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Per un nuovo liceo scientifico nel XXI secolo

Pubblicato il: 27/04/2009 17:12:33 -


Nella società odierna è necessario aprirsi ad un nuovo modello educativo radicalmente modificato, non basta mostrare interesse verso i media digitali, è necessario ri-pensare e ri-progettare gli spazi di apprendimento, ma per fare questo occorre anche ri-pensare al profilo culturale ed epistemologico dei licei. Per il Liceo scientifico una opportunità di ri-pensamento è stata offerta dal convegno “Per un nuovo Liceo Scientifico nel XXI secolo”.
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Nei giorni 1° e 2 aprile, si è svolto a Roma il Convegno dal titolo “Per un nuovo Liceo Scientifico nel XXI secolo”, organizzato dal Gruppo di lavoro interministeriale per lo sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica. Al Convegno hanno partecipato rappresentanti della ricerca scientifica, dell’università, del lavoro e della politica, ma soprattutto un rilevante numero di scuole, circa 200 rappresentanti di licei scientifici provenienti da quasi tutte le regioni italiane.

Organizzato secondo momenti assembleari e gruppo di lavoro più ristretti, il Convegno ha raccolto numerose proposte per la riforma del liceo scientifico:
• ricercare metodi e strumenti che possano cambiare il rapporto tra studenti e docenti,
• portare gli studenti ad innamorarsi della Scienza,
• sviluppare l’apprendimento comparativo e collaborativo,
migliorare l’approccio laboratoriale anche nella prospettiva di superare le suddivisioni tra le discipline,
• progettare insieme per aree di ricerca e soprattutto “rendersi conto” che l’apprendimento di conoscenze scientifiche non deve rimanere confinato nell’ambito della memoria e della verifica di leggi, ma deve trovare una ricaduta pratica nella vita di tutti i giorni diventando uno stimolo nell’osservazione critica di eventi e comportamenti quotidiani e un metodo per superare situazioni concrete di complessità.

In definitiva, la proposta emersa è quella di curvare il liceo scientifico in modo tale che il linguaggio delle scienze entri a far parte del linguaggio comune, partendo da un nucleo fondante unitario basato sulle conoscenze in cui si aumenta il peso specifico delle discipline scientifiche.

È stato posto l’accento sul fatto che i docenti devono essere valorizzati e incentivati a fare formazione, anche attraverso l’integrazione di risorse tra università e organi scolastici. In altre parole, si è arrivati a constatare la necessità di incoraggiare un arricchimento della professionalità didattica in campo scientifico.

La tavola rotonda conclusiva ha accolto il frutto del lavoro svolto durante le due giornate giungendo a considerazioni valide per tutto l’impianto scolastico italiano. In particolar modo segnalando l’esigenza di correggere l’impianto formativo trasmissivo esistente nella scuola italiana per favorire una preparazione attiva e non trasmissiva, che ponga lo studente al centro del percorso scolastico come protagonista dinamico nell’avventura di apprendimento (anche alla luce del decreto 275 sull’Autonomia che nell’art. 8 riporta alla scuola l’organizzazione della didattica).

Inoltre ha cercato di delineare i tratti caratteristici del nuovo liceo scientifico. Esso dovrebbe essere un liceo “scientifico-scientifico”, secondo a nessuno, difficile e serio ma anche accattivante, quasi divertente, che abbia una sua identità specifica e che possieda come asse portante la cultura scientifica; in cui non si assegni alla scienza un ruolo residuale o di supplenza parziale ma che riesca a integrare il linguaggio scientifico nel linguaggio comune, e trovi sintesi adeguata tra cultura scientifica e umanistica. D’altra parte il laboratorio è il luogo delle scienze, in cui si forma anche la conoscenza teorica.

La cultura scientifica è uno strumento per diventare cittadini consapevoli. Affermava Leibniz: “La scienza è cultura universale e linguaggio universale, più degli altri”.

Domenica Di Sorbo

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