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“Ti racconto”… è un ebook e la mia esperienza

Pubblicato il: 09/09/2014 04:03:32 -


“Ti racconto” è il titolo di un ebook, realizzato dagli alunni di una classe V, per sviluppare l’apprendimento per competenze e il piacere della scrittura e studiare diventa piacevole, contrariamente a quanto spesso si dice.
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Un nuovo monito per i giovani: siate affamati, siate folli e siate ribelli. Le giovani generazioni sono la forza motrice del cambiamento, da loro ci si aspetta che possano cambiare il mondo, il Paese e quindi la scuola.
La scuola si muove, o meglio non si muove, tra innovazione e tradizione. Nella scuola si parla di ICT, di apprendimento per competenze, di nuovo setting per la didattica laboratoriale, ma i fatti smentiscono le parole. La tradizione è la sicurezza dei modelli precedenti, ma di contro c’è la noia degli alunni. Non importa se i ragazzi a scuola si annoiano, tanto si sa, chi ha detto che studiare sia piacevole? Io insegno latino e greco e cerco di trasmettere ai miei alunni l’amore per lo studio, forte della convinzione che studiare nasce da un desiderio personale di voler imparare e dalla curiosità. Invitare gli studenti a essere affamati o ribelli non è l’esortazione alla trasgressione ma è l’invito a diventare protagonisti del dialogo educativo, dove insegnamento e apprendimento sono facce della stessa medaglia. La “curiositas” degli studenti come spinta naturale al sapere.
Così da alcuni anni ho deciso di prendere per mano i miei studenti, modificando il metodo, anche se le discipline che insegno sono tra le più “classiche” in una scuola “classica” per eccellenza: un liceo classico dove insegno latino e greco.

Il cambiamento per una didattica e-learning passa dagli strumenti multimediali utilizzati, familiari per un nativo digitale, dall’Ipad allo smartphone. Ma l’esperienza mi ha insegnato che il cambiamento non è nello strumento, ma nel metodo. Coniugando, quindi, le indicazioni nazionali con una didattica per competenze, ho voluto potenziare tutte le abilità della classe e anche le diversità, come risorse. L’imperativo condiviso: leggere romanzi d’autore e poi scrivere racconti. Ma il supporto sarà diverso, non un libro di carta e inchiostro ma un ebook, vivo, palpitante e interattivo.
Questa l’idea di fondo: non teste ben fatte, ma teste pensanti. Quale miglior modo, quindi, se non quello di coniugare la tradizione del racconto con l’innovazione tecnologica, creando un ebook. “Ti racconto” è il titolo del nostro ebook, non solo un compito svolto, ma un’idea realizzata, alla cui creazione hanno partecipato tutti gli alunni, ciascuno con le proprie caratteristiche: dai più distratti a quelli che manifestano disagio e che si annoiano.
La classe è stata trasformata in una redazione, ogni gruppo con funzioni specifiche, dai correttori di bozze, ai grafici, ai redattori. Ogni alunno responsabile per sé, ma anche per i compagni. Il “libro digitale” si compone di 128 pagine, con racconti inediti, scritti da ciascun alunno. La scrittura non si è sostituita al curricolo d’italiano, ma è stato il valore aggiunto, che ha messo in atto un capovolgimento metodologico: si fa ricerca e si scrive a casa, ma poi in classe c’è il laboratorio e a scuola si studia insieme. Perché la classe ha scoperto il piacere di leggere e di “raccontare”. Così gli alunni decidono di scandire la produzione letteraria secondo il calendario delle feste, con i Racconti di Natale-favola e i Racconti di Carnevale-fantasy. Pagine e pagine di racconti, con immagini a corredo. Si rispetta la “programmazione curricolare” del biennio, ma si vola più in alto, oltre il libro di testo, per diventare protagonisti del sapere, e per dire: il “mio libro d’antologia”. Si potrebbe dire è solo un metodo, l’uso del computer nella didattica, si potrebbe chiamare in causa la peer education, il cooperative learning, ma ciò che conta – a mio avviso – è racchiuso nella parola chiave “reading literacy”: “Literacy in lettura significa comprendere, utilizzare e riflettere su testi scritti al fine di raggiungere i propri obiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze e le proprie potenzialità e di svolgere un ruolo attivo nella società”.

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Immagine in testata di RCS Education

Sebastiana Fisicaro

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