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Baby Friendly: per una città amica dei bambini e delle famiglie

Pubblicato il: 04/05/2012 14:29:49 -


Baby Friendly è un progetto senza fini di lucro, patrocinato dalla città di Torino, nato per volontà di genitori desiderosi di costruire concretamente, attraverso piccoli gesti semplici, spazi a misura di bambino e per le famiglie.
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Quando nasce un bambino la vita della coppia e l’esistenza dei singoli genitori cambia improvvisamente: è un momento di grande felicità, accompagnato da ansie, timori e dalla necessità di riprogettare alcune consuetudini, conciliandole con i bisogni del nuovo nato.

Se prima dell’arrivo della cicogna fare la spesa non era un’impresa complicata ed era possibile fermarsi a un bar per consumare una cioccolata calda in tranquillità conversando con un’amica, dopo il lieto evento diventa necessario armonizzare i bisogni quotidiani e le occasioni di socializzazione con le necessità del bambino. Questo tentativo di mediazione non è sempre agevole, perché a volte mancano gli spazi dove allattare serenamente e un significativo momento di intimità con il bambino, come quello dell’allattamento al seno, può addirittura divenire imbarazzante, se chi è intorno a noi non si pone con discrezione o non sa cogliere la naturalezza del gesto.

Per questa ragione nel 2010 a Torino muove i primi passi il progetto: “Baby Friendly”, ossia “a misura di bambino”. L’iniziativa è totalmente senza fini di lucro ed è patrocinata dalla Città di Torino per l’importanza che riveste nella costruzione di una società a misura di bambino e rispettosa nei confronti delle famiglie. Gli ideatori del progetto sono semplici coppie di genitori, la maggior parte vive a Torino, alcuni di loro sono nati o hanno vissuto in altri paesi, hanno avuto contatti con altre realtà sociali, economiche, ambientali e hanno arricchito il loro bagaglio culturale con esperienze diverse.

I genitori che hanno dato vita al progetto “Baby Friendly”, sono stati animati dalla convinzione che “una città in cui i bambini stanno bene sia una città in cui stanno bene tutti”: un luogo in cui i più piccoli e le loro famiglie trovano disponibilità, accoglienza, sensibilità e rispetto. Il progetto è orientato alla creazione di un circuito di esercizi, non solo di tipo commerciale, ma anche di carattere ricreativo e culturale come biblioteche, musei a misura di bambino. Questi luoghi, esponendo l’adesivo “Baby Friendly”, rendono nota la simpatia per i piccoli ospiti e la conseguente disponibilità nei confronti dei bisogni del bambino.

In concreto, negli ambienti contrassegnati dal logo Baby Friendly, le mamme sanno di poter allattare al seno tranquillamente senza essere vittime di situazioni imbarazzanti, perché c’è la consapevolezza che questo momento di intimità madre-bambino è importante e merita uno spazio di accoglienza. Non dobbiamo infatti dimenticare che l’allattamento al seno e a richiesta quando il bambino ne ha necessità e l’assunzione del latte materno hanno un grande valore per lo sviluppo psicologico del bambino e per il suo benessere fisico. Da circa vent’anni l’OMS e l’Unicef, cercano di promuovere questa pratica, sebbene non sempre nella nostra società questo comportamento sia facilmente attuabile, soprattutto in luoghi pubblici. Spesso le mamme si trovano nella situazione imbarazzante di dover chiedere il permesso di allattare, di aver il timore di creare imbarazzo o di infastidire, questo induce alcune coppie a rinunciare all’allattamento al seno o a privarsi di una vita sociale e relazionale soddisfacente.

Talvolta gli ambienti “amici dei bambini” offrono altre possibilità, come scaldare e dare la pappa, l’opportunità di usufruire di un fasciatoio, di servirsi di un seggiolone e intrattenere i bimbi con qualche libro o con dei giocattoli.

I genitori che desiderano conoscere quali siano i luoghi “amici”, in cui recarsi senza timori in compagnia dei loro pargoletti, hanno la possibilità di consultare la mappa alla pagina http://www.babyfriendly.it/index.php.

Il progetto dei genitori torinesi è sorto con la prospettiva di espandersi oltre i confini regionali, per creare molteplici realtà a misura di bambino, attente ai bisogni delle famiglie con figli. Piccoli gesti concreti nella vita quotidiana, tra le strade del proprio quartiere, per costruire insieme una società amichevole e accogliente.

Nadia Scarnecchia

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