Home » Studi e ricerche » La parola ai docenti

La parola ai docenti

Pubblicato il: 18/03/2009 12:44:00 -


Dalla ricerca “La professione docente. Valore e rappresentanza” emerge un quadro impietoso sullo stato della scuola nel nostro Paese.
Print Friendly, PDF & Email
image_pdfimage_print

Certamente le ultime decisioni del governo di tagliare ulteriori risorse al sistema educativo non tengono conto delle aspettative e delle opinioni dei docenti, espresse in modo articolato nel rapporto curato da Nomisma per conto dell’ Associazione Nazionale Presidi (ANP), soprattutto in riferimento alle attuali condizioni professionali e di rappresentatività da parte delle organizzazioni sindacali.

Il primo dato di insoddisfazione riguarda gli attuali livelli retributivi e salariali degli insegnanti, che certamente sono tra i più bassi rispetto agli altri paesi europei. Infatti, oltre il 78% degli intervistati ha messo al primo posto delle rivendicazioni contrattuali la necessità di adeguare e incrementare le retribuzioni – anche attraverso nuovi meccanismi di selezione e di valutazione delle carriere più basati sul merito che su semplici meccanismi di carattere burocratico.

Questa esigenza si collega alla necessità di ammodernare tutto il sistema educativo, a partire dalle strutture scolastiche, che in alcune realtà del Mezzogiorno sono del tutto inadeguate (spesso allocate in edifici nemmeno in regola con tutte le norme di sicurezza e di vivibilità). Nello stesso tempo emerge la necessità di arricchire gli strumenti e i contenuti della didattica, grazie a un uso più intensivo delle nuove tecnologie multimediali, che possono rendere lo studio più ricco, stimolante e “attrattivo”per gli stessi studenti (che in alcuni casi hanno una conoscenza più avanzata rispetto agli stessi insegnanti). Al riguardo è stata fortemente auspicata (dall’86,5% degli intervistati) una più intensa collaborazione tra dirigenti e docenti per migliorare la qualità e l’efficacia dei risultati ottenuti nella scuola, che come è stato evidenziato dalle recenti ricerche in campo europeo e internazionale non sono esaltanti per il livello di apprendimento e per le competenze acquisite dagli studenti (soprattutto nelle materie scientifiche e nei saperi di base).

Da qui sorge la necessità di rilanciare con forza la priorità della scuola e del sapere come fattore decisivo per la crescita sociale e culturale del nostro Paese, in primo luogo nelle regioni del Sud, dove rimane debole il grado di integrazione tra l’istruzione e i contesti locali, tra la formazione con le politiche attive del lavoro e dello sviluppo. In particolare va tenuto conto che in alcune realtà la scuola rappresenta uno dei pochi presidi per affermare diritti di cittadinanza attiva e di inclusione sociale.

Nello stesso tempo dalla ricerca viene fuori in modo abbastanza diffuso anche un giudizio critico nei confronti del sindacato, in quanto quasi la metà (il 49%) degli intervistati non si dichiara soddisfatto su come esercita la rappresentanza a difesa del salario e a tutela dei diritti per la valorizzazione professionale e di carriera. Infatti, quasi il 55% dei docenti sostiene che non basta l’azione di tutela attraverso la sottoscrizione del contratto nazionale ma sollecita una azione più incisiva per la “valorizzazione della professione”, anche attraverso meccanismi tesi a premiare i risultati e la qualità delle prestazioni offerte nei vari contesti e nei vari istituti (in rapporto anche alla capacità di efficienza e di promozione sociale espressa dalle scuole in base al grado di autonomia organizzativa e funzionale).

Va rilevato che risulta alquanto alta la percentuale degli insoddisfatti (66,8%) per quanto riguarda un giudizio di merito sulla capacità del sindacato a tutelare e rappresentare in modo adeguato le esigenze e le aspirazioni degli insegnanti, per cui una stragrande maggioranza (pari all’86,7%) auspica nuove relazioni sindacali e modelli di rappresentanza diversi rispetti a quelli tradizionali. Infine, va sottolineato un richiamo forte all’esigenza di rafforzare i servizi essenziali di formazione professionale (anche attraverso attività di lifelong learning e di apprendimento permanente) e di informazione attraverso strumenti di rete e di comunicazione più moderni e diffusi anche sul territorio.

Per approfondire:
• Associazione Nazionale Presidi (ANP): www.anp.it

• Il rapporto di Nomisma per ANP “La professione docente. Valore e rappresentanza

Pasquale Iorio

42 recommended

Rispondi

0 notes
1596 views
bookmark icon

Rispondi