Il numero 46
Indice del n. 46 di Education 2.0 del 27 gennaio 2021
Walter Moro (a cura di) Intervista alla senatrice Valeria Fedeli sul Recovery Plan
Fiorella Farinelli La Missione Istruzione e Ricerca del Recovery Plan
Gian Carlo Sacchi La popolazione italiana, l’immigrazione e l’emergenza sanitaria
Bruno Losito Valutazione ed equità: quali condizioni?
Alessandra Magistrelli In ricordo di Pietro Greco
Presentazione del numero
Il nostro Paese si troverà di qui a pochi mesi a gestire una quantità impressionante di soldi stanziati dall’Europa per uscire dalla crisi epidemica e per impostare una ripresa non effimera, ma fondata su scelte politiche forti e di lunga durata. Non è un compito semplice per nessuno, figuriamoci per una classe politica di questo Paese, poco abituata a progettare sulla lunga scadenza: Eppure è un’occasione unica per rimettere mani e pensiero su alcuni dei nodi critici della nostra società: e tra questi primeggia la scuola. Walter Moro domanda perciò all’ex ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli se le attuali disposizione del recovery Plan sulla Missione Istruzione e Ricerca vanno nella direzione giusta, ottenendo in risposta una serie di dati e di proposti di investimenti che, ancora oggi, come avverte la stessa senatrice, non sono però del tutto ancorati a scelte di indirizzo propriamente definite. Sullo stesso argomento interviene con spirito critico Fiorella Farinelli che mette a confronto le disposizioni del piano e le esigenze storiche strutturali della scuola italiana, come quella edilizia, mostrando insufficienze e lacune di indirizzo di proposte di azione che pur cercano di andare nella corretta direzione di una scuola più inclusiva. Farinelli esamina le questioni relative al diritto allo studio, al tempo pieno, all’orientamento post obbligo e post diploma, alla formazione degli insegnanti, insomma tutte le questioni critiche che così spesso abbiamo affrontato nella nostra rivista. Bruno Losito invece ritorna sul tema della valutazione, anch’esso sovente esaminato nella rivista, che considera una questione ancora affrontata in modo insufficiente dal nostro sistema, mettendo in evidenza le diverse visioni che storicamente ci sono state in Italia, il ruolo ‘ancillare’ che spesso è stato dato alla questione valutazione, la difficoltà di esercitare una sana valutazione di sistema in una gabbia organizzativa rigida come è quella della scuola italiana. Gian Carlo Sacchi riprende il tema dell’immigrazione evidenziando come la pandemia lo abbia tolto dalla sfera emergenziale: Sacchi mostra come il contributo degli immigrati al lavoro e alla scolarizzazione del Paese sia di grande importanza, specialmente in indirizzi (quelli tecnici e professionali) spesso dimenticati dai nostri decisori politici. Infine Alessandra Magistrelli ci propone un ricordo di Pietro Greco, il grande divulgatore recentemente e prematuramente scomparso. Questo sentito ricordo consente all’autrice di soffermarsi su quelli che sono i motivi di fondo dell’importanza della divulgazione scientifica nella società attuale.