Il curricolo verticale per competenze trasversali
La costruzione del curricolo verticale per le competenze da 3 a 14 anni è il frutto del lavoro di progettazione e realizzazione didattica del Collegio dell’Istituto Comprensivo “Fibonacci” di Pisa. L’esperienza, quindi, può offrire un possibile modello di curricolo realistico e innovativo e un metodo di lavoro fedele ai seguenti principi-guida delle Indicazioni del 2007.
Il contributo è stato inviato dalla Community per il convegno del 23 aprile “La scuola nuova nasce dal basso. Esperienze concrete di innovazione educativa”.
DAI CONTRIBUTI INVIATI PER IL CONVEGNO DEL 23 APRILE.
L’I.C. “Fibonacci” di Pisa ha elaborato e sperimentato un “Curricolo verticale dai 3 ai 14 anni” con le seguenti intenzionalità pedagogico-didattiche:
a) adottare una visione olistico-sistemica dei processi di apprendimento/insegnamento che superasse l’impostazione tassonomica, sequenziale dei saperi puntando sulla didattica della problematizzazione (problem posing, problem setting, problem solving) al duplice scopo di: 1) fornire agli allievi strumenti per un apprendimento attivo, significativo, contestualizzato; 2) coniugare aspetti cognitivi, metacognitivi e socio affettivi in funzione di autentiche competenze di cittadinanza (funzionali alla risoluzione di problemi comunicativi, relazionali, pragmatici, cognitivi).
b) assumere la testualità (e il relativo “ragionamento testuale”) come asse metodologico trasversale ai vari linguaggi e comune alle varie discipline al fine di costruire una forte connessione con la didattica della problematizzazione e della laboratorialità situata in nuovi ambienti d’apprendimento.
La costruzione di un curricolo verticale innovativo è stata perseguita come una costruzione sistemica sorretta dagli assi metodologico-culturali della testualità e della problematizzazione che fungono da cardini intorno ai quali fare ruotare tutte le discipline. La trasversalità costituisce l’anima del curricolo, si pone come garanzia dell’unitarietà dei saperi, rappresenta il dispositivo metodologico tramite il quale le discipline vivono in un rapporto di osmosi continua e reciproca, è la condizione necessaria per l’interconnessione tra competenze disciplinari e interdisciplinari e tra competenze cognitive, metacognitive e di cittadinanza.
L’impianto complessivo e strutturale del curricolo poggia su ancoraggi che tengono insieme la filosofia di fondo che anima le Nuove Indicazioni – il costruttivismo – e la sua trasposizione didattica – la didattica laboratoriale. Da questa coerenza/madre scaturiscono gli altri fattori di qualità del curricolo:
– coerenza tra complessità, didattica per le competenze, trasversalità, problematizzazione, metacognizione;
– coerenza tra competenze cognitive, metacognitive e competenze di cittadinanza;
– coerenza tra complessità, didattica per le competenze e progettazione modulare.
L’impianto teorico delineato come sopra si è concretizzato in un curricolo innovativo sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo.
Sotto l’aspetto quantitativo ha indotto una notevole riduzione del numero degli obiettivi formativi per lo sviluppo delle competenze, individuandone solo quattro, e riconducendo a essi gli obiettivi specifici disciplinari:
– percepire (nel senso di individuare, riconoscere e attribuire significato a segni, frasi, discorsi, testi)
– catalogare (nel senso di confrontare, classificare, rappresentare)
– formulare ipotesi
– risolvere problemi.
In pratica gli obiettivi specifici di tutte le discipline sono stati rielaborati e declinati attraverso i suddetti 4 obiettivi formativi trasversali per lo sviluppo delle competenze.
Dal punto di vista qualitativo, il Curricolo per competenze trasversali rappresenta l’elaborazione di un sistema di coerenze interne orientate ad alcuni punti cardinali:
– la costante attenzione alle connessioni tra conoscenze significative e traguardi per le competenze, considerate nel duplice sviluppo verticale e orizzontale. Lo sviluppo verticale riguarda il dispiegarsi di conoscenze sempre più astratte e abilità sempre più complesse dalla scuola dell’infanzia al termine del primo ciclo; lo sviluppo orizzontale si concretizza nella condivisione dei moduli didattici da realizzarsi in contemporanea tra classi parallele;
– la progettazione di moduli didattici in verticale volti a coniugare collegialità nella scelta delle strategie metodologiche e flessibilità nella scelta dei contenuti. A questo proposito un elemento caratterizzante la progettazione e realizzazione dei moduli didattici consiste nell’aver individuato, al loro interno dei focus, cioè punti di attenzione particolari, che, all’interno di categorie o ambiti generali di conoscenza peculiari delle varie discipline, possono lasciare all’insegnante la possibilità di scegliere gli argomenti più congrui con gli interessi, le motivazioni e i livelli cognitivi degli allievi.
Infine in un curricolo per le competenze – quindi per conoscenze profonde, abilità padroneggiate in contesti nuovi e diversi, capacità comprovate di comportamenti esperti – l’ultima e decisiva coerenza è tra progettazione, realizzazione, valutazione. È del tutto evidente, infatti, che a una progettazione flessibile e modulare e a una realizzazione di didattica laboratoriale basata su prestazioni autentiche, situate, correlate a problematiche proprie del mondo reale, debba corrispondere una valutazione autentica.
Giancarlo Gambula