Un bilancio visto da vicino
L'andamento della spesa pubblica nell'istruzione e l’incidenza dei tagli sulla qualità delle politiche educative. Un'analisi completa e inedita nel nuovo saggio di Osvaldo Roman scaricabile in PDF.
È molto utile, in questa fase di operoso ridimensionamento della scuola pubblica, cercare di fare luce nel groviglio delle disposizioni e delle cifre che caratterizzano, del resto non da ora, il Bilancio statale dell’istruzione nel nostro Paese. Per tranquillità del lettore premetto che non intendo riprendere le polemiche sull’entità reale della spesa per il personale rispetto a quella complessiva considerate in un quadro OCSE.
Come al solito in siffatta materia le cifre non potranno mancare, cercherò di ridurre al minimo la loro presentazione concentrando la mia analisi su due aspetti che mi sembrano prioritari per comprendere veramente quello che sta capitando alla nostra povera scuola.
Mi propongo di valutare innanzitutto l’andamento della spesa complessiva cosi come si configura, con le sue ulteriori proiezioni, nei documenti ufficiali di questi ultimi tre anni, e di mettere in evidenza l’incidenza dei tagli in settori che non riguardano la riduzione degli organici ma la qualità delle politiche educative. In quest’ultimo caso le scelte effettuate assumono particolare rilevanza perché esse vanno ben oltre la copertura giustificativa fornita per altre voci di bilancio dall’esistenza di sprechi derivanti dal presunto surplus dei docenti. Esse entrano nel merito dell’efficacia e al limite della possibilità di sopravvivenza di determinate funzioni in cui si articola il nostro ordinamento degli studi.
Scarica il saggio completo in PDF.
Osvaldo Roman