritto sull’importanza dell’arte contemporanea nei luoghi pubblici (gallerie civiche, musei statali) e nei luoghi all’aperto (piazze, centri storici, rotatorie). Poco, pochissimo è stato invece detto e scritto sull’arte contemporanea a scuola.
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Con “Teste fiorite” – una mostra di arte contemporanea a scuola – apriamo un percorso diverso di approccio culturale all’arte contemporanea. L’arte contemporanea entra dentro la scuola con la presenza stabile e periodica delle produzioni culturali di molti artisti e con il contatto diretto dei bambini con gli artisti stessi. Educare alla bellezza è uno degli obiettivi che le nostre scuole si sono date da molti anni. Per noi bellezza è anche cura degli spazi nei quali i bambini e i ragazzi vivono: inserimento di piante verdi e di fiori negli ingressi e nelle aule, belle fotografie appese alle pareti e prodotti culturali di bambini in esposizione per gli adulti che visitano la scuola ma anche cura degli arredi e dei materiali e uso dei colori per tinteggiare le pareti. Ovviamente questo è solo un aspetto – vissuto però quotidianamente – per educare i giovanissimi al bello al quale si aggiunge poi il rigoroso lavoro didattico dei docenti dentro e fuori la scuola a contatto con le arti.

L’inserimento in forma permanente, grazie alla generosità di tanti artisti, di opere d’arte contemporanea appese alle pareti degli spazi collettivi delle scuole aggiunge valore all’obiettivo di “educare al bello”. In questo caso il bello lo si vive, lo si respira nell’aria, ci si posano gli occhi costantemente, è presente nella nostra quotidianità e nello stesso tempo i bambini e le bambine fruiscono di stimoli verso l’arte contemporanea che altrimenti risulterebbero lontani, per la maggior parte di loro, dalle esperienze di vita che fanno in questo territorio.

Ecco perché abbiamo pensato di gettare le basi per costruire “piccole gallerie d’arte/pinacoteche” dentro le nostre scuole. Di fatto delle quarantaquattro opere esposte la metà è stata donata dagli artisti alle scuole dell’istituto e sarà, come spero, il primo nucleo di un patrimonio che dovrà aumentare nel tempo.

I bambini e le bambine a scuola hanno il diritto di produrre cultura originale, innovativa, non stereotipata. Lo possono fare se sono stimolati dagli adulti che sono loro vicini. Ebbene la presenza, il contatto, lo scambio empatico con gli artisti, la conoscenza di tecniche di lavoro per i bambini inusuali ma anche la consapevolezza che gli artisti sono persone che faticano, che fanno sforzi, che studiano, che lavorano per migliorarsi è di per sé uno “stimolo culturale di qualità”. Gli artisti con le loro opere di arte contemporanea rappresentano esperienze innovative, non di routine che stimolano curiosità, desiderio di conoscere e di capire insomma determinano apprendimento. E la scuola italiana in genere e i bambini hanno bisogno di tutto questo per uscire da quell’isolamento in cui sono stati relegati dalla cultura nazionale oggi affidata ai talk show, ai canali TV commerciali, ai giornali scandalistici.

Il progetto culturale di questo Istituto Comprensivo si chiama non a caso “Fuori dal Guscio”; anche questa proposta culturale ha l’obiettivo di far aprire il Guscio–scuola per contaminare ed essere contaminato, per accogliere nuovi stimoli, per essere per il territorio un punto di proposta culturale stabile e innovativa nello stesso tempo.

E questo è di fatto il terzo obiettivo che ci siamo proposti quando abbiamo pensato la mostra/incontro con l’arte.

La scuola che promuove cultura per e con il territorio, che si anima aprendo le porte ai genitori, ai cittadini, agli amministratori, ai critici d’arte, agli artisti. La scuola come punto importante per la crescita delle bambine e dei bambini e dell’intero territorio fatto da tanti piccoli Comuni ricchi di storia e di bellezze paesaggistiche ma lontani dai circuiti culturali dell’arte.

Leggi anche l’articolo che presenta il progetto pedagogico “Fuori dal Guscio” su Education 2.0.


Daniela Pampaloni

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