Numero 92

Pubblicato il: 07/03/2023 02:43:24 -


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Indice

R. BollettaNon possiamo essere indifferenti

A. M. Ajello, L’8 marzo, per continuare la riflessione

V. Gallina, Verso in lavoro in Italia secondo Scuola Democratica (n.3 2022)

S. Fisicaro, Pratiche didattiche e linguaggio dei docenti

Presentazioni

R. Bolletta riprende il dibattito innescato dal messaggio della DS Annalisa Savino sui fatti di via della Colonna di Firenze; nel testo Non possiamo essere indifferenti, richiama  la questione dell’educazione dei giovani a scuola nell’attuale difficile passaggio storico e sintetizza nell’invito non essere indifferenti il dovere di
futuri cittadini in una società democratica.

L’8 marzo, per continuare la riflessione, questo l’invito che A. M. Ajello rivolge al mondo della scuola, ma non solo, perché questa data non sia occasione per la ripetizione di stanchi rituali, ma l’avvio di un percorso che si collochi in una prospettiva generale capace di rileggere il contributo fornito dall’impegno e dalla cultura delle donne allo sviluppo delle società occidentali.

Il numero 3/2022 della rivista ‘Scuola Democratica’ offre contributi di ricerca,
riflessioni e proposte sui più significativi problemi dell’educazione, oggi
presenti nel discorso pubblico sull’istruzione e sulle politiche che dovrebbero
essere attuate. V. Gallina in Verso in lavoro in Italia secondo Scuola Democratica /n.3 2022), dà conto dei risultati della ricerca accademica, qui presentati, e delle emergenze che si evidenziano nella realtà del nostro paese e, seguendo il percorso sviluppato da questo utilissimo strumento di lavoro, intende così contribuire al
necessario dibattito polito/culturale. che dovrà essere promosso e animato con responsabile impegno.

S. Fisicaro nell’articolo Pratiche didattiche e linguaggio dei docenti, rilegge i risultati
di una indagine sulle pratiche didattiche, che ha interpellato 1600 docenti di italiano e matematica di scuola primaria e secondaria, e osserva, con sorpresa, che la maggior parte dei docenti ha difficoltà a fare autocritica e scopre una sorta di “gergo” condiviso, lo scolastichese che, ben lungi da individuare i problemi, di fatto li accantona. Di qui una riflessione volta ad evidenziare, fin dalla formazione dei docenti, la necessità di costruire e coltivare attenzione a leggere e condividere il senso e le finalità delle pratiche di lavoro, valutandone l’efficacia nei contesti sociali in cui si realizzano.

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