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Percorsi di crescita nella Comunità educante

Pubblicato il: 26/10/2022 03:38:32 - , e


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Come esposto negli articoli precedenti, il progetto La Mia Scuola È Differente si pone l’obiettivo di rispondere ai fenomeni della povertà educativa, della migrazione e della dispersione scolastica, temi attualmente molto forti che legano le realtà del Centro-Nord a cui il progetto è rivolto. In particolare, la componente padovana si distingue da quella torinese e milanese per l’alta complessità socio-culturale presente nei contesti scolastici protagonisti dell’iniziativa. In questi frangenti in cui il rischio di segregazione e marginalizzazione è molto alto, la scommessa del progetto è quella di proporre attività innovative orientate allo sviluppo di potenzialità individuali e collettive, scardinando il pregiudizio secondo cui nelle scuole in cui si incontrano più situazioni di vulnerabilità sia rara la realizzazione di azioni di alta qualità educativo-didattica. Dunque, è stato investito moltissimo sull’innovazione e sulla collaborazione con le realtà del tessuto sociale circostante. Un ulteriore obiettivo per il progetto è stato quello di coinvolgere i genitori e i docenti in percorsi di facilitazione linguistica in modo da favorire un tipo di comunicazione più diretta tra i soggetti in campo e le famiglie dei ragazzi. Il rapporto di fiducia con le famiglie si è sempre più consolidato in questi anni attraverso una serie di momenti conviviali in cui ci si è potuti conoscere ed entrare in relazione. Questo è un aspetto che si inserisce all’interno di quell’idea più complessiva di comunità educante e di Patto educativo che il progetto porta avanti, cercando di seguire i percorsi degli alunni nei diversi ambiti extra-scolastici e attivando con essi reti di interscambio che consentono di valutare le attività più adatte a stimolare gli alunni. Dall’intervista al maestro Fabio Rocco, dunque, emerge che l’aspetto più interessante che il progetto porta avanti per il territorio specifico è proprio quello di creare una comunità in un luogo in cui una comunità non c’è. Le scuole di frontiera diventano i luoghi in cui sperimentare modalità nuove e stimolare le potenzialità e la componente creativa degli alunni lavorando al contempo sulla costruzione di comunità. La scuola diventa il luogo in cui la comunità si crea e si plasma, le persone si incontrano ed entrano in relazione. Attraverso le righe che seguono, verranno poste in luce due iniziative approfondite dal Gruppo di Lavoro che si occupa di Pedagogia Interculturale presso l’Università di Padova: si tratta di esperienze interessanti perché costituiscono una testimonianza tangibile delle azioni che si pongono in continuità tra scuola e comunità e che sostanziano I Patti Educativi stipulati tra cittadini, istituzioni scolastiche ed Enti locali. Queste azioni acquisiscono un valore di sistema, in quanto inserite all’interno in un quadro di politica educativa di ampio respiro volto a formalizzare una Comunità Educante effettiva e dinamica.

Educazione alla musica: un’esperienza formativa di qualità

Nel quartiere “Forcellini” ha sede la scuola secondaria di primo grado “Falconetto”, VII Istituto Comprensivo “San Camillo”. Dall’anno scolastico 2008 la scuola prevede la possibilità di iscriversi ad una sezione musicale per la formazione di base di quattro strumenti: pianoforte, chitarra, violino e flauto traverso. La scuola è entrata a far parte del progetto La Mia Scuola è Differente nell’anno 2019/2020 attuando delle innovazioni rispetto all’organizzazione precedente del corso musicale, innanzitutto la creazione di un’orchestra scolastica che ha coinvolto anche gli ex studenti. Grazie a questa opportunità gli allievi sperimentano azioni di tutoraggio e sviluppano un senso di continuità e di appartenenza al gruppo e al plesso stesso.

Il secondo aspetto innovativo riguarda il coinvolgimento degli alunni del quinto anno della scuola primaria che esprimono la volontà di iscriversi al corso musicale: essi hanno l’occasione di approcciarsi ai singoli strumenti con lezioni di base strutturate ad hoc ma soprattutto di mettersi alla prova singolarmente e in gruppo, comprendere le proprie attitudini personali e scoprire la vasta gamma di opportunità interne ed esterne alla scuola che il corso propone.

Il progetto presenta notevoli punti di forza: in particolare si evince un clima di sperimentazione e di collaborazione che coinvolge non solo il gruppo degli allievi ma anche il gruppo dei docenti. Gli insegnanti, infatti, abituati a lavorare nel contesto della scuola secondaria, si sono impegnati nella continua ricerca di approcci, metodologie e strumenti per stimolare, incuriosire e implementare le competenze dei bambini provenienti dalla scuola primaria.

Nonostante ciascun docente operi secondo una progettualità rivolta al proprio strumento musicale di interesse, il team lavora in sinergia al fine di raggiungere obiettivi comuni. Uno di questi è quello di  incentivare rapporti di collaborazione e di aiuto reciproco fra gli allievi. Spesso i bambini che hanno competenze musicali pregresse vengono coinvolti nel processo di insegnamento rivolto ai compagni meno esperti, permettendo ai primi di padroneggiare le proprie competenze e di riuscire a trasferirle e ai secondi di beneficiare dell’insegnamento dei propri pari i quali riescono più facilmente a sintonizzarsi con le loro difficoltà.

Il progetto musicale, infine, rappresenta una risorsa per l’incontro, la condivisione e il confronto con il territorio esterno. Il gruppo musicale d’Istituto, infatti, oltre ad attività per classi parallele, realizza spettacoli durante tutto l’anno scolastico coinvolgendo le famiglie e le associazioni presenti nel territorio.

Dopo-scuola e Campus Estivi: come la scuola si apre al territorio 

Tra i partner coinvolti nel bando La Mia Scuola È Differente vi è la cooperativa Renato Franco, attiva sin dalla sua fondazione nell’ambito dei servizi educativi rivolti all’infanzia e alle famiglie. La sede della cooperativa si trova nel rione Stanga, a poche centinaia di metri dalla scuola primaria “Giovanni XXIII”, e vi si trovano al suo interno un servizio di nido dedicato alla fascia d’età 0-3 e gli spazi, un tempo dedicati ad appartamenti per ospitare mamme e bambini, ora dedicati alle attività di doposcuola.

La collaborazione è iniziata nel 2018 con la progettazione relativa al bando La Mia Scuola È Differente, favorita dall’apertura della scuola al lavoro in rete con gli attori ed enti che operano, nel territorio, in ottica di sviluppo di relazioni e di comunità. La cooperativa ha messo a disposizione la propria professionalità nell’ambito educativo e la propria sede, con la finalità di supportare in ambito extrascolastico le azioni didattiche intraprese a scuola e, sul lungo termine, contrastare dispersione scolastica e povertà educativa. Nello specifico, l’impegno di Renato Franco si dipana su due versanti: il dopo-scuola che si svolge nel periodo in cui si svolgono le lezioni ed i Campus, che invece si tengono nei periodi di interruzione delle attività scolastiche.

Ad inizio 2019 sono iniziate le attività di doposcuola progettate con il bando, alle quali ha avuto accesso una trentina di bambini tra scuola primaria e secondaria di primo grado, mentre lo scorso anno si è dovuto operare un dimezzamento dei bambini ospitati per l’esigenza di mantenere le cosiddette “bolle” per la prevenzione della trasmissione del Covid. Proprio per questo, le attività hanno subito una riprogettazione e un ridimensionamento, tuttavia è stato comunque possibile continuare a fornire il supporto pomeridiano a bambini e famiglie, in un panorama territoriale carente di opportunità ad accesso gratuito. Infatti, nei mercoledì pomeriggio dei mesi di marzo, aprile e maggio, si sono avvicendati negli spazi della Renato Franco due gruppi di bambini iscritti alla “Giovanni XXIII” rispettivamente facenti parte della classe prima e terza. I bambini si recavano dopo la scuola nella sede della cooperativa accompagnati dai genitori, pranzavano insieme e avevano occasione di socializzare con coetanei e adulti, raccontare fatti e storie, essere supportati nello svolgimento dei compiti per casa o nelle attività di rinforzo in forma gratuita e senza tasse di iscrizione o di frequenza.

Con il progetto La Mia Scuola È Differente, la collaborazione tra scuola e cooperativa persegue l’obiettivo di dare un valore aggiunto all’offerta scolastica anche nell’ambito dei Campus estivi. Infatti, la Renato Franco si è occupata di programmare e realizzare i laboratori offerti durante due delle settimane nelle quali la scuola Giovanni XXIII è rimasta aperta ai bambini nei mesi di giugno e luglio. Oltre a momenti di gioco e attività ludiche i bambini e le bambine hanno potuto sperimentare l’arte pittorica su stoffa, decorando t-shirt e shopper ispirandosi a Kandinskij  esprimendo la propria creatività e immaginazione. Hanno svolto giochi motori con un’esperta di psicomotricità, sviluppando l’attenzione e lo spirito di collaborazione. Inoltre, ha trovato spazio anche la meraviglia di giocare con le bolle di sapone, rafforzando la manualità e affinando la capacità di gestire forza e precisione. La composizione eterogenea per età ha consentito di offrire e ricevere supporto tra pari. Un’esperienza che ha dunque sostanziato ulteriormente il Patto Educativo creando un’occasione in cui la scuola si apre alle esigenze del territorio con la collaborazione degli enti partecipanti al progetto, creando occasioni educative di qualità e opportunità di socializzazione e gioco in un contesto attento ai bisogni dei bambini.

di Carmela Francesca Ferrero, Alessia Martinello e Elena Zordan laureande in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università degli Studi di Padova

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