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Il Manifesto dell’educazione imprenditoriale

Pubblicato il: 16/09/2014 03:37:39 -


Il Manifesto dell’educazione imprenditoriale, nato dall’esperienza di Junior Achievement che con “Impresa in azione” ha coinvolto oltre 7000 studenti e 300 insegnanti e chiede politiche sull’educazione imprenditoriale, basate su innovazione didattica e progettualità dei giovani.
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A quasi un anno di distanza dalla presentazione su questo sito della ricerca Isfol “Educazione e formazione all’imprenditorialità” con la proposta di linee guida (1) mi sembra importante segnalare il Manifesto dell’educazione imprenditoriale, dieci punti presentati lo scorso giugno da Junior Achievement (JA) a Milano in occasione di BIz Factory, la competizione finale che ha premiato i finalisti su 7.000 studenti e oltre 300 insegnanti, che hanno sperimentato il programma “Impresa in azione” nell’ambito della loro scuola.

Che cos’è successo in questo anno, dopo che quasi tutti gli educatori e gli esperti hanno concordato che bisogna davvero innovare la didattica, ripartendo dagli interessi dei giovani, coinvolgendoli e invitandoli a sviluppare innovazione e creatività, promuovendo in concreto quello “spirito di iniziativa ed imprenditorialità”, che è stata definita come una delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente? Abbiamo assistito a un’esplosione crescente di dati negativi, ogni trimestre, sia sul piano formativo sia su quello occupazionale. I neet, i giovani che non studiano e non lavorano, sono sempre in aumento. E la sfiducia pure!
Perciò è particolarmente importante invertire questa spirale di sfiducia e di scarsa motivazione, dando opportunità concrete agli studenti di potenziare la loro autostima e di sperimentarsi nella loro capacità di sviluppare idee attraverso la realizzazione di un progetto completo, dall’ideazione di un prodotto/progetto fino alla sua promozione di fronte a imprenditori e manager reali.

Non ci si aspetta naturalmente che tutti diventino piccoli imprenditori, quel che conta è riprendere fiducia in se stessi, imparare un metodo, sviluppare la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi, toccare con mano l’esigenza di lavorare in gruppo e in modo interdisciplinare, applicando nell’idea di progetto discipline diverse, dalla matematica fino all’inglese.
Il Manifesto nasce dalla volontà dell’associazione JA e delle scuole coinvolte di far tesoro degli apprendimenti e dell’esperienza fatta ed è costituito da dieci punti che offrono uno stimolo di riflessione, ma sono anche una richiesta agli attori istituzionali, in particolare al MIUR e al Mise, di promuovere adeguate politiche di sostegno all’imprenditorialità dei giovani e al loro inserimento nella vita professionale.

In sintesi, lasciando spazio alla forza comunicativa del Manifesto, si ribadisce che sono necessarie alcune condizioni per il successo di programmi di questo tipo. Occorre ripartire dal coinvolgimento dei giovani, innovare la didattica, certificare le competenze e offrire incentivi concreti, proteggere le idee dei giovani e valorizzare le loro mini-imprese, in un quadro di cooperazione scuola-impresa e di coordinamento fra le diverse istituzioni responsabili, dall’istruzione all’occupazione e allo sviluppo economico.

Infine e – non ultimo – l’importanza di poter contare su docenti appassionati e preparati che costituiscono uno dei fattori di successo. E su quest’ultimo punto occorre segnalare un’interessante opportunità di formazione offerta proprio in questi mesi dal progetto comunitario TES-The Entrepreneurial School (2): 440 insegnanti potranno avere una formazione sul tema, in un’ottica europea di scambio di buone pratiche e sulla base della Guida virtuale che ha raccolto fra i diversi partner del progetto un centinaio di metodologie e dispositivi formativi, utilizzabili dalle scuole primarie alle scuole superiori.

(1) Indicazioni per la programmazionee la realizzazione d’iniziative per l’educazione all’imprenditorialità

(2) Il progetto è coordinato in Italia da Junior Achievement, associazione no profit.

Leggi il testo del Manifesto dell’educazione imprenditoriale

Marta Consolini

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