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Maturità 2024: vecchio esame e nuovi  provvedimenti-spot da viale Trastevere

Pubblicato il: 12/06/2024 03:18:38 -


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“Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2023/2024” è il titolo dell’ordinanza n. 55  che il Ministro  ha firmato il 22/03/ 2024; già precedentemente era stato annunciato che si sarebbe tornati alla normalità come già avvenuto nell’anno precedente, qui si informa che le prove inizieranno il giorno 19 giugno 2024 con lo svolgimento della prima prova scritta e che la prova orale riguarderà anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. “Durante il colloquio il candidato esporrà, con una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza effettuata durante i PCTO. La commissione utilizzerà anche le informazioni inserite nel Curriculum dello studente, da dove emergono le esperienze formative del candidato nella scuola e nei vari contesti non formali e informali.”

Come da prassi, al comma 2 dell’articolo 1 il testo recita che “ai fini della presente ordinanza si applicano le seguenti definizioni”. Vengono di seguito nominate strutture, prassi organizzative, modalità di svolgimento delle prove, dalla riunione preliminare fino alla conclusione della sessione d’esame, il tutto con i riferimenti legislativi appropriati. E’ interessante notare che, salvo la precisazione relativa al nome Ministro dell’istruzione e del Merito, gli 11 dispositivi legislativi citati si aprono con il DL 297 del 1994 e non vanno oltre il 30 dicembre  2018, legge 145, per chiudersi  con l’ ovvia indicazione relativa all’anno in corso “La sessione dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione ha inizio, per l’anno scolastico 2023/2024, il giorno 19 giugno 2024 alle ore 8:30, con lo svolgimento della prima prova scritta”.

A questo  si aggiunge che “le commissioni d’esame tengono  conto, altresì, del percorso di studio personalizzato (PSP) formalizzato nel patto formativo individuale (PFI), privilegiando tipologie funzionali alla specificità dell’utenza e si riferiranno alla disposizione del 6 marzo 2024 per consentire alla commissione d’esame il controllo dei dispositivi in uso (possibilità di  avvalersi della calcolatrice)”. Quindi tutto normale, si torna a prima del 2019, quando la pandemia ha costretto a modalità di emergenza che ormai sembrano appartenere al passato. Tuttavia è lo stesso MIM che ha prodotto successivamente linee guida, agevoli opuscoli, per indirizzare il lavoro degli studenti e  delle commissioni per la produzione del documento finale, che accompagnerà il maturato verso il lavoro o verso la prosecuzione degli studi.

Una lettura, anche superficiale, della pagina “ Tutto sulla Maturità 2024” in cui lo stesso ministero  riassume il percorso che studenti e commissioni d’esame, ma ancor prima le scuole frequentate e  i consigli di classe[1] , dovranno affrontare in questo “ritorno alla normalità”, mette bene in luce le novità di fatto che, il sovrapporsi di provvedimenti presi tra gli anni scolastici 2021-22 , 2022-23 ed ancora in questo ultimo anno, giustificano il sotto titolo, nuovo esame di maturità, della Guida che il Sole 24 ore dedica a questo anno scolastico,  [2]-.

Non si vuole in questo contesto richiamare le discussioni, le prese di posizione , gli stop and go, relativi alla attribuzione del voto di condotta, tutto questo rappresenterà materiale per costruire la cronaca  della attuale sessione di esame, ma appare utile sottolineare gli elementi di novità che dovrebbero essere stati introdotti dalle nuove figure educative, il mentore/tutor  e l’orientatore[3] , che avranno o avrebbero dovuto interagire con i consigli di classe, nel corso dell’anno scolastico, successivamente con le commissioni in fase di preparazione del materiale da  presentare,  ogni giorno, all’avvio del colloquio e, infine, con lo studente nella fase di preparazione delle informazioni da includere nell’E-portfolio personale e nella costruzione del capolavoro da presentare alla commissione in sede di colloquio. Se teniamo presente che il DM per l’orientamento che  ispira le linee guida a disposizione delle scuole e degli studenti è del dicembre 2022 e che poco si sa delle esperienze sviluppate, questa nuova/vecchia maturità dovrebbe avere la funzione di primo momento di “valutazione / bilancio” di una sperimentazione ancora in corso, o meglio appena avviata, di cui è difficile ricostruire, oggi, contorni, modalità di attuazione, preparazione del personale, effettiva presenza/diffusione nelle istituzioni scolastiche  ecc. ecc. ecc. I documenti ministeriali richiamano, e opportunamente, sempre gli obiettivi di Europa 2030 per l’istruzione: riduzione al 10% degli abbandoni, necessità di aumentare il numero di giovani che dopo il diploma si specializzano nel ciclo di studi successivi. Se si guardano i tempi e la scarsità di informazioni sul tema, che lo stesso MIM fornisce, anzi non fornisce, sarebbe forse legittimo chiedersi se non sarebbe stato opportuno avviare una sperimentazione/ monitoraggio a partire dal biennio della secondaria superiore per valutare novità e criticità di queste nuove attività, onde evitare la, purtroppo, consueta abitudine a sovrapporre  vecchi e nuovi provvedimenti, attuati in una logica cumulativa di interventi,  con scarsa attenzione a bisogni effettivi e possibili soluzioni. Come sarà predisposta una nuova fase di  studi osservativi  sui bisogni formativi reali di una popolazione, che tende ad abbandonare la formazione, prima della conclusione dei percorsi , e mostra poi, in età adulta, una scarsissima propensione a reinserirsi in percorsi di apprendimento? Di interventi, che presentano provvedimenti “sommatori”, la scuola italiana ne ha già conosciuti tanti e … francamente non sembra ci sia bisogno di continuare in questa logica.

Forse varrebbe la pena ricordare che il nostro sistema di istruzione secondaria si articola in 78 indirizzi liceali, 64 tecnici e 66 professionali  e non sembra brillare di quella necessaria flessibilità, che dovrebbe accompagnare i giovani verso le scelte di vita, in una realtà complessa, che chiederà sempre più capacità di ri-adeguamento a situazioni socio-lavorative nuove. Forse uno studio preciso sugli effetti della introduzione di nuove figure professionali, ma non solo, almeno a partire  dagli ultimi due anni di scuola obbligatoria ( il cosiddetto biennio delle secondarie superiori), sarebbe più utile, piuttosto che discettare di capolavori e quant’altro per qualificare il vecchio-nuovo esame di maturità. Riformare dalla fine, aspettando che, chi si trova all’inizio, si adegui via via, non sembra proprio una buona ricetta.

[1]  predisposizione del documento che , definito entro il 15 maggio, servirà alla commissione per acquisire informazioni sulle modalità di sviluppo interdisciplinare della educazione civica  e sulle esperienze  di formazione formali ed informali di cui gli studenti hanno fruito

[2] i libri del sole 24 ore settimanale n. 12 del maggio 2024

[3] I tutor aiuteranno ogni studente ad acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità; – supporteranno le famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o professionali degli studenti. Gli orientatori favoriranno, anche grazie alla piattaforma digitale unica per l’orientamento messa a punto dal Ministero, l’incontro tra le competenze degli studenti, l’offerta formativa e la domanda di lavoro per consentire una scelta informata e consapevole del percorso di studio o professionale da intraprendere. I relativi decreti sono stati definiti e firmati entro il 23 dicembre 2022, in ottemperanza della scadenze del PNRR ( 31 dicembre 2022).

Vittoria Gallina

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