DiScol: un aiuto alle iscrizioni dei ragazzi stranieri
Da quando sei in Italia, Linhua? Da due anni, sono qui con mio padre. E come mai hai iniziato la scuola solo questo settembre? Lo scorso anno mio padre ha provato a iscrivermi, ma gli hanno detto che le iscrizioni sono chiuse. E tu cosa facevi tutto il giorno ? Stavo a casa, da solo.
Se provi a porre la domanda ad altri ragazzi neoarrivati ti rendi conto che tanti di loro hanno subìto rifiuti o ritardi nell’iscrizione a scuola, perdendo così mesi e qualche volta anni di istruzione, socializzazione, integrazione. Le motivazioni del diniego sono varie e spesso artificiose: le iscrizioni sono chiuse, le classi sono sature, mancano i documenti, dal codice fiscale al certificato di residenza, fino alle pagelle del percorso scolastico nel Paese di provenienza, “tradotte e autenticate” ( ! ). Non è questa la scuola italiana del Testo unico sull’immigrazione, delle norme e delle circolari sul diritto all’istruzione dei figli dell’immigrazione straniera.
Un ostacolo è anche la scarsa informazione delle famiglie, non conoscono il nostro sistema scolastico, spesso c’è scarsa familiarità con la lingua italiana, si patisce la sudditanza anche psicologica della condizione dell’immigrato. Tutto ciò rende incapaci di tutelare i propri diritti nei confronti degli istituti scolastici che li disattendono.
Per far fronte al problema, ovviamente solo in parte ma in maniera strutturata, all’interno di Scuole Migranti, la Rete delle scuole di italiano per stranieri che opera a Roma e nel Lazio, è nato DiScol, un piccolo gruppo di volontari che aiutano le famiglie a trovare una scuola che iscriva i loro figli.
All’inizio si è raccolta tutta la documentazione (leggi, regolamenti, circolari) sul diritto all’istruzione dei ragazzi stranieri. E’ stato preparato un volantino che illustra le caratteristiche del servizio, tradotto in tutte le lingue principali dei migranti. Le segnalazioni di minori stranieri che non riescono a iscriversi arrivano alla Rete dalle Associazioni che operano nel territorio e dal passaparola. Abbiamo iniziato l’attività contattando via telefono e via mail gli istituti scolastici e proseguito per tentativi fino all’accompagnamento delle famiglie all’iscrizione. Nei pochi casi di insuccesso, proviamo a coinvolgere l’Ufficio Scolastico Regionale. Parallelamente consigliamo le famiglie nelle scelta relative all’offerta scolastica e indichiamo le associazioni, le scuole di italiano e i doposcuola della Rete che possono aiutare nell’apprendimento della lingua.
DiScol raccoglie anche dati utili a mettere a fuoco le caratteristiche del fenomeno. Vogliamo contribuire a far sì che le associazioni esercitino un’azione di sensibilizzazione sulle istituzioni, con indicazioni e suggerimenti sulle azioni da mettere in campo per prevenire e risolvere. Siamo consapevoli che i casi che abbiamo trattato sono solo la punta dell’iceberg, ma l’emersione del doloroso sommerso delle mancate iscrizioni deve servire a mettervi rimedio.
Il Rapporto DiScol febbraio 2022
Danilo Pierleoni, in quiescenza, docente volontario di italiano L2 e potenziamento didattico del Gruppo Minori della Casa dei Diritti Sociali