Il violino di Einstein e l’MP3 a scuola!
“L’emozione e la curiosità sono componenti essenziali dell’apprendimento, niente emoziona più della musica, niente incuriosisce più del mondo della natura. Oggi è così che si rinnova la scuola”. Dalle parole del prof. Berlinguer è nato un progetto per ridestare nei ragazzi il gusto del bello e della conoscenza.
Il 13-15 gennaio 2009 si è tenuto a Trieste un seminario voluto dal prof. Luigi Berlinguer, presidente del Gruppo di lavoro per lo Sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica, dal titolo “La musica in testa”, che ha voluto ridare valore all’apprendimento della musica e delle scienze nelle scuole. Nel corso dei lavori l’ex Ministro ha detto: “È ormai scientificamente provato quanto la musica faccia bene ai ragazzi, non solo dal punto di vista culturale, come componente della formazione di base, ma anche cognitivo. Chi studia musica ha infatti ricadute positive anche nelle altre materie”.
Le parole di Berlinguer hanno trovato ampio riscontro nel seminario in cui si è dimostrato come si può imparare la scienza attraverso la musica e imparare la musica tenendo in considerazione i suoi aspetti scientifici.
Soddisfatta e convinta delle teorie ascoltate, sono tornata a scuola e ho voluto riproporle nella mia realtà elaborando un progetto, approvato in “Scuole Aperte”: ‘‘La fisica e l’informatica… per la musica in pratica’’. Come desumibile dal titolo, tre sono state le discipline coinvolte che si sono spesso collegate e interconnesse tra loro. È stato quindi affrontato lo studio del suono da un punto di vista fisico insieme a elementi di teoria musicale e musica di insieme per giungere a tecniche di editoria musicale digitale, di elaborazione e produzione del suono attraverso strumenti informatici. Un lavoro ampio e non facile da organizzare, ma che ha visto largo interesse da parte di alunni di tutti i cinque anni. L’interesse e l’ottima partecipazione ha permesso ai ragazzi che sapevano già suonare uno strumento di approfondire le proprie basi musicali e ai neofiti della musica di capire i propri gusti e avvicinarsi a questo mondo. Spesso è stato possibile realizzare lezioni in compresenza tra il docente di fisica e di musica mostrando “in pratica” la stretta connessione tra le due discipline ma anche i diversi punti di interesse e studio. Cosi se il percorso didattico musicale è stato realizzato attraverso giochi musicali, dialoghi concertati, esperimenti di direzione di coro, esercitazioni di gruppo e individuali, quello fisico ha previsto l’analisi di fenomeni quotidiani e la formulazione di leggi e concetti fisici di valenza generale attraverso filmati, esperimenti, brainstorming e lezioni con supporti multimediali. Per quanto riguarda l’informatica, approdo dell’era moderna e del nostro percorso progettuale, è stata utilizzata la strumentazione specifica per estrarre e importare suoni su computer e software commerciali di audio-video editing per l’editoria musicale.
Fino a poco tempo fa studiare musica poteva essere considerato un privilegio per pochi, oggi non c’è niente di più facile che “fare musica”. Si può scaricare da internet a poco prezzo, si può masterizzare, si può copiare e registrare, si può ascoltare mentre si cammina e si corre, le “suonerie” possono essere il “distintivo” delle persone. Tutto questo non ha fatto altro che distogliere molti dal vero apporto che la musica può e deve dare alla società.
Grazie alla musica i ragazzi, dopo un primo approccio curioso, hanno sperimentato un senso di ordine e di bellezza, di armonia con gli altri e quindi il desiderio di realizzare insieme ad altri sonorità e di condividere spazi ed emozioni musicali. Hanno riscoperto insieme la disponibilità e il sacrificio dell’esercizio come elemento indispensabile per chi vuole crescere, sono state considerate tutte le esperienze sonore senza escluderne alcuna, neanche gli “errori”. Hanno compreso che si può trasmettere a tutti qualunque messaggio anche con questa forma di comunicazione a patto di aprire il cuore e… le orecchie.
“Vivere senza suonare per me è inconcepibile,vedo la mia vita in forma di musica”, diceva il padre della fisica moderna Albert Einstein, e spero che questo progetto abbia ridestato, in coloro che hanno lavorato, la “bellezza” che è presente nel cuore di ciascun uomo.
Il progetto è stato realizzato in rete tra l’I.T.I.S. “M. Panetti’ e l’I.T.C. “G. Cesare” di Bari.
Maria Altieri