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Il progetto pedagogico “Fuori dal guscio”

Pubblicato il: 09/03/2009 15:51:53 -


Fuori dal Guscio significa fuori dalle mura ristrette di ogni scuola, per contaminare ed essere contaminati, per confrontarsi, per dialogare, per stabilire relazioni con i genitori, con le associazioni, con le altre istituzioni, con le parrocchie, con i cittadini.
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“Fuori dal Guscio” è il nome del progetto che dal 1998 è attivo nelle 13 scuole dell’Istituto Comprensivo “G. Mariti” di Fauglia, distribuite su cinque comuni dislocati sulle colline fra Pisa e Livorno.

Il progetto “Fuori dal guscio” si basa su sei Architravi Pedagogiche che mettono insieme il pensare e il fare scuola; i pensieri con le azioni concrete quotidiane di adulti e bambini, ovvero 1) la progettazione degli adulti, 2) la progettazione dei bambini, 3) la vivibilità dell’ambiente scuola, 4) la flessibilità dei tempi di apprendimento, 5) le relazioni co-operative fra adulti, fra adulti e bambini e fra bambini, 6) l’assunzione di responsabilità da parte degli adulti e dei bambini.

Dai pensieri alle azioni: la cattedra è stata eliminata. Per facilitare il lavoro di gruppo e cooperativo i banchi singoli sono stati sostituiti da tavoli ai quali siedono sei o sette bambini. L’insegnante gira tra i tavoli utilizzando una sedia con le ruote aiutando, coordinando, incoraggiando. Ogni tavolo è un gruppo di lavoro. All’inizio dell’anno i genitori portano il materiale richiesto dai docenti che viene collocato in vassoi comuni “le isole” poste su ogni tavolo. Ogni classe ha le sue “isole” e ogni “isola ha un responsabile che cambia a seconda delle regole della classe.

I bambini dicono “il tavolo va ripulito tutti i giorni e le sedie devono essere risistemate. Non si fa rumore perché le sedie hanno le “zampe” con le palline gialle. Libri e quaderni stanno nelle “buche” (mobiletti aperti con buche quanti sono i bambini della classe) e non si portano a casa… per questo la cartella è piccola e leggera…).

Affinché i bambini amino il luogo nel quale trascorrono molte ore della giornata, oltre alla funzionalità si è pensato all’estetica; per questo sono stati utilizzati colori vivaci e inserite diverse piante vere frutto di laboratori di giardinaggio. L’agorà è una pedana di legno alta 20/25 centimetri che si trova in ogni aula della scuola primaria per permettere di accogliere, seduti, tutti i ragazzi della classe. Come nella polis greca l’agorà è lo spazio vissuto da tutti e vi si svolgono attività diverse: conversazioni collettive guidate, cori, letture silenziose o ad alta voce ed in gruppo, spettacoli. Nelle classi quarte e quinte sono presenti divanetti e poltroncine: i salotti per la lettura, la conversazione i giochi didattici. Nell’aula ci sono i misuratori del tempo che consentono ai bambini di controllare la durata del lavoro da svolgere. I “misuratori” aumentano l’autonomia e l’indipendenza. Il calendario è strumento fondamentale per la gestione delle attività settimanali e quotidiane: viene concordato con gli alunni, esposto su un pannello in modo che sia visibile.

Durante la settimana ciascun bambino deve portare avanti attività personali che può svolgere sfruttando tutti gli spazi di tempo a disposizione. Nello stesso momento si possono fare più attività anche relative ad ambiti disciplinari diversi. Per facilitare l’apprendimento della lettura, della scrittura e della matematica abbiamo creato nuovi strumenti didattici come i quaderni in uso nelle classi prime e seconde,prodotti dalla scuola con l’aiuto di un esperto.

La classe prende vita come gruppo sin dai primi giorni di scuola: si eleggono i rappresentanti di classe, se ne definiscono i ruoli e le competenze, si rinnovano le cariche secondo modalità condivise; i genitori relazionano, avanzano proposte, fanno presenti problemi e necessità, mentre le insegnanti dicono ammettono che in un’aula dove i bambini lavorano spesso per gruppi hanno dovuto imparare ad abbassare il tono della voce, per creare un clima più sereno.

Daniela Pampaloni

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