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Scuola media: anello debole? Docenti a confronto

Pubblicato il: 13/03/2012 15:01:45 - e


Continua la discussione sulla crisi della scuola media. Oggi, il contributo della Preside e degli insegnanti della scuola secondaria di 1° grado “M. Kolbe” di Lecco sulle possibili strategie da implementare per migliorare l’efficacia del lavoro educativo.
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Durante un recente Collegio docenti abbiamo riflettuto sul nostro compito di docenti e sulle proposte didattiche che facciamo ai nostri ragazzi, a partire da un rapporto sulla scuola italiana promosso dalla “Fondazione Agnelli”, nel quale la scuola media viene definita l’ANELLO DEBOLE del sistema scolastico italiano. Tale affermazione è giustificata innanzitutto da un netto calo sia della motivazione allo studio sia degli apprendimenti dei giovani italiani tra i 10 e i 14 anni; inoltre i docenti della scuola secondaria di primo grado, oltre che essere concentrati in una fascia d’età vicina alla pensione, sono poco attrezzati per le sfide educative poste dagli studenti preadolescenti e dall’organizzazione scolastica. Provocati da queste affermazioni, ci siamo chiesti in che modo possiamo rendere sempre più incisivo ed efficace il nostro lavoro educativo e didattico.

Siamo sempre più convinti che per ragazzi in questa fascia di età sia indispensabile una PERSONALIZZAZIONE dei percorsi di apprendimento, che noi svolgiamo attraverso un lavoro di cooperazione tra le discipline: ad esempio, alcuni contenuti matematici – tecnologici vengono presentati con modalità diverse (a partire dalla regola teorica per poi arrivare all’esperienza o viceversa) dai diversi docenti alla classe suddivisa per gruppi di livello; in questo modo, abbiamo verificato che l’apprendimento avviene in modo efficace per tutti e anche chi necessita di un approccio ai contenuti più concreto e operativo riesce a esprimersi e a trovare soddisfazione.

Un altro aspetto cui teniamo e tendiamo nel nostro lavoro didattico è l’ESSENZIALIZZAZIONE, che ha due risvolti: da una parte essenzializzare non significa una mera riduzione dei contenuti proposti, ma aiutarsi, tra docenti di diverse discipline, a concentrarsi su “ciò che conta”, trovando obiettivi comuni da raggiungere (suscitare nei ragazzi curiosità, interessi e domande, insegnare a ragionare, insegnare a comunicare…), ciascuno attraverso la peculiarità della sua disciplina e attraverso contenuti diversi. D’altra parte la SCELTA di contenuti significativi è fondamentale per conservare nei ragazzi la motivazione e il gusto dell’apprendere, con cui giungono dalla scuola primaria. Per questo non abbiamo paura a proporre in terza la lettura di alcuni passi della “Divina Commedia”; nonostante la difficoltà dell’approccio al testo, i ragazzi sono conquistati dalla verità del messaggio dantesco, sempre attuale sebbene scritto secoli fa.

Infine sentiamo fortemente necessario che i docenti siano disponibili a cambiare il loro metodo di insegnamento, ripensandolo e aggiornandolo continuamente. Sicuramente è fondamentale l’UTILIZZO DELLE TECNOLOGIE nell’impostazione delle lezioni e nella proposta dei contenuti alle generazioni di “nativi digitali” che ci troviamo di fronte. Ad esempio, le LIM sono diventate efficaci e stimolanti strumenti del nostro lavoro, che ci permettono di rendere visibili e pertanto maggiormente coinvolgenti i contenuti che proponiamo; pensiamo alle potenzialità offerte dal web nell’impostazione di una lezione di geografia. Questo ci permette di insegnare ai ragazzi un utilizzo consapevole e più adeguato di internet, uno strumento che frequentano abitualmente ma del quale fruiscono talvolta in modo superficiale. Si tratta in fondo di avere l’umiltà di cercare modalità nuove e diverse proprio perché diversi sono i ragazzi che ci troviamo di fronte ogni anno. È una sfida che rende sempre interessante e mai ripetitivo il nostro lavoro.

Scuola Kolbe di Lecco, collegio docenti

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