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Un anno scolastico. 200 giorni vissuti da un adolescente

Pubblicato il: 04/07/2011 14:50:03 -


Alcune volte ci si stupisce di ciò che gli adolescenti riescono a fare: ciò è indicazione di quanto i giovani crescano bene senza neanche accorgersene; un giorno a giocare a calcetto con una bottiglietta di plastica, il giorno dopo a pagare tributi, pronti a prendere in mano le redini del paese.
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Leonardo Macci, come migliaia di suoi coetanei, quest’anno ha attraversato sei giorni su sette, per circa 35 settimane, la porta della sua classe alle 8:19, un attimo prima che suonasse la campanella d’inizio lezioni. In quest’ultimo anno scolastico ha frequentato la classe seconda del “Liceo Scientifico Statale Ettore Majorana” di Latina. Le lezioni di matematica, quelle di latino, italiano, inglese hanno accompagnato Leonardo in quest’anno pieno di emozioni contrastanti, di attività, di fiori, che hanno entusiasmato lui come qualsiasi altro ragazzo della sua età. I compagni di classe, gli amici, i compagni della parrocchia, i giovani compari del teatro e del coro, le poesia, la musica, la preghiera, il cane, le sue piante, il karate iniziato quest’anno, gli scout, i parenti, i professori e insieme a essi tutta una corona di adulti ed educatori sempre pronti ad aiutarlo hanno rappresentato solo una parte di ciò che ha attraversato Leonardo in questi ultimi mesi, di ciò che in questo anno lo ha modellato facendolo crescere.

La parte sentimentale ed emozionale delle persone rappresenta l’80% del proprio essere: ebbene, prendere in considerazione solo la crescita nozionale di un giovane è limitato e inutile; Leonardo, nonostante alcuni problemi familiari con il nonno ha passato un anno sereno, che gli ha permesso una valida crescita. Ha imparato ad apprezzare sempre di più il valore di qualunque vita, e ha avuto l’opportunità di amare la sua e di coloro a lui vicini ancora di più.

A scuola le lezioni sono iniziate alle 8:20, e svegliandosi alle 7:15 Leonardo ha avuto sempre tutto il tempo di fare colazione, di cambiarsi e di raggiungere la scuola in orario per mezzo del suo motorino, di prendere appunti, di stare attento in classe e poi essere pronto a cambiare materia, a prendere altri quaderni e altri appunti, da studiare in seguito a casa; dalle 11:00 alle 11:15 la ricreazione, lo svago, qualche saluto, un panino e poi di nuovo sui banchi. I giorni sono apparsi tutti uguali, ma in verità erano tutti diversi, esclusivi.

La personalità di questo ragazzo pare quindi molto simile a quella di tanti suoi coetanei, ma in realtà come sono stati singolari quei giorni di scuola sono altrettanto, se non di più, unici tutti i ragazzi e le ragazze che vanno a formare quella moltitudine di studenti che costa così tanto allo stato: quando sono arrivate le prove Invalsi, e in seguito i test d’uscita dal biennio quelle persone poi sono diventati numeri da riportare in una tabella o su un grafico…

Leonardo ha avuto la fortuna di non avere una scuola solo e prettamente nozionale, ma una scuola viva, dinamica. Nel L. S. “Majorana” infatti si è dato molto spesso spazio ai talenti, incoraggiandoli e facendoli sviluppare con attività extrascolastiche (mal pagate ai professori), ma che hanno dato grandi soddisfazioni alla scuola. Le olimpiadi di matematica, di fisica, di latino, di grammatica, di scienze e tante altre hanno riscosso grande successo fra i ragazzi, e quando il nostro il ragazzo si è visto primo alle olimpiadi di fisica della scuola è stato riempito di entusiasmo e volontà di continuare e di migliorarsi sempre di più.

La più grande soddisfazione nella scuola è venuta con il “Progetto Africa”, lavoro nato dalla volontà di alcuni ragazzi della scuola per sostenere alcuni progetti umanitari dell’AMU (Associazione Mondo Unito). Leonardo ha lavorato con fatica e impegno per il Progetto, avendo con i suoi compagni di tutta la scuola buoni risultati.

Il dinamismo del “Majorana” si è trovato anche in altri progetti di iniziativa studentesca, come le Giornate Cogestite o le varie manifestazioni contro i tagli alla scuola pubblica: tutte occasioni per uscire fuori dal “mondo scuola”, per aprirsi la mente e per avere una visione complessiva del mondo più vicino al vero.

A Leonardo Macci è piaciuto molto quest’anno scolastico, lo ha entusiasmato e gli ha dato grandi opportunità di crescita: è felice.

Leonardo Macci

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