Il riordino del secondo ciclo e il trittico del CNPI
Maurizio Tiriticco riassume e commenta i pareri del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione su licei, istituti tecnici e professionali.
Nello scorso 7 ottobre si è completato il trittico dei pareri sugli schemi di regolamento relativi al riordino dei licei, degli istituti tecnici e di quelli professionali, ambedue espressi il 22 luglio u.s. Ecco in breve i punti salienti.
I punti salienti del parere sui licei sono i seguenti:
• è necessario che il riordino dei tre percorsi nel loro insieme sia realizzato secondo un’ottica sistemica al fine di garantire la loro continuità e complementarità
• occorre verificare se quanto indicato nei singoli Profili di uscita dello studente non confligga con le pratiche didattiche attualmente in uso
• occorre verificare se gli obiettivi di apprendimento centrati sulle singole discipline non vanifichi la necessità di indicare, invece, precise competenze
• viene data eccessiva enfasi ai processi cognitivi più che a prestazioni osservabili e verificabili
• occorre dare indicazioni meno vaghe, più articolate e mirate circa la funzione dei laboratori e i percorsi centrati sulla flessibilità organizzativa
• si avverte una incongruenza tra un generico impegno circa il potenziamento degli organici e i limiti finanziari di cui alla legge 133/08
• è necessario rendere effettivo l’innalzamento dell’obbligo di istruzione, prevedendo un’area comune di aggregazione dei saperi senza nulla togliere alla peculiarità dei singoli indirizzi; occorrono anche concreti impegni per una formazione ad hoc degli insegnanti;
• occorre dare maggiore spazio all’orientamento e alla didattica attiva
• occorre dare indicazioni in merito alla valutazione dei crediti scolastici anche ai fini dei passaggi degli alunni dall’uno all’altro percorso, compresa la formazione professionale regionale
• occorre sostenere e incrementare la valenza strategica dei dipartimenti
• è necessario procedere con estrema cautela circa l’istituzione del Comitato scientifico che rischierebbe di colludere con gli altri organi collegiali dell’istituto
• vi è una necessità assoluta di avviare il riordino solo dalle prime classi e non anche contestualmente dalle seconde
• occorre dare maggiore concretezza sia all’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica nella classi quinte che alla nuova disciplina Cittadinanza e Costituzione
I punti salienti del parere sugli istituti tecnici sono i seguenti:
• occorreva procedere a una stesura in parallelo dei tre schemi di regolamento
• occorre precisare che cosa si intenda per conoscenza, abilità e competenza, termini esposti a più interpretazioni
• prevalgono i caratteri distintivi dei tre percorsi più che i caratteri unitari
• si ravvisa una dicotomia tra i profili terminali dei tecnici e dei professionali, insistenti sul fare e quelli liceali finalizzati, invece, a fornire ai giovani “strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà”
• il ruolo sociale, socializzante e promozionale della scuola non emerge eguale per i tre percorsi
• la valorizzazione della cultura del lavoro non può prescindere dalla piena realizzazione della persona; occorre, quindi, superare la discrasia tra conoscere e fare
• la didattica laboratoriale deve interessare tutte le discipline
• si ravvisa una discrasia tra la declinazione degli obiettivi e le risorse strutturali, professionali e finanziarie messe a disposizione delle istituzioni scolastiche
• non viene sufficientemente ravvisata la necessità di giungere a una reale equivalenza formativa da perseguire nel biennio obbligatorio
• è necessario procedere con estrema cautela circa l’istituzione del Comitato scientifico che rischierebbe di colludere con gli altri organi collegiali dell’istituto; siano le istituzioni scolastiche a operare scelte mirate ed efficaci
• occorre sostenere e incrementare la valenza strategica dei dipartimenti
• è improponibile modificare contestualmente fin dal prossimo anno scolastico i moduli orari delle classi seconde, terze e quarte
• si auspica una rapida revisione delle classi di concorso e della composizione delle cattedre
I punti salienti del parere sugli istituti professionali sono i seguenti:
• occorreva procedere a una stesura in parallelo dei tre schemi di regolamento
• occorre precisare che cosa si intenda per conoscenza, abilità e competenza, termini esposti a più interpretazioni la valorizzazione della cultura del lavoro non può prescindere dalla piena realizzazione della persona; occorre, quindi, superare la discrasia tra conoscere e fare
• si conferma la validità dell’art. 13 della legge 40/07, con cui si sono definitivamente attribuiti alle Stato i percorsi di istruzione professionale e alle Regioni quelli di formazione professionale
• si ribadisce la pari dignità dei percorsi professionali con quelli liceali e tecnici; per la realizzazione occorrono concreti investimenti, non garantiti dai limiti finanziari di cui alla legge 133/08
• il rinvio a ulteriori Indicazioni nazionali da definire con successivo dm rischia di vanificare un passaggio forte al nuovo ordinamento
• manca un impegno concreto sulla formazione dei docenti
• in previsione di una collaborazione fattiva con la formazione regionale, non convince il rinvio a ulteriori intese tra Miur, Mef e Regioni, la cui tempistica non viene definita
• non viene presa in sufficiente considerazione l’innovazione di cui all’innalzamento dell’obbligo di istruzione né vengono fissate le condizioni perché il diritto/dovere all’istruzione e alla formazione sia effettivamente realizzato
• è necessario procedere con estrema cautela circa l’istituzione del Comitato scientifico che rischierebbe di colludere con gli altri organi collegiali dell’istituto; siano le istituzioni scolastiche ad operare scelte mirate ed efficaci
• occorre sostenere e incrementare la valenza strategica dei dipartimenti
• è improponibile modificare contestualmente fin dal prossimo anno scolastico i moduli orari delle classi seconde, terze e quarte
Maurizio Tiriticco