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75 candeline per UNICEF

Pubblicato il: 26/01/2022 03:38:09 -


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Nell’immediato dopoguerra milioni di persone erano in ginocchio per la povertà e fra le macerie d’Europa soprattutto i bambini pagavano duramente le conseguenze del secondo conflitto mondiale. Era il momento di non cedere all’angoscia e alla paura, ma di mettersi all’opera per poter costruire un futuro migliore. Nell’Italia piegata dalla guerra si rivelò particolarmente significativo l’apporto di UNICEF .per riaccendere le speranze e le aspettative della parte più vulnerabile della popolazione

L’agenzia UNICEF (United Nations Children’s Fund), nata l’11 dicembre 1946 con una risoluzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, profuse il proprio impegno nei primi interventi di soccorso e sostegno a piccoli orfani, sfollati e poveri, in campagne sanitarie e nello sviluppo di programmi di educazione.

Arginata l’emergenza postbellica, la missione dell’UNICEF è proseguita nei decenni successivi con un mandato permanente rivolto in particolare all’infanzia e all’adolescenza in Africa, Asia e America Latina, per combattere la mortalità infantile grazie ai programmi di vaccinazione universale, reidratazione orale, allattamento al seno e  controllo della crescita. A livello globale la mission  di UNICEF vede al centro l’obiettivo infanzia, i bambini e le bambine come soggetti di diritto ai quali è doveroso garantire ambienti più sani e sicuri, protezione e occasioni di sviluppo delle potenzialità, con una cura speciale per quelli più fragili e vulnerabili.

Questa lotta senza quartiere intrapresa in quasi duecento Paesi grazie a una rete organizzativa animata da una solida rete di volontari, ha visto nei decenni risultati importanti, ma presenta ancora tante criticità e zone d’ombra, acuite in misura senza precedenti  dagli effetti della pandemia. Nel recente rapporto La condizione dell’infanzia nel mondo 2021 la pandemia viene infatti definita «la più grande crisi globale per i bambini nei nostri 75 anni di storia»[1]:  dopo anni di progressi ha determinato infatti un aumento del numero di bambini che in tutto il mondo vivono al di sotto della soglia di povertà nazionale del proprio Paese, quasi due bambini su cinque, secondo le stime UNICEF e Save the Children. Cinquanta milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta, la forma di malnutrizione più pericolosa per la vita, e questa cifra potrebbe aumentare di 9 milioni entro il 2022 a causa dell’impatto della pandemia sulla dieta dei bambini, sui servizi di nutrizione e sulle pratiche alimentari. Circa 1 miliardo di bambini – quasi la metà dei bambini del mondo –  vive in paesi che sono a «rischio estremamente alto»  per gli impatti del cambiamento climatico e in zone in cui il conflitto sta diventando sempre più intenso e sta colpendo pesantemente i civili.

A livello globale almeno un bambino su sette è stato direttamente colpito dagli effetti dei vari lockdown e dell’isolamento sociale e ha manifestato disturbi d’ansia e del comportamento, fino a commettere, nei casi più gravi, atti di autolesionismo. Più di 1,6 miliardi di bambini ha subito perdite a livello educativo, con almeno 463 milioni che non sono stati in grado di accedere al sistema di apprendimento a distanza e sono rimasti tagliati fuori dalla frequenza scolastica, soprattutto nell’Africa orientale e meridionale.

Una perdita drammatica di capitale umano, di cui ancora non è possibile stimare appieno le conseguenze nel medio e più lungo periodo, anche se sembra ormai certo non basteranno sette anni per riguadagnare il terreno perduto e tornare ai livelli di povertà dei bambini pre-Covid, neppure secondo le previsioni più ottimistiche. Il rapporto si conclude con la richiesta ai governi di un incremento degli investimenti per la tutela e la promozione della salute mentale dei bambini, dei giovani e di chi si occupa di loro, dato che al momento ammontano a meno di 1 dollaro pro capite nei Paesi più poveri, ma non superano i 3 dollari neppure in quelli a reddito medio-alto.

La salute mentale, intesa come benessere emotivo, psicologico e sociale, è una delle cinque priorità individuate dall’UNICEF su cui investire a livello globale per contrastare la pandemia e ripensare a un futuro migliore per ogni bambina, bambino e adolescente, insieme a cambiamento climatico, educazione, non discriminazione, e nutrizione/vaccini/salute. In particolare l’accesso ai vaccini deve essere garantito senza discriminazione in ogni luogo del mondo, anche sfruttando il ruolo vitale dell’Unicef nella distribuzione del vaccino contro il Covid-19.

Attraverso l’iniziativa Esprimi un desiderio per il compleanno dell’UNICEF i volontari di UNICEF Italia si sono già messi all’opera per raccogliere i desideri di bambini e ragazzi delle scuole su queste cinque priorità e in occasione dell’evento  Staffetta dei desideri, che ha avuto luogo nella prima decade di dicembre.  I desideri raccolti sono stati condivisi con alcuni rappresentanti Istituzionali, per far sì che la comunità possa prendersi carico e valorizzare la visione dei più giovani.

Il contributo più bello viene dalla voce dei bambini, dalla loro mobilitazione e dalla richiesta di passare dalle dichiarazioni d’intenti ai fatti[2]. In particolare, il focus della loro attenzione è concentrato sulla lotta allo spreco – di cibo, acqua  ed  energia elettrica -, sulla mobilità sostenibile, sulla raccolta differenziata e il riciclo, sul rispetto della diversità e sulle cure mediche per tutti.

Questi obiettivi possono far vedere il futuro anche a chi oggi non può vederlo, possono tracciare il cammino verso la direzione del superamento delle drammatiche differenze legate allo svantaggio sociale, in quanto per produrre salute, benessere e pace è necessario investire in nutrizione, empowerment delle donne, efficaci politiche di integrazione sociale, educazione e ricerca. Ecco dunque i punti fermi dell’Agenda UNICEF per i compleanni che la porteranno a varcare la soglia e il traguardo del secondo secolo

[1] https://www.unicef.org/reports/unicef-75-preventing-a-lost-decade

[2] https://www.flickr.com/photos/unicefitalia/albums/72157720158605317

Rita Bramante. Già Dirigente scolastica, membro del Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della Musica

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