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La filosofia non è solo per grandi.

Pubblicato il: 12/10/2022 06:58:49 -


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“Fra i laboratori che faccio con i miei bambini “Costruire il mondo per utopie” è certamente il più bello!” C’è luce nello sguardo e nel sorriso di Silvia[1], maestra di scuola primaria e formatrice, mentre mi racconta come in classe dà i primi suggerimenti ai bambini e alle bambine che immaginano di scoprire un’isola fino ad oggi sconosciuta, disabitata, ma abitabile, e di mettersi d’accordo sulle scelte fondamentali da fare per fondare lì un nuovo paese in cui vivere bene, al meglio delle possibilità per ciascuno, senza rinunce, ma nel rispetto della reciproca libertà, in un’ottica di costruttivismo sociale.

Il concetto di utopia è sconosciuto ai bambini e questo li aiuta a non porsi limiti nel ragionamento. In classe la vera sfida è provare a cambiare prospettiva, passando dal punto di vista soggettivo a quello di un gruppo, che condivide pensieri e decisioni. L’isola si pensa, si costruisce e si realizza con i materiali a disposizione, con la finalità di creare “la nostra isola perfetta”, dove siano rispettate le esigenze proprio di tutti.

“In tutto questo il filosofo cosa fa?” – precisa Silvia: “osserva, si limita a dare i primi suggerimenti, ma che non siano operativi, perché quello sta ai bambini. Loro la filosofia sanno farla prima e meglio di noi”.

Ecco che cosa può accadere se la filosofia non rimane soltanto una disciplina studiata sui libri del liceo o all’università, ma diventa una realtà da sperimentare e riconoscere nel quotidiano con i più piccoli.

Voglio raccontarvelo attraverso l’esperienza di questa giovane donna da sempre appassionata di filosofia,  che dopo la laurea in Scienze della Formazione Primaria ha subito abbracciato la via della formazione continua in servizio; ma è stato il laboratorio di “Filosofiacoibambini” di Carlo Maria Cirino[2], seguito dal corso biennale all’Università Cattolica di Milano con Chiara Colombo[3] e dall’entusiasmante esperienza laboratoriale a Londra con Peter Worley a coinvolgerla, a darle il polso che la filosofia è materia interdisciplinare che può legare tutte le altre e a motivarla a intraprendere un vero  e proprio tirocinio in classe, mai più interrotto.

Quando si parla di filosofia per bambini la più conosciuta è sicuramente la Philosophy for children[4] – la scuola di Lipman nata in America negli anni Settanta -, il trampolino di lancio per sperimentare la pratica filosofica nell’infanzia. Nei paesi del nord Europa e in quelli anglosassoni esperienze di filosofia per bambini sono all’ordine del giorno: in Inghilterra la Philosophy Foundation di Peter Worley porta nelle scuole di Londra un percorso quinquennale per la riscoperta di sé e del valore del pensiero contro/fattuale; in Finlandia la filosofia è una materia riconosciuta dallo Stato fin dalla scuola materna.

In Italia, invece, i filosofi contemporanei non hanno mai parlato più di tanto di filosofia per l’infanzia e, se lo hanno fatto, hanno avuto risonanza mediatica solo negli ultimi anni, quando sono iniziate le sperimentazioni nelle università (prime fra tutte Milano, Torino, Bologna); a Carlo Maria Cirino dell’Università di Torino si deve senz’altro riconoscere la capacità di aver sperimentato direttamente con i bambini, in classe, sessioni di laboratorio laboratori di alto livello. E’ recentissimo un testo fortunato per l’infanzia di Umberto Galimberti sul pensiero simbolico molto apprezzato dalle nuove leve di insegnanti[5].

Nessun bambino arriva a scuola che ha sentito parlare di filosofia, pertanto l’attenzione è assicurata! Far filosofia a scuola vuol dire giocare col pensiero e con le parole, andare alla ricerca di se stessi e mettersi in gioco. Consente il potenziamento di abilità cognitive trasversali anche nei più piccoli: capacità espressive, di logica, analisi, associazione, inferenza e sintesi, di costruzione e decostruzione di un oggetto, capacità di riflessione e problem solving, controllo dei bias cognitivi, giudizio morale, social cognition, capacità empatiche e decisionali, gestione delle emozioni, ascoltare di se stessi per arrivare a ascoltare il mondo.

Alcuni aspetti particolari del ragionamento filosofico e sapienziale, quali il pensiero per mondi possibili, l’utilizzo del controfattuale, dell’antitesi e del costrutto ipotetico permettono di educare ad un nuovo umanesimo, approccio che richiede coraggio e può costituire la vera grande sfida della scuola oggi.

A Silvia chiedo istruzioni per l’uso e suggerimenti per insegnanti che vogliano intraprendere un percorso di formazione per fare filosofia con i bambini: “Far filosofia con i bambini non vuol dire insegnare (…anche), ma coltivare curiosità, entusiasmo e stupore, doti innate che con l’età dello sviluppo rischiamo di perdere per strada. Proponiamo ai bambini allenamenti di parole, giochi di pensiero, ascolto delle domande dei grandi filosofi del passato per arrivare a comprendere che oggi come allora una risposta univoca non c’è. In filosofia tutte le domande hanno molteplici risposte, nessuna sbagliata, e da ciascuna possiamo spaziare per implementare il nostro pensiero.

Ho letto tanti libri di filosofia per bambini. Tutti interessanti, ma pochi che presentassero le attività step by step. Mi sono semplicemente chiesta: come faccio a fare una cosa, se non sono capace? Leggendo le istruzioni. Così è nato il mio manuale di filosofia spiegata ai bambini[6], vuole essere uno strumento fruibile per tutti, accattivante al punto giusto ( lo spero!), per dire con convinzione “ voglio provarci anch’io!”.

 

[1]https://www.scuolaoltre.it/educational-book-la-filosofia-spiegata-ai-bambini

[2]http://www.coibambini.com/formazione.html

[3]https://www.unicatt.it/cattolicaperlascuola/scuola-FareFilosofiaCorsoBase_in%20presenza_22_23_ok.pdf

[4]https://portalebambini.it/educare-il-pensiero-con-la-philosophy-for-children/

[5]U. GALIMBERTI, I. MERLINI, M.L. PETRUCCELLI, Perché? 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi, Feltrinelli, 2019

[6]https://www.scuolaoltre.it/educational-book-la-filosofia-spiegata-ai-bambini

Rita Bramante Già Dirigente scolastica, membro del Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della Musica

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