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Quale prospettiva per le politiche educative?

Pubblicato il: 29/04/2013 12:21:46 -


Questa breve informazione sulle nuove pubblicazioni dell’OCSE – l’“EDUCATION POLICY OUTLOOK” – può forse fornire contenuti e qualche riflessione utile al nuovo governo per intervenire sulle emergenze del sistema educativo italiano.
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L’OCSE avvia una nuova serie di testi che descrivono il profilo dei vari sistemi educativi nazionali.
Di seguito ne vengono illustrati gli aspetti più significativi.

I paesi OCSE, e anche quelli che non ne fanno parte, esprimono la necessità di avere a disposizione un punto di vista coerente su politiche e prassi presenti nei sistemi di istruzione. Sicuramente le “competenze” sono considerate da tutti i governi la “chiave”, lo strumento essenziale per garantire la crescita di un paese e una più equa distribuzione delle opportunità.

I politici sentono tuttavia il bisogno di lavorare su studi comparativi che li aiutino a riflettere sui diversi elementi che sostengono le riforme, comprese le scelte politiche, le modalità di attuazione e l’impatto di queste.

I dati a disposizione sono ormai molti e consistenti, soprattutto come risultato dell’impegno dei paesi OCSE, ma questa mole di informazioni rischia di disperdersi e di apparire difficile da analizzare. Per offrire supporto ai governi nella progettazione e nell’attuazione delle politiche che possono “fare la differenza” nei risultati educativi, la Direzione Istruzione OCSE avvia il nuovo progetto “EDUCATION POLICY OUTLOOK”, una serie di pubblicazioni che, utilizzando dati e conoscenze noti, presentano un quadro organico delle politiche di istruzione e delle riforme in atto nei paesi OCSE.

Questo lavoro non si baserà tuttavia solo su dati già disponibili, ma si propone di rappresentare un ulteriore valore aggiunto, perché fornirà e aggiornerà continuamente analisi sistematiche, secondo una prospettiva comparativa.

Questi testi conterranno quindi:
a) analisi di contesto dei singoli paesi (istituzioni istruttive e formative, sfide e politiche);
b) approfondimenti e comparazioni sulle politiche e le riforme finalizzate a intervenire su problemi specifici entro ambiti ben identificati.

Punto di interesse, anche a lungo termine, sono le possibili scelte politiche e le diverse alternative atte ad aumentare il rendimento scolastico; le pubblicazioni articoleranno quindi i seguenti temi.

• Identificazione delle leve di politica strutturale che possono agire: sul miglioramento dei risultati degli studenti (equità e apprendimenti), sul miglioramento della qualità delle istituzioni (miglioramento dei sistemi di assessment e di valutazione della scuola ) e sulle indicazioni da dare al sistema in termini di governance e di risorse.
• Analisi delle tendenze delle politiche educative sviluppate come:
– panoramica sistematica e comparata che presenta le riforme e le misure adottate in tutti i paesi, con uno sguardo al futuro delle politiche educative nel singolo paese;
– profili nazionali, sintesi delle questioni politiche fondamentali, delle sfide e delle riforme possibili.
• Pratiche riformatrici sviluppate a livello di singolo paese in aree precisamente individuate, con lo scopo di comprendere le scelte e i processi di attuazione di interventi di cambiamento.

Nel corso del 2013-14 saranno pubblicati separatamente i profili relativi alle policy dell’OCSE e quelli di alcuni paesi partner.
Se infatti i dati OCSE possono aiutare, e di fatto aiutano, i paesi a leggere elementi di forza e di debolezza del proprio sistema, il problema è un altro e può essere così formulato: qual è il modo migliore per capitalizzare gli elementi di forza e per intervenire sulle debolezze?
Forse i decisori politici potranno trovare risposte riflettendo su quelle che altri paesi hanno dato a problemi simili.

Qualche esempio tratto dai profili attualmente disponibili appare utile a presentare il progetto.

Australia: si colloca tra i migliori paesi nei risultati di PISA, ha alti tassi di diplomati e laureati; i punteggi di PISA tuttavia sono fermi dal 2000.
Questo paese si sta impegnando nella definizione di un sistema più trasparente e più semplice per analizzare la qualità dei docenti e dei dirigenti delle scuole, mentre avvia interventi di finanziamento per il miglioramento dei risultati

Nuova Zelanda: altro paese in cima alla graduatoria di PISA, tra i paesi OCSE è quello che ha il maggior numero di istituti scolastici e accademici autonomi.
La sfida per questo paese è rappresentata dall’integrazione della popolazione nativa nel sistema educativo. Strategie specifiche vengono quindi adottate, rivolte ai Maori e agli abitanti delle isole del pacifico, attraverso la definizione di standard e di curricula nazionali.

Nell’emisfero opposto l’Irlanda: si colloca nella media dei risultati di PISA, ha una quota di popolazioni immigrate crescente; a partire dal 2005 ha adottato una politica di supporto alle scuole (Delivering Equality of Opportunity in Schools) che ha portato a un aumento nella conclusione della scuola secondaria per quello che riguarda gli studenti che presentavano i risultati più modesti. Più recentemente una national literacy and numeracy strategy ha portato ad aumentare le ore di studio di lingua e matematica e a offrire opportunità di sviluppo professionale a docenti e dirigenti.
La sfida per questo paese oggi è rappresentata dalla necessità di mantenere questi interventi in una situazione di forti limitazioni della spesa pubblica in conseguenza della crisi.

Nella Repubblica Ceca, dove i risultati di PISA in comprensione della lettura e matematica sono peggiorati, sono state promosse attività di valutazione, anche sulla base di test standardizzati a livello nazionale. Per migliorare la qualità dei docenti e dei dirigenti sono stati innalzati gli stipendi in ingresso per i docenti giovani, si è definita una nuova carriera per il personale e sono cambiate le regole per la assunzione e la dismissione dei dirigenti.

Per ora questi sono i testi disponibili, ma gli spunti di riflessione che suggeriscono sono già sufficienti per valutare il senso e la portata del progetto.

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Immagine in testata di pixabay (licenza free to share)

Vittoria Gallina

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