I have a Dream: a School Designed for All
Il progetto EasyReading® si focalizza sulle difficoltà che giornalmente affrontano gli studenti con DSA (o BES) e propone l’adozione di un “font” di stampa che faciliterebbe l’apprendimento a 360 gradi. Il progetto è un chiaro esempio di come porgendo l’attenzione sui “Bisogni Educativi Speciali” si facilita l’andamento scolastico ed educativo di tutti.
È iniziata la scuola. “L’Istruzione riparte”: questa è la dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del governo.
Intanto insegnanti, allievi e genitori devono fare i conti con la realtà e progettare giorno per giorno. Forza, ci serve l’umanità del professor D’Avenia, tanto quanto la competenza e la concretezza degli artigiani.
Perché “progettare significa offrire una soluzione a un dato problema”, come diceva Bruno Munari e come ricorda il designer Alfonsetti su EasyReading®; se il problema è la leggibilità – o la difficoltà di lettura e/o comprensione per qualsivoglia motivo – allora può voler dire creare un carattere più leggibile, non solo per chi è dislessico ma per tutti. Cioè per i libri cartacei, gli e-book, gli appunti dei docenti, i test, le verifiche ecc. ecc.
In questa linea le indicazioni del Design For All (non a caso ho scoperto che il carattere EasyReading® ha ottenuto parere positivo per il suo design innovativo, dal Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso la Fondazione Valore!).
Se la scuola è per tutti, un’aula accessibile a 360° gradi (mi accontenterei a 180°) aiuta chi è in carrozzina e chi ha una gamba ingessata. “In un certo senso – come affermano il professor Giacomo Stella e Luca Grandi – un bambino con DSA è un indicatore della qualità della scuola: in una classe in cui l’allievo con DSA sta bene sono rispettate le eco-diversità e quindi è segnale di una buona qualità del sistema. Tutti gli alunni, i loro genitori e gli insegnanti ne beneficeranno in un circolo virtuoso”.
A questo punto affiorano in me esempi concreti, tratti dai ricordi di molti anni fa legati alla scuola, quando – dislessico non riconosciuto – dovevo leggere a voce alta in classe, e lo ammetto: ho ancora qualche incubo.
Si leggeva Tomasi di Lampedusa, alternandoci fra compagni, e io non riuscivo a tenere il segno. La nostra professoressa era brava, ma non capiva, sottovalutava le mie difficoltà di lettura e – erano gli anni ’60 – neppure aveva idea di cosa fosse la DISLESSIA.
Non mi viene in mente altro che questo video per mostrare le difficoltà e suggerire una soluzione.
Perciò un font “compensativo per i lettori con dislessia” è anche un font facilitante per tutte le categorie di lettori; lo dimostrano, del resto, le ricerche della dott.ssa Bachmann del Centro Risorse di Prato, svolte su un campione di oltre 600 studenti.
Da Bruno Munari al carattere EasyReading® corre il “fil rouge” di un lavoro ben fatto e di un’attenzione zen. In questo senso, i “Libri illeggibili” dell’artista milanese sono una provocazione.
E noi cosa progetteremo domani?
Per approfondire:
• Un bel carattere aiuta a leggere
• http://www.easyreading.it/
• http://www.erickson.it/Riviste/Pagine/Scheda-Numero-Rivista.aspx?ItemId=40414
• http://www.angolomanzoni.it/collane/index
Massimo Rondi