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Prove Invalsi: occasione per rinnovare l’insegnamento

Pubblicato il: 24/07/2012 15:25:03 -


Le rilevazioni nazionali degli apprendimenti come occasione di discussione e confronto per un rinnovamento dell’insegnamento dell’Italiano.
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Le prove Invalsi suscitano ogni anno discussioni e pratiche di protesta attiva nelle scuole. L’idea di una rilevazione nazionale, priva di quegli elementi di contestualizzazione che si rifanno al singolo alunno in termini di storia personale risultante anche da un contesto socio-familiare specifico e spesso problematico, appare in contrasto con quel percorso che ha visto il passaggio da una scuola selettiva e omogeneizzante a quella accogliente e rispettosa delle differenze.

Le prove Invalsi vengono dunque criticate in nome di quella complessità e problematicità dell’allievo che non può essere ridotta in schemi di giudizio derivanti da richieste di prestazioni standard e tanto meno valutato secondo un profilo in uscita che non tiene conto del livello di partenza e degli ostacoli incontrati durante la sua storia scolastica.

Se non vogliamo tuttavia peccare di sociologismo e ideologismo di maniera, occorre mettere in primo piano il concetto di competenza e valorizzare il suo raggiungimento come strumento indispensabile per garantire tutti i mezzi indispensabili per svolgere un ruolo attivo nella società odierna. Si nota invece nelle scuole un appiattimento dell’operato didattico sulle proposte dei vari libri di testo, che pur rappresentando uno strumento di supporto all’insegnamento, si caratterizzano ovviamente per una necessaria generalizzazione e per un impianto curriculare rispondente più all’impostazione degli autori che alle nuove ricerche e sperimentazioni in merito. L’insegnamento si configura spesso come strategia preconfezionata valida sempre e in qualunque contesto.

In tal senso le rilevazioni nazionali e internazionali, come OCSE PISA, rappresentano l’occasione per focalizzare l’attenzione sulle procedure indispensabili per acquisire una buona literacy nella lettura e per impostare percorsi didattici funzionali a tale obiettivo. Sarebbe quindi necessario che nei dipartimenti disciplinari o nei gruppi di lavoro sulla continuità si iniziasse ad analizzare le competenze richieste e a valutare i processi di rilevazione per operare un profondo rinnovamento dell’insegnamento dell’italiano. Si tratta di rimettere in gioco la propria competenza professionale e sperimentare nuove prassi, operazione che deve essere messa in atto non individualmente ma a livello di comunità di pratica dove la condivisione, lo scambio e la discussione forniscono il necessario sostegno .

Rossella Francesconi

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