Pinocchio 2.0, le storie inventate per bambine/i: Pensieri e racconti per le feste
Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0 è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici di inventare brevi storie e poesie che poi vengono lette in classe dalle maestre e illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto.
– LA FAMIGLIA
(di Ilenia Cipolla, classe III E, scuola secondaria di primo grado I.C. don Milani, Latina)
C’era una volta una donna in carriera, madre di due figli e sposata con un direttore di giornale. La donna amava molto di più trascorrere il suo tempo in un ufficio piuttosto che a casa con i suoi bambini, e questo feriva i piccoli i quali occupavano la maggior parte del tempo con una tata pagata profumatamente.
Si avvicinava il periodo natalizio ed i bambini, mentre erano al supermercato con la tata, incontrarono una vecchietta che li avvicinò… Loro, spaventati, scapparono. Dopo qualche ora, la vecchietta si fece nuovamente viva, ma loro, ancora più spaventati, si allontanarono… La terza volta, decisero di ascoltare cosa aveva da dire la vecchietta…
Lei mise tra le mani dei più grandi dei due un cappellino e disse: “per Natale riceverete il regalo più bello della vostra vita, basta che lo richiederete usando la testa e il cuore”. Dopo queste parole si allontanò…
I bambini tornarono a casa pensando alla novità dell’incontro e pensarono a quale regalo richiedere. Arrivati a casa, il più grande indossò il cappello e richiese con insistenza un videogioco senza ottenere risultati… Durante la notte il piccolo di appena quattro anni si svegliò, indossò il cappello e pensando alla sua mamma quasi sconosciuta chiese come regalo natalizio di poter stare vicino a sua madre più tempo…
Ormai privo di speranze il bambino stava per togliersi il cappello quando una luce risplendé sulla sua testa… Il bambino non capì e tornò a dormire …
Alla vigilia di Natale, si radunarono intorno ad un tavolo tutti i componenti della famiglia, compresa la tata; il cellulare della mamma improvvisamente squillò e lei senza dare spiegazioni a nessuno si mise il cappotto e andò via. La tata la seguì e si informò su dove stesse andando … Improvvisamente il cuore della mamma dei bimbi si scongelò, si ricordò di avere due figli, che quella era la sera di Natale e che avrebbe dovuto passarla in famiglia come tutti gli altri giorni. Tornò a casa e comunicò questo a tutti. La tata si imbestialì perché questa decisione avrebbe voluto dire un suo licenziamento e si oppose in tutti i modi. Alla fine il potere dell’amore e della famiglia vinse e tutti vissero felici e contenti e la tata rimase egualmente accanto ai piccoli.
– RIFLESSIONE SU “LA FELICITÀ”
(di Ilaria Lepori, scuola secondaria di primo grado I.C. don Milani, Latina)
La felicità è un qualcosa di strano,
è un qualcosa di difficile da provare,
non tutti riescono ad immedesimarsi
nella sua lode immensa.
La felicità è un qualcosa di unico
che non si può solo pensare,
bisogna portarla al cuore,
senza che venga intralciata da niente.
La felicità è sempre dentro di noi,
racchiusa in un angoletto buio
è sommersa dai problemi che tutti hanno.
La felicità è coraggiosa perché
anche se sta per affogare dentro quei grossi problemi
che tutti hanno, lei si butta, risolvendoli
e accendendo così la fiammella del nostro cuore, scaldandola.
La felicità è preziosa,
non è un gioiello d’oro o un milione di euro,
è semplicemente la cosa più importante che si ha
e se si trova bisogna prenderla subito,
abbracciandola senza farsela scappare
perché è semplicemente stupenda.
(Ascolta la poesia)
– UN NATALE SPECIALE
(di Luigi Dell’Aversana, classe 5^ scuola primaria I.C. don Milani, Latina)
Dino era un bimbo davvero speciale, generoso e dolce, aveva una vera passione per Babbo Natale, per la festività del Natale. Quando si avvicinava questa ricorrenza, Dino iniziava a fantasticare pensando a cosa chiedere a Babbo Natale ed a quando si sarebbe messo in viaggio per portare i doni a tutti i bambini del mondo. Fantasticando fantasticando, come al solito, Dino si addormentò con accanto il suo inseparabile orsetto Ted.
Ma quella notte accadde qualcosa di veramente speciale!!!
“Dino… Dino svegliati!!!” una vocina dolce sussurrò…
“Ma tu stai parlando Ted? O sto sognando?”.
“Shhhh! O sveglieremo tutti… disse Ted! Sei pronto per un magico viaggio?”.
Improvvisamente Ted, da orsetto morbido che era si trasformò in una bellissima renna e fu così che i due amici iniziarono il loro viaggio verso la città di Babbo Natale.
Dino non credeva ai suoi occhi, tutto era luminoso, magico, le luci splendenti, la neve soffice, e poi c’era nell’aria un profumo di zucchero filato. I colori che circondavano questa città erano bellissimi. Felice, Dino notò che c’erano moltissimi bambini che come lui sognavano di incontrare Babbo Natale.
Per tutta la notte Dino non fece altro che ascoltare le storie e i desideri degli altri bambini, fu così che si accorse che al mondo c’erano bambini meno fortunati di lui che non potevano permettersi niente. Nel suo cuore, con un velo di tristezza Dino pensò che avrebbe potuto rendere felici i loro cuori, sarebbe bastato un piccolo sforzo da parte di tutti.
All’improvviso Dino si svegliò… e si rese conto che aveva sognato tutto e che quello era stato uno dei sogni più belli che avesse mai fatto. Di certo quest’anno non avrebbe fatto le solite mille richieste. Aveva capito, infatti, che lui aveva già tutto, al contrario di tanti altri e che gli sarebbe bastato pochissimo e per lui sarebbe stato comunque un “Natale speciale”.
– DONI DI NATALE
(di Gabriele Pannacci, classe 3^ scuola primaria IC don Milani, Latina)
Nel giorno di Natale, a mezzanotte, mi sono svegliato per andare in bagno ma prima di andare ho sentito qualcuno che muoveva l’albero addobbato che era in sala. Sulle prime ho pensato fosse stata mia sorella Mariasole ma poi mi sono detto: “Perché Mariasole dovrebbe girare a quest’ora per casa? Quindi vuol dire che non è stata lei a fare rumore”. Allora ho pensato fosse stata mia madre, ma poi mi son detto: “Ma che? Anche mia mamma non c’entra nulla“. Infine ho immaginato fosse stato papà a muoversi vicino all’albero di Natale, ma… “No! Non può essere stato neanche papà!“. Così mi sono ricordato che era mezzo ventiquattro dicembre e mezzo venticinque dicembre… e questo aveva in sé qualche cosa di speciale!
Mi sono affacciato alla porta della sala, ho visto Babbo Natale e gli ho chiesto: “Babbo Natale, hai due regali per me e due regali per mia sorella?“. Lui mi ha risposto: “Sì, forse ho nel sacco proprio due doni per te e due per tua sorella“ dopo aver controllato ben bene conferma: “Sì ci sono! Ce li ho!” e mi consegna tutti e quattro i regali.
Al mattino apro i miei due regali e Mariasole apre i suoi due regali, e che bello! Troviamo proprio quando speravamo di ricevere da Babbo Natale: per me le scarpe con le rotelle e qualche soldino e per mia sorella Mariasole la cucina di baby chef e il profumo di Peppa Pig.
– LA RENNA MAGICA
(di Gabriele Pannacci, classe 3^ scuola primaria IC don Milani, Latina)
Una volta, molto tempo fa, Babbo Natale non potè più consegnare i regali perché le sue renne si erano congelate e si erano congelati anche i camini delle case.
Ma una renna magica si scongelò e portò tutti i regali che Babbo Natale aveva preparato.
I bambini la videro e furono felici. La renna portò a Karim la macchina telecomandata, a Valeria i pattini e ad Evelin la trousse con i trucchi di Barbie.
Invece la maestra Linda, la maestra Manuela e la maestra Annamaria per Natale chiesero come dono la pace nel mondo e che le persone siamo più buone.
Da allora ogni Natale è stato più bello per noi.
– NOTTE DI BABBO NATALE
(di Beatrice, 8 anni, e Ariel, 10 anni, Scuola in ospedale San Carlo di Milano)
In una notte magica cade la neve, mentre Babbo Natale è appena sceso dalla sua slitta. Le renne lo aspettano davanti alla grande casa e Babbo Natale sale sul tetto per scendere dal camino. Ecco il sacco dei doni: la famiglia si è addormentata sul divano, davanti al grande albero luminoso. Le renne incuriosite si avvicinano alle finestre della casa e osservano da vicino per vedere i bambini che dormono e sognano i loro doni. Babbo Natale appoggia i pacchi ai piedi dell’albero, poi sorride e ritorna sulla sua slitta. Riparte dunque verso una nuova casa. Al mattino i bambini si svegliano felici e si scambiano i doni trovati sotto l’albero… Riusciremo mai ad incontrare una renna di Babbo Natale? Siamo molto felici che arrivi Natale!
– L’APPRENDISTA DI BABBO NATALE
(di Simeon Z., 6 anni, Scuola in ospedale San Carlo di Milano)
C’era una volta un apprendista che era andato da Babbo Natale per lavorare. Costruì in breve tempo un giocattolo speciale, che Babbo Natale non aveva mai visto prima. Era un giocattolo pasticcioso, che volava e poi esplodeva, spruzzava la lava e sporcava dappertutto! “Umh! Hai visto che la mia vecchia barba è diventata color polvere!!”. Si arrabbiò tanto Babbo Natale, però la sua cara Befana aveva sempre un cambio finto per la barba. Così si cambiò e tornò pulito. Il 25 dicembre ecco che arriva Babbo Natale con tanti giochi e tra quelli c’era il giocattolo pasticcioso. Lo depose nella casa di un mago che, con la sua magia, riuscì a non far esplodere il gioco! Si era trasformato in una palla dai mille colori, che ogni volta che rotolava, lasciava una scia di brillantini colorati: era molto divertente giocare con la palla pasticciosa! L’apprendista osservò tutto e decise di brevettare quella speciale palla di Natale. Dopo un’ora ne aveva fatte ben 1000 e le aveva messe tra i doni che Babbo Natale stava distribuendo. Tanti bimbi furono felici di giocare con una palla unica e super fantastica!
(Disegno di Gaia e dei suoi compagni, Scuola dell’infanzia Via Cilea sez. D, sezione di nuova istituzione).
“BUONE FESTE E FELICE ANNO NUOVO
ALLA SCUOLA ITALIANA
E AD EDUCATION 2.0
DA SOAVE KIDS e PINOCCHIO 2.0!”
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Cipolla Lepori Dell'Aversana Pannacci et al.