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Costruire una Rete di scuole

Pubblicato il: 09/09/2010 15:03:00 -


La Rete “Passaggi. Le scienze sociali in classe”. Un’esperienza di realizzazione dell’autonomia scolastica che dal 2004 ha messo in rete i licei delle scienze sociali. Il contributo è stato inviato dalla Community per il convegno del 23 aprile “La scuola nuova nasce dal basso. Esperienze concrete di innovazione educativa”.
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DAI CONTRIBUTI INVIATI PER IL CONVEGNO DEL 23 APRILE.

“La scuola nasce dal basso”, un titolo che allude a una constatazione e a una necessità. Da un lato, infatti, l’osservazione della realtà scolastica ci mostra come le più efficaci innovazioni siano state prodotte dal lavoro e dal pensiero degli insegnanti, ma dall’altro ci fa riflettere su come ci sia ancora tanto da fare.

La significatività dell’esperienza che presento sta nella capacità che mostrano le scuole di fare innovazione e di produrre cultura quando si pensano come attori comprimari di un processo di costruzione e di realizzazione dell’autonomia*.

L’idea di autonomia che abbiamo cercato di praticare si fonda su due concetti fondamentali: comunità e responsabilità, sul controllo e confronto sui risultati, sull’integrazione col territorio e su un sistema di relazioni orizzontali tra scuole, cioè le reti. Un’idea di autonomia contraria al concetto di concorrenza, ma come cum-petere, cioè “chiedere tutti insieme” (L. Marchetti S. Stefanini, “Un itinerario verso la costruzione di una diversa identità professionale per l’insegnante di scienze sociali”, in C. Pontecorvo L. Marchetti (a cura di), “Nuovi saperi per la scuola. Le scienze sociali trent’anni dopo”, Marsilio 2007).

Dal nucleo originario composto da 10 istituti oggi la Rete è composta da 43 scuole. Questo significa che c’è stata una volontà congiunta di un dirigente scolastico e di un collegio a partecipare a un’impresa comune. La Rete punta sulla professionalità dei docenti che progettano e fanno buone pratiche e che una volta l’anno si incontrano in una città diversa dove una scuola sia capace di costruire rapporti con il territorio, con l’università e con professionalità di altri campi della formazione per mettere in comune diverse prospettive che abbiano lo scopo di rafforzare il curricolo e di migliorare il fare scuola. In questo procedere secondo lo schema della ricerca-azione la rete ha messo a punto una sorta di modello di formazione su aspetti considerati fondativi che si possono così elencare:
• AUTONOMIA e COSTRUZIONE DEL CURRICOLO
• LAVORO INTEGRATO TRA DOCENTI NEL CONSIGLIO DI CLASSE
• RIVISITAZIONE PROFONDA DEI SAPERI E INSEGNAMENTO INTEGRATO
• LETTURA DI TESTI AUTENTICI, DIVERSI DAL MANUALE
• INTEGRAZIONE FRA IL DENTRO E IL FUORI (della scuola, della classe, del Sé)
• ATTENZIONE ALLA RELAZIONE EDUCATIVA (Centralità e valorizzazione del gruppo-classe –luogo sociale di apprendimento, ridefinizione del ruolo dello studente, costruzione di esperienze di patti educativi con le famiglie)
• STAGE (secondo un modello di profonda integrazione fra pensare e fare)
• RAPPORTO TRA SAPERI E IDENTITÀ

Pur concentrando il fuoco su alcuni aspetti particolari, l’interesse di questa esperienza di rete sta nel tenere l’attenzione sull’insieme e nel mettere a confronto pratiche didattiche che migliorino l’apprendimento e la partecipazione degli studenti al fare scuola. Il sito www.scienzesocialiweb.it, autonomo e autofinanziato, presenta la documentazione relative a molti dei punti sopra elencati.

Lo scopo è di allargare la comunicazione e di fornire un servizio a tutti gli insegnanti e gli studenti, anche quelli che non fanno parte della Rete.

Siamo partiti da 10 scuole iniziali, ora sono 43 e coprono tutto il territorio nazionale, da Gorizia a Pantelleria. La Rete “Passaggi” promuove incontri e organizza un convegno nazionale l’anno che affida a scuole diverse e a territori diversi: Ferrara 2004, Perugia 2005, Sezze (Latina) 2006, Lucca 2007, Messina 2008, Giovinazzo (Bari) 2009, Trieste 2010. La Rete nazionale ha visto due diramazioni locali: Demetra (provincia di Bologna) e Arethusa (regione Sicilia). Lo scopo è di costituire un luogo di scambio e di sostegno tra scuole, di formazione in servizio per docenti, di delineare il curricolo di un indirizzo di studi che ora, purtroppo, rischia di vedersi impoverito dai Regolamenti Gelmini.

English abstract: The experience regards the process leading to the construction of a Network of licei delle scienze sociali (secondary schools with a social sciences curriculum), named Passaggi. Le scienze sociali in classe, which started in 2004. Initially made up of 10 schools, now it counts 43 schools, spread out all over the country, from Gorizia to Pantelleria. The Network has its own web site, independent and self-sustaining (www.scienzesocialiweb.it), promotes meetings and organizes an annual national conference, every time with the help of a different school in a different area: Ferrara 2004, Perugia 2005, Sezze (Latina) 2006, Lucca 2007, Messina 2008, Giovinazzo (Bari) 2009, Trieste 2010. The national Network has witnessed the foundation of two local branches: Demetra (in the province of Bologna) and Arethusa (in Sicily). The aim of the Network is to provide a space of exchange and mutual support among schools and of in-service teacher training, and to develop the curriculum of a type of school which now, sadly, risks being impoverished by the Regolamenti Gelmini. Reflections and experiences on the teaching of the social sciences in the secondary school in Italy can be found in Pontecorvo C., Marchetti L. (editors), “Nuovi saperi per la scuola. Le scienze sociali trent’anni dopo”, published in 2007 by Marsilio.

* In questo caso si tratta dei Licei delle scienze sociali la cui origine risale ai Decreti Delegati del 1974 e i cui temi fondamentali si ritrovano in un testo uscito nel 1977 da Einaudi, “Scienze sociali e riforma della scuola secondaria, una proposta per l’inserimento delle scienze sociali nell’area comune della secondaria”. Gli autori erano importanti esponenti della cultura italiana: Guido Baglioni, Valerio Castronovo, Alessandro Cavalli, Raffaele Laporta, Clotilde Pontecorvo, Stefano Rodotà, Pietro Rossi, Benedetto Sajeva, Paolo Sylos Labini. Di fatto venne istituita una sperimentazione di un indirizzo di scienze umane e sociali. La tappa più recente fu una grande diffusione di questo indirizzo, denominato “scienze sociali” prevalentemente negli istituti magistrali chiusi nel 1997. Da quando il Ministero non ha più sostenuto la sperimentazione attraverso le scuole-polo, alcuni istituti (10) si sono costituiti in Rete denominata Passaggi. Le scienze sociali in classe il cui primo scopo era quello di non disperdere la storia di scuole che, a partire dal 1974, avevano fatto innovazione in Italia e avevano praticato ricerca didattica. Dall’altro lato questa associazione voleva realizzare lo spirito dell’autonomia e puntare sulla professionalità dei docenti. Si voleva costruire una rete ‘leggera’ di scuole e di persone che progettano e fanno buone pratiche e che una volta l’anno si incontrano per confrontarsi e discutere.

Lucia Marchetti

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