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Istruzione degli adulti nel/del futuro

Pubblicato il: 22/02/2025 18:42:18 -


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In Italia le competenze degli adulti tra i 16 e i 65 anni sono state oggetto di una rilevazione internazionale realizzata in 31 Paesi nel mondo e i cui risultati sono stati diffusi alla fine dello scorso anno. L’indagine PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), ha misurato la capacità di lettura e comprensione di testi scritti (literacy), la capacità di comprensione e utilizzo di informazioni matematiche e numeriche (numeracy) e la capacità di raggiungere il proprio obiettivo in una situazione dinamica in cui la soluzione non è immediatamente disponibile (adaptive problem solving).

I risultati rivelano che nel nostro paese non ci sono stati significativi cambiamenti dal 2012, anno della prima indagine PIAAC. Ciò significa che il divario con i risultati medi di altri Paesi si è acuito.

In Italia pesano le importanti differenze territoriali, il genere e l’età. “I residenti nel Nord e nel Centro d’Italia riescono spesso a raggiungere punteggi di competenza pari a quelli della media OCSE, al contrario di quanto accade nel Mezzogiorno che presenta valori sempre significativamente inferiori alla media italiana e conseguentemente a quella OCSE. Le persone di 55-65 anni mostrano i valori di competenza più bassi opponendosi ai giovani di 16-24 anni. Gli adulti con titoli di studio pari o inferiori alla licenza media raggiungono punteggi di competenza nettamente inferiori alle persone che hanno investito in istruzione completando percorsi terziari. Nelle capacità di comprensione e utilizzo di informazioni matematiche e numeriche le donne sono ancora lontane dagli uomini.” (https://www.inapp.gov.it/sala-stampa/671613 )

Il tema delle politiche italiane ed europee sull’apprendimento permanente e sullo stato dell’arte dell’istruzione degli adulti è stato al centro di FierIDA, il meeting nazionale che si è svolto a Roma dal 29 al 31 gennaio 2025, presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre.

Ha aperto i lavori il magnifico rettore Massimiliano Fiorucci seguito da Paola Perucchini direttrice del Dipartimento, da Pierluigi Sanna, vicesindaco della Città metropolitana di Roma, da Giuseppe Schiboni, assessore al lavoro, scuola, formazione e merito della Regione Lazio e da Anna Paola Sabatini, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio.

FierIDA è la più importante manifestazione italiana dedicata all’Istruzione degli Adulti, promossa e organizzata dalla RIDAP, la rete nazionale dei Cpia e delle istituzioni scolastiche con percorsi per adulti. L’obiettivo dell’evento, giunto alla decima edizione, è stato quello di favorire la discussione sulle tematiche dell’istruzione degli adulti nell’ambito dell’apprendimento permanente, coinvolgendo decisori politici, amministrazioni centrali, regioni, enti locali, università, centri di ricerca, terzo settore e parti sociali. 

FerIDA è anche una vetrina nazionale che mette in luce l’importanza e l’evoluzione del sistema di istruzione degli adulti sin dal 2017 quando si svolse a Napoli la prima edizione.

Oltre 1500 iscrizioni per un flusso medio giornaliero di presenze intorno alle 650 persone, otto sessioni plenarie con oltre 50 relatori, 67 workshop, 9 espositori tra case editrici e aziende del settore: questi i numeri da record di FierIDA 2025 che si è chiusa, per la prima volta, al Ministero dell’Istruzione e del Merito in viale Trastevere dove il direttore generale Maurizio Adamo Chiappa ha voluto riservare a tutti i dirigenti scolastici dei Cpia uno spazio per ragionare sulle prospettive future dell’istruzione degli adulti, seguito in streaming dai tanti partecipanti presenti.

Gli interventi dei tanti autorevoli relatori e le numerose testimonianze di docenti e dirigenti dei Cpia hanno restituito una realtà composita, ancora in parte vincolata a criticità presenti sin dalla costituzione dei Cpia nel 2015, ma estremamente vitale e ricca di potenzialità, dal forte carattere innovativo e dalla connotazione laboratoriale e flessibile della didattica improntata alla personalizzazione dei percorsi formativi.

Il sistema è relativamente giovane ma si può già parlare della necessità di un rilancio per permettere ai 127 Cpia italiani di affermare, finalmente, la loro identità e presenza nel nostro Paese e il ruolo strategico che possono svolgere nelle politiche nazionali e territoriali per l’apprendimento permanente e il contributo decisivo al contrasto della dispersione scolastica.

Il primo e necessario passo è la revisione delle Linee guida del 2015 che regolamentano il funzionamento e l’organizzazione dell’istruzione degli adulti, alla luce delle tante e importanti innovazioni che dal 2015 hanno riguardato il settore sia a livello nazionale che europeo.

Ada Maurizio Dirigente Cpia 3 Roma

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