Home » Politiche educative » La scuola: in-formazione!

La scuola: in-formazione!

Pubblicato il: 09/09/2013 17:32:18 -


Oggi Education 2.0 esce sul Corriere della sera online: un momento importante per una riflessione di carattere generale sulla scuola e sull’education, nell’editoriale di Luigi Berlinguer.
Print Friendly, PDF & Email
image_pdfimage_print

La rivista Education 2.0 è nata nel 2009 per dare voce alla scuola, al protagonismo di dirigenti, insegnanti, studenti, genitori, formatori, universitari, ricercatori, associazioni ed enti locali, soprattutto attraverso l’illustrazione delle numerose esperienze innovative messe in atto in tanti istituti italiani.

Oggi Education 2.0 esce sul Corriere della sera online, nell’occasione di un evento importante del giornalismo italiano: l’apertura sul quotidiano di un canale dedicato interamente all’istruzione. Un’esperienza del tutto nuova per una rivista come la nostra, che intende mantenere la sua vocazione, ovvero essere per la cultura educativa uno strumento di ricerca e riflessione nella prospettiva del cambiamento della scuola; ma che, nello stesso tempo, diviene consapevole di doversi confrontare d’ora in poi con un mondo molto più esteso dei soli addetti ai lavori.

Finora abbiamo evitato di affrontare i temi educativi imposti dagli esasperati conflitti ideologici o dalle questioni dettate dall’agenda scolastica di governo, parlamento, partiti, associazionismo o media, ritenute per lo più parziali rispetto alla complessità dell’istruzione. È stata ed è nostra convinzione che un’impostazione riduttiva delle problematiche formative produca un mix di conservatorismo e ideologismo, relegando la scuola italiana fuori dal processo di rinnovamento educativo sollecitato dalle correnti del pensiero contemporaneo e dai nuovi indirizzi di riforma realizzati in molti paesi evoluti.

D’altra parte, le nuove idee sull’education sono inquadrabili nei grandi rivolgimenti dell’epoca presente, sintetizzati sia dalla priorità del sapere nella società della conoscenza e dell’apprendimento, sia dall’estensione dell’istruzione a tutti nella società dei diritti e della democrazia. Non c’è sviluppo senza innovazione; non c’è innovazione senza creatività. Innovare attraverso l’enorme patrimonio culturale del nostro passato e la sorprendente novità della tecnologia e della rete. Nel mondo attuale sempre più sapere e lavoro vanno coniugati insieme e soltanto la scuola della creatività può essere l’anima della società dell’innovazione e dell’occupazione.

A differenza di altri Stati avanzati, la scuola italiana non riesce a sollecitare curiosità, immaginazione, emozione: in questo senso essa ha bisogno di un mutamento profondo e complesso che potrà realizzarsi se si porrà l’apprendimento alla base dell’istruzione per bambini, ragazzi, adulti, lavoratori, professionisti, ovvero come condizione del successo per garantire una scuola di qualità per tutti e per ciascuno. “Insegnami a fare da solo”, diceva una delle più grandi italiane, Maria Montessori, spesso dimenticata da noi.

In questi anni Education 2.0 ha dimostrato che il cambiamento inizia dal basso: infatti sono ormai centinaia le scuole e migliaia i docenti che stanno innovando, per lo più senza riconoscimento né aiuto da parte di autorità, establishment, politica. Una delle ragioni di una tale sordità ufficiale sta nell’arretratezza della cultura educativa non solo degli ambienti scolastici, ma anche dell’intero paese. Per questo la nostra rivista continuerà a sostenere lo studio e l’approfondimento per una nuova idea educativa e ad accompagnare la straordinaria azione innovativa delle scuole.

In tale prospettiva l’iniziativa del Corriere online può essere un’efficace possibilità per allargare insieme l’informazione (attraverso il giornale) e la riflessione (attraverso la rivista) sull’istruzione, con scrupolo informativo e libertà intellettuale. Un’opportunità, cioè, per interessare sia il complesso dell’opinione pubblica italiana sia il mondo degli esperti.
Ma c’è di più.
Il sapere non può più essere il risultato di un apprendimento di cui chi impara è solo il destinatario di concetti e saperi trasmessi. Il discente deve essere protagonista attivo e consapevole del proprio viaggio nel mondo della conoscenza.
È così che quel protagonista è in grado di formarsi come persona istruita ma anche come cittadino autonomo e responsabile, che vivrà consapevolmente e attivamente la democrazia partecipativa del proprio paese.

Luigi Berlinguer

22 recommended

Rispondi

0 notes
336 views
bookmark icon

Rispondi