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eSkills, dalla scuola al lavoro

Pubblicato il: 13/07/2010 17:08:35 -


Un seminario di sensibilizzazione sull’importanza delle competenze digitali nelle professioni e per una cittadinanza attiva.
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Organizzato dall’Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell’Autonomia Scolastica, Nucleo Territoriale Veneto, per le classi terminali delle scuole secondarie di II grado, il seminario (Padova, 25/02/2010) ha voluto esplorare il problematico momento del passaggio dei giovani dalla scuola al mondo del lavoro. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito di eSkills Week, la campagna di sensibilizzazione sull’importanza delle competenze digitali, promossa dalla Commissione Europea – DG Impresa ed Industria.

È emerso con chiarezza che non è possibile affrontare oggi il problema del lavoro se non si parte dalla centralità della persona e dalla sua complessiva dimensione di vita, dall’espressione della sua socialità, dall’essere cittadino di un mondo in cui si vive una cittadinanza che è anche digitale e che richiede partecipazione, oltre che nel territorio, anche nei luoghi del nuovo Web, nella cosiddetta “parte abitata della rete”.

Di questa “doppia abitanza” il seminario ha voluto rendere conto, presentando le esperienze innovative della scuola e delle imprese del Veneto e attivando su di esse riflessioni e dibattito per promuovere il cambiamento che alcuni hanno già cominciato a porre in essere e che il sistema sociale dovrà fare proprio per mantenere competitività a livello internazionale.

Il nodo del cambiamento è stato individuato nell’acquisizione di competenze digitali per poter far emergere l’innovazione. Se i sistemi industriali si fondavano su principi di standardizzazione e omologazione, la società della conoscenza si realizza laddove il sistema riesce a valorizzare le differenze.

E qui sta la sfida dell’educazione e della formazione e, in primis, della scuola, che dovrà abbandonare i modelli trasmissivi di insegnamento tipici dell’industrialesimo alla luce del fatto che oggi le discipline non sono più quadri statici di conoscenze, ma insiemi dinamici di competenze in continua evoluzione in un dibattito di ricerca non più ristretto nella dimensione accademica, ma intimamente legato alla realtà economica e sociale. “Abitare” la rete per gli studenti significa possibilità di cogliere e inserirsi in tale dibattito, costruire rappresentazioni della realtà, interagendo con i suoi protagonisti e da protagonisti, materializzando gli apprendimenti in produzioni originali e significative che possono costituire la prima forma di contatto e di ingresso nel mondo del lavoro e di partecipazione alla vita sociale delle comunità e delle community.

Di questa scuola attiva, o meglio, inter-attiva, capace di agire nel territorio e nella rete, gli insegnanti devono essere i promotori, vivendo in prima persona il cambiamento, diventando “cittadini digitali”, riconoscendo più che mai che l’apprendimento è un fatto sociale, non solo perché la scuola è una comunità, ma perché tutta la società produce e diffonde conoscenza.

Gli insegnanti si trovano oggi di fronte a un compito difficile: stabilire quali conoscenze e competenze devono essere proposte dalla scuola e come integrare le stesse con gli apprendimenti esterni. Devono stabilire quadri flessibili di acquisizioni disciplinari e interdisciplinari, orientando, definendo percorsi, ma lasciando spazio nel contempo alla creatività e fondando la loro azione sulla promozione del protagonismo degli studenti.

La ricerca di un equilibrio tra proposta educativa strutturata e promozione della creatività e dell’apprendimento informale attraversa tutta la società e in particolare il mondo del lavoro, che, da un lato necessita di precise certificazioni di abilità e competenze (in specifico, nel digitale, si pensi all’ECDL, la cosiddetta Patente Europea del Computer), dall’altro chiede ai giovani la capacità di “promuoversi” (e non solo di “essere promossi”) coltivando la propria specificità e i propri talenti in una dimensione di imprenditorialità di se stessi che sempre più si colloca nel Web.

Per approfondire:
I materiali e le interviste del Seminario

Franco Torcellan

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