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Gli insegnanti sono alla ricerca di scoperte o di conferme?

Pubblicato il: 09/04/2010 17:05:04 -


Nell’ultimo libro di Bronfenbrenner (2005, 2010), appena uscito in Italia per i tipi Erickson, l’autore traccia due possibili modi di operare della scienza e due conseguenti modalità di ricerca in Psicologia. Parafrasando le indicazioni del padre dell’ecologia dello Sviluppo Umano vorrei qui fare alcune considerazioni che riguardano il campo educativo.
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I due modi di operare della scienza psicologica.

Secondo Bronfenbrenner la psicologia può operare secondo due modalità: alla ricerca di conferme (verification mode) e alla ricerca di scoperte (discovery mode). Quando opera alla ricerca di conferme, il ricercatore cerca nella realtà prove ed episodi nuovi che servano a confermare una teoria già affermata, oppure più semplicemente si accontenta di replicare scoperte precedenti in nuovi contesti per assicurarsi che la teoria di riferimento continui a rivelarsi valida. Al contrario, quando si opera alla ricerca di scoperte, si cerca di perseguire una duplice finalità: 1. Formulare nuove ipotesi e progetti di ricerca alternativi, con lo scopo di mettere in discussione i risultati di lavori precedenti, aprendo la strada a nuove scoperte e a ricerche più accurate e precise, in grado quindi di produrre conoscenze scientificamente più avanzate. 2. Fornire basi scientifiche utili alla progettazione e realizzazione di progetti sociali in grado di contrastare l’emergere di tendenze distruttive per lo sviluppo delle persone.

Il contesto scolastico.

Proviamo a spostare adesso la nostra attenzione verso il contesto scolastico. Anche in questo caso l’insegnante può adottare un atteggiamento alla “ricerca di conferme” o “di scoperte” quando lavora con i suoi alunni. Il docente che lavora cercando delle conferme prenderà atto di una classificazione o dei risultati precedenti dei suoi alunni e adotterà un atteggiamento e delle attività didattiche volte sostanzialmente a convalidare la valutazione del bambino o della bambina. Di fronte, per esempio, a un bambino classificato come debole in matematica, tenderà ad accettare acriticamente tale classificazione, si aspetterà da lui scarse abilità di calcolo e di ragionamento, lo stimolerà poco presentandogli problemi e compiti di facile soluzione. Al contrario il docente che volesse operare secondo una logica orientata alla ricerca di scoperte, sulla base della definizione di Bronfenbrenner, cercherà di: 1. Mettere in discussione le valutazioni precedenti, ponendosi addirittura l’obiettivo di falsificarle. Questo lo porterà a osservare e interagire di più con gli alunni, cercandone le qualità nascoste su cui far leva per attivare nuovi potenziali di apprendimento. Così facendo si sposterà verso il secondo obiettivo che è quello di indagare e ricercare attività e contesti educativi capaci di far progredire anche l’alunno ritenuto più debole.

La ricerca docimologica ci ha informato da tempo sugli effetti delle aspettative degli insegnanti e su come l’immagine che l’insegnante si fa dei propri alunni condizioni non solo le richieste didattiche loro rivolte, ma anche l’effettivo rendimento e le reali prestazioni dei giovani allievi. Chi insegna non può correre il rischio di essere la causa involontaria di nuove discriminazioni e ritardi dell’apprendimento proprio nei confronti degli alunni che invece dovrebbe aiutare. Come si diceva alcuni anni fa in un film proveniente dalla lontana Cina… “Non uno di meno”.

Per approfondire:
• Bronfenbrenner U. (Ed.) (2005), Making human beings human: Bioecological perspectives on human development. Thousand Oaks, CA: Sage Publications. Traduzione ed Edizione Italiana a cura di Michele Capurso, Rendere Umani gli esseri Umani: bioecologia dello Sviluppo, Erickson, Trento, 2010.
• Dixon-Krauss L., Vygotskij nella classe, Potenziale di sviluppo e mediazione didattica, Erickson, Trento, 1998.
• Popper K (1934), Logica della scoperta scientifica, Einaudi, Torino, 1970. • Rosenthal R., Jacobson, L., Pigmalione in classe. Aspettative degli insegnanti e sviluppo intellettuale degli allievi. Franco Angeli, Milano, 1979.
• Yimou Z., Non Uno Di Meno (Yi Ge Dou Bu Neng Shao), Film, Cina, 1999

Michele Capurso

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