La fiaba, alimento prezioso!
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Un tempo, genitori e anziani della famiglia erano soliti raccontare fiabe, da cui i bambini traevano insegnamenti per l’età adulta. Anche se oggi tutto è cambiato, il linguaggio fiabesco continua ad avere un’importanza fondamentale, seppur trascurata. Qualche provocazione sul modo in cui i genitori, oggi, si rapportano ai bambini.
Pinocchio 2.0 può essere un’ottima occasione anche per riflettere sull’opportunità del “raccontare”. Ecco una pillola provocatoria!
Per il progressivo incremento del pensiero/linguaggio – lo “slash” indica che nello sviluppo/crescita/apprendimento di un bambino il produrre pensiero e il produrre linguaggio si alimentano vicendevolmente – la fiaba (la favola è un’altra cosa) assume un’importanza fondamentale. Da sempre gli attanti (genitori, nonni, gli anziani del microgruppo familiare) sollecitavano con le fiabe sia lo sviluppo del pensiero/parola sia i valori del gruppo (la morfologia della fiaba di Vladimir Propp è più che eloquente in materia: si vedano le sue tipologie dei personaggi e le funzioni narrative).
La fiaba interviene – o forse interveniva – proprio a modellare atteggiamenti e comportamenti che poi sarebbero divenuti le linee guida per la vita adulta. E proprio in quella fase dello sviluppo/crescita in cui, in forza dell’egocentrismo, il bambino non fa differenza tra il reale e il virtuale, tra il vero e il falso: tutto ciò che gli viene detto è accettato e costituisce un grosso imprinting nella costruzione del primo Sé.
Oggi tutto è profondamente cambiato: al microgruppo contadino si sono sostituite le metropoli e la fiaba ha visto perdere la propria valenza.
Però, ciò non significa che i genitori, o chi per loro, non debbano adottare un linguaggio appropriato per il bambino che cresce.
Mai a tavola genitori che, con la tv accesa, parlano del carovita e lasciano i due bambini litigare tra loro! La tavola è un prezioso strumento di socializzazione: la tv si spegne e i genitori parlano con i bambini, con il loro linguaggio e, se uno straccio di fiaba o anche di favola la ricordano, li possono con essa intrattenere.
Per i bambini, il linguaggio fiabesco è un alimento prezioso, forse più del cibo!
Spesso il genitore dice troppi no e non li giustifica mai. Si deve parlare e argomentare sempre, con semplicità e con parole sommesse e opportunamente scandite. Il cervello che cresce si alimenta in questo modo.
Spesso si ha tanta cura per le piante del balcone e poca cura per il bambino che scorrazza in casa senza alcuna guida.
“Buono! Fermo! Zitto! Lo dico a papà!”… Ordini vessatori e ingiunzioni controproducenti!
Maurizio Tiriticco fa parte del gruppo Pinocchio 2.0: http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=275 e http://www.facebook.com/group.php?gid=139204519436108
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Maurizio Tiriticco