Numero 107
Indice
Giorgio Allulli, Armiamoci e partite
Marco Ruotolo, Senza distinzioni
Giuseppe Fiori, Berlinguer, l’autonomia e la piramide rovesciata
Giancarlo Sacchi, Per riformare l’orientamento
Presentazione
Armiamoci e partite è il titolo del testo di Giorgio Allulli che ricostruisce il percorso del disegno di legge,“ l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e la revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento”, presentato fin dal settembre scorso al Senato, l’auspicio che gli elementi poco chiari e imprecisi trovassero definizione o chiarimenti, che risolvessero molte “questioni aperte”, non ha trovato soddisfazione.” L’attenta lettura dell’articolo mette bene in evidenza tutti i problemi aperti, a partire dalla questione della riduzione a quattro anni del percorso di studi , sperimentazione? di cosa? su quali punti? chi e come viene verificata? fino ad una genericità nelle indicazioni del rapporto tra scuola, sistema produttivo, e mercato del lavoro, tutto molto vago che rimanda in modo poco preciso ai campus ( Poli tecnico professionali del DL 226 del 2005 e successivi aggiustamenti) e al ruolo dell’ Invalsi come ente certificatore validatore dei percorsi IEF.
Marco Ruotolo, Senza distinzioni, colloca la sua riflessione sulla violenza sulle donne accanto a fenomeni quali omofobia, razzismo, antisemitismo, bullismo ecc. che affliggono le società attuali, ne rivela il comune denominatore nel disprezzo per tutto ciò che non è conforme, ma a cosa? Con appropriati riferimenti all’art.3 della costituzione li classifica entro la categoria del “disprezzo”, tragico fenomeno ricorrente che, in particolare oggi, per i giovani, trova espressione in una comunicazione social e in forme espressive diffuse. Nella tragica vicenda di Giulia Cecchettin ed anche nelle tante parole profuse, evidenzia bene la sub cultura in cui una società disgregata e disgregante relega i ragazzi e chiama alla responsabilità tutte le istituzioni che dovrebbero aver cura di giovani che hanno diritto ad una educazione che li sostenga a divenire individui adulti responsabili.
Berlinguer, l’autonomia e la piramide rovesciata, ancora un ricordo di Luigi Berlinguer nelle parole di Giuseppe Fiori, collaboratore attento e partecipe di quel disegno di riforme, che ha caratterizzato una politica scolastica che ha cercato di intervenire sull’impianto strutturale e quindi sulla cultura della scuola come istituzione. Un bilancio o un invito a non abbandonare quel percorso?
Giancarlo Sacchi, Per riformare l’orientamento, esamina i provvedimenti emanati per realizzare i percorsi di orientamento e si chiede se la sommatoria di nuovi, pochi peraltro, elementi ( spazi, orari finalizzati, l’indicazione di docenti tutor,) non rischino di diventare una occasione mancata che, pur richiamando necessità ed esigenze fondamentali, non sembra capace di offrire niente di nuovo rispetto al poco, pochissimo e frammentato che già esiste. Non bastano esercizi di rifinitura, si deve intervenire su strumenti che già esistono, ma non fanno sistema, anzi ne accentuano l’immobilismo. Non si tratta solo di attivare azioni, pur necessarie, rivolte al singolo studente, basti citare il valore orientativo di una valutazione intesa come elemento portante di un sistema effettivamente formativo, ma di mettere in sinergia tutte le realtà socio – produttive che con la scuola devono essere collegate in modo non episodico, costruendo prospettive e non solo fornendo informazioni sulle “ competenze richieste” dal mercato del lavoro