Home » Community » La scuola a domicilio con le TIC

La scuola a domicilio con le TIC

Pubblicato il: 18/10/2012 11:33:42 -


L'uso delle tecnologie digitali e della comunicazione rende più efficace l'istruzione domiciliare di bambini e ragazzi.
Print Friendly, PDF & Email
image_pdfimage_print

In Italia esiste da anni il servizio di istruzione domiciliare, che consente agli studenti di ogni ordine e grado di non interrompere la propria crescita culturale. Molto spesso l’interruzione, causata anche da gravi patologie, ha una durata prolungata e in molti casi gli studenti “homebound” non possono entrare direttamente in contatto con i propri pari.
L’obiettivo prioritario è quello di assicurare l’erogazione di un servizio scolastico che eviti loro di interrompere il corso di studi intrapreso prima del sopraggiungere della malattia, offrendo alti standard didattici e i mezzi necessari per costruire metodi di studio e tecniche di analisi.
La scuola a domicilio consente al bambino/ragazzo malato di rimanere il più possibile nel proprio ambiente abituale di vita e, nel contempo, gli permette di gestire il tessuto di relazioni sociali e amicali che ha con il suo mondo scolastico, contribuendo così al mantenimento e al recupero del suo equilibrio psicofisico. La scuola a domicilio ha, quindi, come finalità il raggiungimento del benessere globale del bambino/ragazzo, dove “benessere” significa metterlo in condizione di avere successo, evitando che interruzioni ripetute dalla scuola si trasformino in abbandoni.

Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), e in particolare le tecnologie del Web 2.0, offrono un contributo prezioso e a volte insostituibile nell’istruzione di studenti con particolari bisogni educativi. In particolare, per tutti gli studenti “homebound” impossibilitati a prender parte a un normale percorso educativo e formativo, in quanto ospedalizzati o domiciliati presso la propria abitazione o comunità residenziali.
La didattica domiciliare diventa un contesto privilegiato relativamente all’uso delle TIC e del Web 2.0 in quanto svolgono la funzione di:
– amplificatore socio-relazionale mediante la comunicazione (audio, video-testuale) reciproca tra soggetti remoti;
– amplificatore socio-meta-cognitivo mediante la collaborazione e la costruzione di artefatti tra pari;
– amplificatore informativo mediante la condivisione, lo scambio e la documentazione di materiali.

Nell’ambito del presente lavoro verrà descritto il servizio di Istruzione Domiciliare nel contesto italiano. Il servizio di Istruzione Domiciliare nasce a seguito di un’aumentata sensibilità al problema dell’istruzione e della formazione degli alunni affetti da patologie croniche che non possono frequentare regolarmente la scuola di appartenenza. In particolare, verranno forniti i risultati di un’indagine svolta a livello nazionale il cui obiettivo era indagare l’Uso didattico delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) nell’Istruzione Domiciliare (ID).
L’indagine sull’ID nasce da una collaborazione fra MIUR – Dipartimento dell’Istruzione, Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione e l’Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Genova (ITD-CNR). L’obiettivo dell’indagine era finalizzato a comprendere in che modo le TIC sono utilizzate per supportare i processi di istruzione domiciliare. Per la raccolta delle informazioni è stato predisposto un questionario indirizzato a tutti i docenti che hanno realizzato o stavano realizzando esperienze di utilizzo delle TIC a supporto dell’ID. I questionari compilati dagli insegnanti, con la fine dell’anno scolastico 2010/11, sono stati complessivamente 376, cui corrispondono altrettante esperienze di ID.
Le aree disciplinari di insegnamento degli insegnanti impegnati nella domiciliare si distribuiscono prevalentemente fra l’area umanistica (40%) e quella scientifica (39%); seguono le lingue straniere (16%), il sostegno (14%), l’area tecnologica (12%), altre discipline (9%) e l’area artistica (7%). L’ordine di scuola cui appartenevano gli studenti domiciliati sono la primaria nel 39% dei casi, la secondaria di secondo grado per il 31% degli studenti e la secondaria di primo grado per il 29%.

Dai questionari è emerso che ben il 40% delle esperienze descritte si è svolto in presenza, senza alcuna tecnologia di supporto, il 30% delle stesse si è svolto invece in presenza integrata da tecnologie, il 21% in modalità mista (in presenza e a distanza), mentre il restante 9% delle esperienze si è svolto completamente a distanza.

Dall’indagine è emerso che l’utilizzo delle tecnologie non è ancora così diffuso nella didattica domiciliare e che, anche nelle esperienze in cui gli insegnanti si sono avvalsi del supporto delle tecnologie, le strategie didattiche dichiarate sono ancora, in larga parte, ancorate a schemi tradizionali e non sempre del tutto coerenti con le tecnologie utilizzate.

Benigno Repetto

3 recommended

Rispondi

0 notes
218 views
bookmark icon

Rispondi