Mobile learning e nuovi apprendimenti
Il Mobile learning oggi permette una interazione continua tra insegnanti, studenti e risorse del sapere, favorendo quell’apprendimento ad apprendere che è la chiave per una preparazione dei nostri alunni all’altezza delle sfide educative, sociali ed economiche del nuovo millennio.
Il contributo è stato presentato al convegno del 23 aprile “La scuola nuova nasce dal basso. Esperienze concrete di innovazione educativa”.
DAI CONTRIBUTI SELEZIONATI PER IL CONVEGNO DEL 23 APRILE.
Nell’affrontare la progettazione di una attività sperimentale sono stati inizialmente individuati alcuni punti di riflessione che hanno determinato delle scelte strategiche per l’attuazione di una didattica innovativa:
a) la scuola non è ormai la sola Agenzia Educativa nel nostro contesto sociale, basti pensare alla diffusione dei Media e della loro potenza comunicativa/educativa.
b) gli studenti hanno spesso in uso comune più tecnologia di quella che trovano nella maggior parte delle scuole.
c) i dispositivi mobili possono permettere anche la continuazione del processo di apprendimento oltre lo spazio e l’orario scolastico tradizionale, con la dilatazione dell’esperienza “scolastica” in forme di apprendimento collaborativo e di creazione di comunità sociali ed educative più ampie, anche in ambito europeo e mondiale.
Collect – Relate – Create – Donate, secondo il Prof. Ben Shneiderman nel suo “Leonardo’s Laptop: Human Needs and the New Computing Tecnologies”, è questa la struttura di un nuovo progetto educativo sottolineando che una integrazione tecnologica efficace debba essere “incentrata sull’utente”. Porre l’alunno al centro del progetto educativo con l’uso di computer portatili e dispositivi mobili stimola una vera partecipazione attiva da parte degli alunni al percorso educativo, permettendo allo studente di:
a) raccogliere le informazioni da più fonti e anche in rete (Collect)
b) lavorare in gruppo per l’identificazione dei problemi e trovare soluzioni e sviluppare un proprio sistema di comunicazione e di gestione collaborativi del lavoro (Relate)
c) svolgere una attività individuale e in gruppo per la creazione di contenuti digitali (Create)
d) disseminare i risultati del proprio lavoro mettendolo a disposizione di altri studenti (Donate)
Il ruolo dell’insegnante si amplia per diventare anche quello del facilitatore, del tutor che segue gli studenti nel corso dell’esperienza, che discute con loro sulle implicazione e sviluppi del lavoro affrontato. Risulta fondamentale anche un approccio valutativo delle INTELLIGENZE MULTIPLE secondo gli studi di Howard Gardner: Intelligenza logico-matematica, linguistica, spaziale, musicale, cinestetica, interpersonale, intrapersonale, naturalistica, esistenziale.
Questo tipo di screening è la prima raccolta dati che permette di individuare strategie individualizzate e di gruppo per affrontare concretamente le varie diversità presenti nel gruppo classe.
La tecnologia oggi permette una interazione continua tra il lavoro dell’insegnante in classe, e gli alunni, favorendo quell’apprendimento ad apprendere che è la chiave per una preparazione degli studenti all’altezza delle sfide educative, sociali ed economiche del nuovo millennio.
In questa prima fase del progetto il focus è stato posto sul favorire l’acquisizione di un metodo di lavoro che sviluppi abilità di ricerca, di sperimentazione e capacità di “problem solving”.
Un simile approccio può favorire la formazione di un clima educativo caratterizzato da una forte collaborazione, che aiuti così lo studente a sviluppare tutta una serie di abilità, alcune intellettive altre interpersonali, favorendo l’apprendimento, la propria autostima e la tolleranza verso le abilità degli altri, per una migliore integrazione anche professionale nella società.
ALCUNI ELEMENTI QUALIFICANTI E INNOVATIVI NELL’USO DI DISPOSITIVI PORTATILI:
a) i dispositivi portatili (iPod, mpeg player, cellulari), sono ormai di uso comune tra gli studenti (digital natives). La tecnologia per essere veramente usata in tutta la sua potenzialità non può essere ristretta alle sole esperienze didattiche, ma può e deve virtuosamente mescolarsi con la normale vita quotidiana;
b) rendono possibile la ricerca sul campo, con la possibilità di raccogliere informazione ed elaborarle in tempo reale (computer portatili, microscopi portatili, kit di sensori e strumenti per le rilevazioni);
c) permettono al docente via Internet o in ambiente wireless
• di “consegnare” contenuti digitali come PDF, podcast, video, Learning objects agli studenti con una vera ottimizzazione dei tempi
• di fornire test di verifica immediata
• di lavorare in forma collaborativa su WIKI diversi, uno per gruppo, con compiti distinti, per produrre documenti, sitografie, webquest, con una attività anche diversificata a seconda dei livelli degli alunni ampliando “il tempo formativo”
d) permettono la documentazione immediata delle attività svolte con l’erogazione di podcast, aggiornamenti sul blog di classe in tempo reale, con la possibilità di usufruire di queste risorse didattiche ovunque e quando se ne ha la necessità.
La condivisione di questa progettualità attraverso la nostra rete RAGAZZI_DELLE_TERRE_DI_SIENA permette poi una diffusione e un confronto collaborativo con le varie realtà educative nel territorio favorendo così una crescita collettiva del sistema scuola.
Per approfondire:
http://seminariodigitale.wordpress.com/
Domizio Baldini