Dal terremoto in Abruzzo ripensando gli spazi della scuola
Il modo di imparare, studiare e crescere nella scuola e nell’università sta cambiando in tutto il mondo. È tempo di ricostruire gli spazi dell'educazione.
Come sarà un giorno di scuola nel 2020? Certamente diverso da oggi e da ieri, sicuramente non sarà rappresentabile con una foto ingiallita, una di quelle a cui siamo abituati, che descrivono un’aula, corridoi, file di banchi: un quadro Ottocentesco. Nei Paesi evoluti gli spazi sono flessibili: una lezione di storia non si tiene nello stesso luogo dove si può svolgere un esperimento di fisica, gli studenti non stanno in classe in 25 a imparare tutti insieme materie così diverse, che sia una lezione di musica o una conversazione in inglese. E che dire delle tecnologie che ci consentono oggi di imparare meglio e diversamente?
La nostra rivista Education 2.0 parte dall’affrontare i temi degli spazi e dei tempi dell’apprendimento. Vogliamo proporvi, tra gli altri, questi temi e vi chiediamo di dirci le vostre esigenze e di raccontarci le vostre esperienze. La televisione parla della situazione disastrosa della scuola e dell’università ed è vero, ci sono casi scandalosi – e li dobbiamo denunciare tutti –, ma ci sono intere regioni, province e comuni dove sono state costruite tante nuove scuole e tante università hanno rinnovato i loro locali. E ci sono leggi e risorse pronte già da anni ma in attesa di essere utilizzate. Ma sono ancora troppo pochi gli esempi di un’architettura educativa adatta a questo nuovo mondo.
Nessuno più, né tra gli studenti, né tra il personale scolastico, deve morire sotto una volta crollata nella scuola per un terremoto o per un incidente, come è accaduto per ultimo in Abruzzo o in Piemonte. E in questo drammatico caso ora la ricostruzione non può seguire vecchi modelli architettonici.
Studiare oggi significa essere dentro una comunità educante di scambio continuo fra l’insegnare e l’apprendere, significa sforzo individuale ma anche rapporto e interazione collettiva. La nuova architettura educativa deve raccogliere queste esigenze e progettare rispettando scansioni di spazi e di tempi richiesti dai nuovi modi di imparare, studiare e crescere. In sicurezza.
Per approfondire:
• Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici
• Intesa Istituzionale sugli indirizzi per prevenire e fronteggiare le eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità degli edifici scolastici
Luigi Berlinguer